martedì 29 maggio 2012

27-05-12 Giro della valle Po passando dal Pian Muné - 67,5km


Finalmente gli allenamenti iniziano a riprendere un linea di vera consistenza. Liberarsi per enormi distanze a piedi, in completa autosufficienza è un'esperienza straordinaria. Questo giro sicuramente lo è stata.

La partenza da Revello era fissata per le 7.00, quindi tutto il monte Bracco passando per la Trappa, poi Rocchetta, Erasca e la Strada di Croce Tournour. Tratto in cui i lampi iniziavano a sentirsi sempre più forti e la temperatura iniziava ad abbassarsi un pò per l'alta quota e un pò per il meteo. All'imbocco dello stradone asfaltato che conduce agli impianti era iniziato a piovere molto forte. Continuando con andatura spedita ero finalmente giunto al punto più duro ed alto del tragitto: il parcheggio degli impianti sciistici. Da qui giù in discesa verso la pineta del Rifugio Bertorello ed ancora giù verso una temperatura più alta, fino a trovare i primi raggi di sole scendendo da Prato Guglielmo verso il Santuario della Madonna d'Oriente. Ancora via per una salita che conduce a Borgata Frat Genoa e quindi verso Sant'Agata costeggiando il bacino idrico di Sanfront. Sempre discesa fino all'inizio della strada che sale verso il Santuario del Devesio. La strada è ripida fino a Borgata Motetto. Proseguo per il sentiero che conduce con un sali e scendi verso la Cappella di San Bernardo. In fine mi dirigo verso la fine dell'avventura a Revello il prossimità della mia Palestra Tempio del Fitness da dove ero partito al mattino. Totale 11 ore e 42 minuti per 67,5km. Buon tempo per me, anche se non straordinario visto che l'anno passato ero riuscito a concludere lo stesso giro in 9 ore nette.


Gente poca sul tragitto, a parte qualche motociclista. A riprova che essere un ultratrailer non significa solamente proseguire veloce ma anche devozione verso la natura, il senso di libertà, la solitudine...
Con questo allenamento sono arrivato a buon punto per la prossima comparsata alla Cromagnon 2012. Da qui ho preventivato altri 3 sessioni prima dell'evento.
Aggiungo infine che in questo allenamento ho nuovamente tentato di produrre dei filmati con la mia minicam dv80 e i problemi non sono mancati visto che forse a causa del freddo la batteria si è scaricata più velocemente del solito.





I grafici che allego sono stati ricavati con il GPS da polso Garmin 305.

Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:





domenica 20 maggio 2012

20-05-2012, Primo allenamento in vista della Cromagnon - 24km

Conclusa la prima parte preparatoria per la mia stagione ultratrail 2012, con prima tappa la partecipazione alla gara 'Le Porte di PIetra', ricomincia un nuovo ciclo di allenamenti in vista della prossima Cromagnon 2012.
Grazie al tetto chilometrico di 72km raggiunto dominica scorsa, ho potuto creare una più che discreta base di fondo, considerando 'Leporte di Pietra' come un allenamento vero e proprio. La consegueza è stata la possibilità di passare dallo 'stadio1' con la formazione della resistenza lunga, allo 'stadio2' con mantenimento e rinforzo della velocità lunga. Ora per la 'Cromagnon 2012' ha preso il via lo 'stadio2' con l'allenamento di oggi di 24km. Il giro è il mio solito, già spiegato nel blog, intorno al monte Bracco passando per le Croci...
Qui ho sentito per la prima volta quest'anno 'la spinta' fornitami dagli allenamenti precedenti. Infatti le gambe erano molto leggere e la stanchezza quasi assente. Il dato per me indicativo di fatica sono sempre i battiti medi, questa volta scesi a 133.

 Benché il tempo sia stato il solito 4 ore e 12 minuti per l'itinerario svolto, causato dalla mia prima uscita con una microcamera USB ancorata allo zainetto(video com minicam Dv80 qui sotto) e l'armeggiare mi ha rallentato di oltre 20 minuti sulla tabella di marcia entro le prima 2 ore e 30 minuti.


Valore che però potuto presto compensare, vista le totale freschezza, che arrivando al termine grazie ad una insolita alta velocità ho riguadagnato tutto il tempo perduto.

Per questo allenamento sono partito poco dopo le 6 del mattino ed il meteo era quello più favorevole per allenamenti ultratrail(nuvoloso fresco).
Mi aspetto altri piccoli ma significativi miglioramenti nelle prossime sedute che dovrebbero 'spianarmi' la strada per una Cromagnon di tutto ripetto. Vedremo i soliti imprevisti sulla dabella di marci programmata!

I grafici che allego sono stati ricavati con il GPS da polso Garmin 305.

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martedì 15 maggio 2012

Porte di Pietra 2012: la gara più dura con meteo Sahariano!



Quest'anno 'Le porte di pietra' è stata una gara durissima ed estremamente selettiva, dove solo i più tenaci sono riusciti nell'impresa di concluderla. Si tratta di una competizione difficile per natura, viste le impervie salite e le ripidissime discese disconnesse. Nell'edizione appena conclusa però c'è stato qualcosa in più a renderla davvero 'estrema'. Infatti il meteo; il gran caldo ha letteralmente mandato a casa un grandissimo numero di atleti. Gente che si fermava sul percorso stremata, altri che si spingevano fra i cespugli per rimettere, oppure che si fermavano ai punti di soccorso per crampi senza poter più ripartire... Questa del 2012 è stata una vera sfida e motivo di orgoglio per tutti coloro che sono riusciti a raggiungere il traguardo!

Alla partenza eravamo tanti e dopo una bel discorso da parte del presentatore, i circa 360 atleti sono partiti in massa alle ore 8.00 esatte, come da programma. La foga di tutti era quella di superare il più in fretta possibile la curva a gomito subito dopo la linea di 'start', come se si trattasse di una 'sparata' si soli 100m e stop! Infatti non sono mancate un paio di cadute e qualche cellulare schiacciato dalla ressa, a cui ho potuto assistere in prima persona. Di seguito la gara si è snodata molto bene nelle vie di Cantalupo Ligure e tutti hanno iniziato a moderarsi nel rispetto del pieno spirito ultratrail rallentando a passo di camminata svelta già nelle salite al principio.


 
La fila nel primo tratto sali e scendi collinare, osservandola in lontananza ha iniziato ad allungarsi molto, tanto che già dopo 15 minuti pareva esserci oltre un km tra il primo e l'ultimo atleta. In questa fase iniziale chi va veramente forte sta a pieno diritto davanti e poi coloro che pensano di essere forti cercano di essere pure loro lì, almeno fino a che ci riescono, cadendo nell'errore... Così che dopo 20 o 30 km 'esplodono' fermandosi rovinosamente nello sbaglio tipico dell'impazienza del principiante...
Dopo il ponticciolo ad arco inizia il 'bello' e prendono il via molte ripidissime salite con tanto di funi appiglio di sicurezza. Gli ultratrailers qui sono in fila indiana ed i sorpassi sono rari e difficili(pericolosi), in ogni caso qualche avventuriero si presenta sempre.
Si procede tra i numerosi fotografi appostati sul percorso che cercano il primo piano, oltre ai numerosi addetti alla sicurezza del percorso.
I chilometri scorrono sotto i piedi di tutti gli ultratrailers e già dopo i primi 10-15km comincia a notarsi qualche concorrente stremato per essere andato troppo al di sopra delle proprie capacità fin da subito, senza pensare al dopo...



La gara è stata 'clemente' fino al 21esimo km, da quel punto in poi sono iniziati i guai un pò per tutti quanti, per via della formula ricca di coincidenze: aumento della temperatura, salite ripide e lunghissimo tratto senza rifornimenti idrici. Infatti superata questa difficile parte del percorso si è giunti finalmente al rifornimento del 40esimo km. Dove sembrava di essere caduti in 'guerra', per tante che erano le persone sdraiate a terra disidratate e succubi di crampi lancinanti, con infermieri/volontari che non riuscivano più a tenere testa alle numerose richieste d'aiuto! Uno spettacolo surreale.
Completata questa tappa, per coloro che erano ancora in possesso della facoltà di proseguire, era il momento nei km successivi, di fare i conti con i troppi litri d'acqua assunti tutti insieme, per compensare la precedente disidratazione, vedendoli rimettere più e più volte...
L'ultratrail è uno sport non circoscritto alla sola capacità di correre come capita nel podismo ma ci sono molte altre incognite con le quali fare i conti: meteo, gestione delle risorse, materiale... L'ultratrail è un ibrido tra sport, spirito d'avventura e capacità di sapersi mettere alla prova. 'Le porte di pietra 2012' hanno saputo unire insieme tutte queste peculiarità, per essere una prova degna di passare negli annali di questa disciplina. Quelli che come me, sono riusciti ad arrivare al termine, superando in fine l'ultima temibile discesa, ripida e cosparsa di instabili sassi dierigendosi al traguardo finale del 72esimo km, sanno di cosa sto parlando!
Concludo evidenziando la validità dei 6 allenamenti condotti fino a qui, partendo da un livello prossimo allo ZERO, che hanno permesso in estremis(in modo perfino forzato) di rendere possibile la partecipazione ad un evento di portata fisica molto rilevante come lo è l'ultratrail 'Le porte di pietra', rendendone a pieno titolo possibile la conclusione.  
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venerdì 11 maggio 2012

Cromagnon 2006, la prima ultratrail non si scorda mai!

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Ecco qua che vi racconto la mia prima esperienza nel mondo ultratrail. Ripartendo oggi, sceglierei un approccio più graduale, partecipando per la prima volta ad un competizione più breve... Ma quello che era fatto, era fatto!
Eravamo partiti in tanti da Limonetto e se non ricordo male, in oltre 600. Forse il numero maggiore di atleti di sempre quello del 2006, tra tutte le edizioni della Cromagnon.
Come tutti i principianti con un passato nell'atletica sono partito troppo forte credendo di riuscire a fare la parte del leone in mezzo a tutti quegli ultratrailer più esperti di me, che invece andavano 'piano'. Fiero, al 40esimo km ero nel primo gruppo e pensavo che se stringevo i denti avrei avuto la gara in pugno. Niente di più sbaglio ed illusorio! Infatti pochi chilometri dopo avevo raggiunto il limite e tutte le persone che credevo sconfitte mi avevano via via superato. Mi sentivo davvero un principiante! Pensando di rimediare come potevo al danno che avevo fatto, cercando di dosare al meglio le pochissime energie che mi erano rimaste e quindi camminavo e camminavo anche se piano, perché non potevo fare di più.
Giunto al 70esimo chilometro ero finalmente arrivato a Sospel dopo un'interminabile discesa spacca ginocchia. Lì la tentazione di ritirami era forte, anche perché sentivo molti altri concorrenti chiamare col cellulare amici e parenti per avvertirli che avrebbero rinunciato. Ero riuscito a non cedere e quindi dopo una buona mezz'ora di riposo, cibo e acqua, ero ripartito. Ancora salite dure, discese ed a un certo punto mi ero aggregato ad altri due atleti, che come me erano andati troppo forte all'inizio. Abbiamo concluso la parte notturna insieme tagliando il traguardo uno dietro l'altro distanziati da pochissimi metri.
Era stata dura ma la soddisfazione era stata impagabile. Avevo impiegato 10 ore ad arrivare a Sospel per 70km, di seguito per gli altri 32 km avevo impiegato altre 9 ore. Totale 19 ore di fatica e soddisfazione, che avevano contribuito a farmi capire la vera essenza dell'ultratrail. Sport bellissimo ed avventuroso che consiglio a tutti.

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Cromagnon 2007, annullata per meteo sfavorevole

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Che scrivere della Cromagnon 2007?! C'é davvero poco. Infatti eravamo partiti come da programma, anche se vista la copiosa pioggia che veniva giù, in quel momento moltissimi atleti avevano rinunciato. Altri comunque più sprovveduti o tenaci hanno continuato... Io ero lì. Salendo dopo il via la pioggia era diventata neve. Fiocchi grossi come una mano hanno formato uno strato freddo spesso almeno 50cm. Considerando che eravamo a giugno inoltrato!


In fila indiana ognuno seguiva le impronte di quello davanti. Inutile menzionare la bassa temperatura, che ad un certo punto voci tra atleti asserivano che era scesa fino a -7 gradi celsius. Noi temerari, avevamo proseguito alla cima degli impianti, intorno al 15esimo chilometro, in circa 2 ore e 30 minuti. Fin tanto che un uomo dell'organizzazione ci aveva indicato la via del ritorno causa annullamento Cromagnon 2007. Tutti giù in discesa correndo per gli impianti, fino al campo base.


Voci di 'corridoio' spiegavano che la competizione era stata annullata non tanto per il meteo favorevole, che dal versante Francese era migliore, piuttosto perché sembrava che una ragazza non attrezzata col l'abbigliamento avesse ceduto sul percorso, andando in ipotermia. Non è certo comunque...


Per me era stata una disdetta, visto che la Cromagnon era l'unica gara che avevo in programma e l'accaduto significava essersi allenato l'intero anno per niente.


Trasformando comunque il profitto degli allenamenti fini a loro stessi, potevo volgere tutto al positivo: poteva essere stato un periodo comunque valido per formazione personale.

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giovedì 10 maggio 2012

Cromagnon 2008, l'anno dei campioni!

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Sono stato orgoglioso di aver partecipato all'edizione 2009 della Cromagnon. Infatti quell'anno c'erano tutti i più forti insieme: Marco Olmo, Dawa Dachhiri Sherpa, Antoine Guillon e altri...
A causa di alcuni inconvenienti riguardanti la parte iniziale del percorso la partenza era stata spostata da Limone a Limonetto. Per questo qualche chilometro era andato perso. Il meteo era buono, senza alti ne bassi, una temperatura 'giusta'.
Allo 'start' la fila di atleti ha iniziato la sua marcia ed io a titolo sperimentale ho lasciato passare tutti, restando nell'ultimo gruppo. Strategia atta a risparmiare energie per poterne così usufruire in momenti difficili. Scelta che per me si è rivelata giusta, infatti ritengo che la gara non si esaurisca nei primi chilometri facili ma vada 'giocata' nel difficile, dall'ultimo quarto della distanza in poi. Così su questa base ad ogni mia ultratrail sono sempre partito tra gli ultimi e sono sempre rimasto soddisfatto della gestione energetica(altri inconvenienti a parte...).
Certo la Cromagnon è una gara dura e lunghissima, composta da un variegato percorso, quindi non sono mancati momenti di crisi, intervallati ad altre fasi di assoluta energia.
Il punto di sollievo ritengo che in questa gara sia Sospel, dove una volta raggiunto si devono stringere i denti ancora per una trentina di chilometri ed il gioco è fatto. Quindici chilometri dopo iniziano abbondati tratti di discesa intervallati da alcuni colli, per poi scendere al mare e tagliare così il traguardo a Cap d'Ail.
Per me la Cromagnon di quell'anno è stata la migliore di sempre, visto che l'avevo chiusa in 16 ore e 44 minuti.
Invece per il mio idolo ultratrailer Marco Olmo non è andata bene, infatti dopo l'assoluto dominio in tutte le passate edizioni di questa competizione, quell'anno era stato battuto, giungendo 'solamente' quarto. Mentre il primo qualificato era stato Dawa Sherpa con l'incredibile tempo sotto le 9 ore!
Ora, nel 2012, cercherò di rifarmi dopo il fallimento all'edizione del 2010.

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Via Lattea Trail 2010, 30km

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Come non scrivere della 'Via Lattea Trail' in un blog per gli ultratrail?! Sarebbe tremendamente ingiusto non farlo. Quindi ecco qui una breve rassegna di questo singolare evento.
Le caratteristiche salienti riguardanti questa 30km sono moltissime e tutte adatte ad attirare ogni agguerrito ultratrailer. Infatti non bisogna farsi ingannare dalla breve distanza. I chilometri non sono tutto e questa ne è la prova.
Ci siamo trovati tutti ad Oulx, nell'albergo fatto a torre. Qui abbiamo atteso la notte per poi partire. I partenti quella volta erano tanti, tantissimi. Forse più di 200, non ricordo esattamente.
La neve era corposa in tutto il paese ed anche sulle piste, dove si sviluppava la competizione. Già perché, ho scordato di scriverlo, qui si corre con le scarpe nella neve! L'unico artificio ammesso sono le catene da neve. Niente ciastre. Siamo partiti, risalendo gli impianti e dirigendoci verso Sestriere. Il freddo era tanto, oltre 15 gradi sotto lo zero. Quindi impossibile fermarsi ed anche impossibile portarsi da bere, visto che a quella temperatura l'acqua diventa ghiaccio.
Gente che sorpassa e che viene sorpassata di continuamente, perché qui la distanza è breve e per questo il ritmo è alto, molto di più rispetto ad una classica ultratrail.
I punti di rifornimento non sono mancati e se ne sono presentati in abbondanza, soprattutto per l'approvvigionamento di bevande calde.
Il giro di boa è fissato a Sestriere, città raggiunta in modo abbastanza agevole, viste le piste ben battute, anche nei punti più isolati, permettendo alle catene sotto le scarpe di esercitare la massima aderenza.
Dopo Sestriere, nel tratto di ritorno le cose si sono complicate, infatti una lieve e fredda brezza aveva riportato neve fresca sulla strada appena battuta. Qui i piedi sprofondavano ed a ogni passo avanti se ne faceva sempre mezzo indietro. E' stato necessario tenere duro e molti in questo punto hanno ceduto.
Al temine dell'infinita salita si raggiungeva un rifugio a 6km dall'arrivo e molti(compreso me) si sono fatti ingannare con una pausa troppo prolungata, perdendo le preziose posizioni guadagnate nella dura salita precedente. Nonostante tutto il mio risultato non è stato malvagio, concludendo l'evento alla 38esima posizione, in 4 ore e 19 minuti. L'arrivo era fissato nuovamente alla torre di Oulx, percorrendo tutta la chiocciola interna che portava in cima senza scarpe(togliere le scarpe prima di entrare in albergo è stata una vera impresa con mani e lacci gelati!).
Il vincitore è stato Lanne Michel(Francia) con un tempo di 3 ore e 06 minuti.
Da ricordare la presenza di Aldo, Giovanni e Giacomo per la promozione del film 'La banda dei babbi Natale'.

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Neander Trail 2009, 52km - Buon risultato con la Tecnica del Monoallenamento settimanale

Questa è una immagine
 
 
Commento di oggi. Mi piace ripescare vecchi articoli che avevo scritto 'nei tempi andati'. Qui ero in pieno periodo agonistico e la tecnica del Monoallenamento settimanale era applicata in 'modo ferreo', anche se il libro non esisteva ancora. Ricordo con piacere questa bella gara notturna, ancora oggi nel 2023 mentre rileggo queste parole...
 
Descrizione di quei tempi. Decisi nel 2009 di partecipare come ripiego alla Neander Trail visto il definitivo annullamento causa neve della Cromagnon da parte dell'organizzazione.
Da qui il ritrovo a Monte Carlo per salire sui pullman adibiti al trasporto di tutti gli atleti al punto di 'Start' della gara. Infatti, per chi non conosce questa competizione si parte dall'entroterra Francese per poi discendere a Cap D'Ail. Tutto di notte, perché la partenza è fissata al crepuscolo.
Per me è stata una bella esperienza anche se non sono mancati gli sbagli di direzione, non a causa della cattiva segnalazione ma della fitta nebbia che si era creata nella notte in alcuni tratti dell'itinerario. Ovviamente come succede in molte gare, lo sciame di atleti segue, a mo di gregge di pecore, quelli che sono davanti e se questi sbagliano direzione succede un grande pasticcio. In ogni caso dopo aver corso per 6km nella direzione sbagliata e perso quasi un'ora sulla tabella di marcia, mi sono riallacciato alla strada corretta da seguire. Inutile dire che questo erroraccio ha rovinato il mio tempo gara e conseguentemente la mia posizione in graduatoria. Poco male, anche perché, come già evidenziato in altre occasioni, gli ultratrail dovrebbero essere esperienze di confronto con se stessi e mai con gli altri!
Nella corsa notturna le regole cambiano molto, le imperfezioni del terreno si notano meno, i segnali di direzione pure, i sentieri sono meno netti... Ciò implica un'attenzione molto migliore del paesaggio e dei segnali finalizzati al mantenere la strada corretta da percorrere.
La Neander Trail, a parte il primo tratto, è più una corsa per la discesa che per la salita. Particolare che non deve far sottovalutare il livello della competizione, visto che dopo 52km, la discesa può diventare più dura di una salita, specialmente se svolta nel buio della notte.
I primi ad arrivare al traguardo hanno impiegato circa 5 ore(vincitore Antoine Guillon) e per me il tempo è stato poco superiore alle 8 ore(nonostante i numerosi sbagli di strada), collocandomi alla 25esima posizione della classifica assoluta. Tempo che mi ha reso soddisfatto della performace.
 


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mercoledì 9 maggio 2012

Disdetta ultratrail nel 2010: Cromagnon ed Ultra Trail du Mont Blanc

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Il 2010 per la mia formazione ultratrail era stato un anno strano e direi inconcludente(o forse no?!). Mi ero allenato molto su percorsi davvero duri. La pioggia, la neve, il freddo e anche il caldo, niente mi aveva fermato.
Gli obbiettivi di quel periodo erano ambiziosi: Cromagnon 2010 di 110km e Ultra Trail du Mont Blanc(UTMB) 2010 di 167km. Qui di seguito riassumo brevemente la partecipazione ai due importanti eventi ai quali avevo preso parte.
Cromagnon 2010: Quell'anno la gara era lunga 110km, con pochi partecipanti visto che era stato in dubbio lo svolgimento dell'evento fino all'ultimo. Alla fine il Grand Raid du Cromagnon 2010 aveva preso il via in tutta la sua imponenza.
Siamo partiti dal piazzale in centro al Comune di Limone P.te e la colonna di atleti si era snodata tra le vie del paese per imboccare la salita sul primo colle, attraverso gli impianti sciistici. Con la mia solita 'fortuna' m'era arrivato un lancinante mal di gola che mi aveva colpito la sera prima, dopo un'intera stagione di assoluto benessere(ironia del destino!). Ero riuscito comunque a tenere un buon passo, per arrivare fino a Sospel (80esimo Km circa) mantenendo una discreta media(6km/h). Dopo quel punto però mi è successo qualcosa di strano: lo stomaco ha iniziato a fare i capricci e le gambe le sentivo come bloccate. Forse qualcosa che avevo mangiato poco prima al punto di rifornimento... Di lì ho proseguito e completato tutta la salita successiva al paese, lunga circa 3km. Alla fine sono tornato indietro per ritirarmi! Un vero fallimento, soprattutto a livello morale visto che si trattava del mio primo e per ora unico ritiro, in una gara che per giunta avevo già concluso due volte...
Mi ha consolato un pochino il fatto che quell'anno molti avevano rinunciato e solo un centinaio di persone erano riuscite a concludere il tragitto.
Bé poco male, bisogna guardare avanti e quest'anno(2012) vi prenderò nuovamente parte e cercherò di fare un buon lavoro per rimediare.

UTMB 2010: All'insegna di una 'congiura nera', quell'anno non era andato bene nemmeno il giro del Monte Bianco, che dopo tante 'preghiere' ero stato tra i fortunati sorteggiati per parteciparvi. Nulla da dire, già solo il fatto di essere lì a Chamonix era motivo d'orgoglio, vista l'aria d'impresa che si respirava. Quella volta però non era stata colpa del mio corpo ma del meteo! Le previsioni infatti non davano buoni segnali: pioggia, pioggia e ancora pioggia.
Dopo un maestoso discorso introduttivo le migliaia di persone partenti erano tutte lì ammassate nella piazza del paese per aspettare il via del presentatore. Il discorso fatto era a dir poco esaltante. Al via la chilometrica fila di atleti si era a fatica intrufolata tra le vie del paesino e gli ultratrailers sul fondo della piazza(tra cui c'ero anch'io) avevano dovuto attendere alcuni minuti prima che lo spazio vitale aumentasse tanto da poter avviare la marcia.
A corsa lenta son partito anche io, ricevendo migliaia e migliaia di applausi dagli spettatori che lì regalavano ad ogni atleta. Si trattava di una vera soddisfazione. Con l'andare dei chilometri le case sono diventate bosco e la pianura era diventata salita, con la notte che calava. Dopo un paio d'ore di corsa si poteva percepire una leggera pioggerellina che diventava via via più imponente con l'andare dei minuti.
Passati alcuni colli e Comuni Francesi si iniziavano a incontrare atleti ormai esausti per via della troppo elevata velocità iniziale, forse indotta dal gran tifo del pubblico a bordo strada. Probabilmente quelle sarebbero state le prime persone a non portare a termine la sfida più dura del mondo. Se l'evento fosse stato interrotto a breve.
Poco prima del trentesimo chilometro, su una discesa molto fangosa e ripidissima non erano mancate moltissime cadute. Da qui probabilmente la decisione dell'organizzazione di annullare l'UTMB 2010. Così arrivati al 31km, al punto di ristoro era stato dato il triste annuncio e tutti si sono diretti alla stazione del treno per tornare al punto di partenza.

Un'annata davvero molto sfortunata è stata per me quella del 2010, che però mi è servita per pormi nuovi obbiettivi, portandomi a completare nel 2011 tre ultratrail in tre mesi per un totale di 265 durissimi km di gare!

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martedì 8 maggio 2012

Recensione Courmayer-Champex-Chamonix(CCC) di 99km 2011

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A cavallo dell'ultimo week end di agosto ha preso il via il gruppo di gare ultra trail intorno al Monte Bianco. Lo sviluppo delle 4 competizioni nella località della vetta più alta d'Europa è considerato il più importante e duro del mondo. Sono state tante le iscrizioni, oltre 5400 atleti provenienti da più di cinquanta nazioni. Le Petite Trotte a Leon(PTL) di 300km con 80 squadre di 2-3 persone ciascuna. L'Ultra Trail du Mont Blanc(UTMB) e i suoi 167 km con 2300 iscritti. Sur le Traces des Ducs de Savoie(TDS) di 110km con 1200 iscritti. Infine la Courmayer-Champex-Chamonix(CCC) di 99km con 1900 iscritti.
L'ultra trail du Mont Blanc dal lato Francese assume proporzioni mediatiche interessanti tanto da utilizzare costantemente l'elicottero per la ripresa dei primi concorrenti. E' stato bello vedere questa macchina spuntare in modo ravvicinato ed all'improvviso da dietro le vette, per poi sfrecciare ripetutamente in altri punti della lunghissima fila di ultra trailers. La parte dei leoni l'hanno fatta i francesi con il più alto numero di partecipanti, seguiti da Svizzeri, Spagnoli, Tedeschi, Inglesi, Americani, Africani, Giapponesi ed anche Italiani. Al momento della partenza molti presentatori hanno saputo animare ed illustrare, nelle lingue più diffuse in traduzione simultanea, quello che significa prendere parte alle gare del Monte Bianco.
Le quattro competizioni ultra trail presentano particolarità differenti, per questo la PTS è caratterizzata dalla partecipazione obbligatoria in squadre composte da almeno 2 persone, senza graduatoria perché l'importante è arrivare, attraversando dislivelli complessivi di 24000m! L'UTMB, la più importante e famosa del gruppo e si sviluppa tutt’attorno al monte bianco da completare in solitaria con 19000m di dislivello complessivo, dove il vincitore è stato per la terza volta lo spagnolo Kilian Jornet Burgada con il tempo di 20 ore e 36 minuti. Ancora la TDS con i suoi 110km per 14200m di dislivello totale è stata dominata da Franck Bussiere in 15 ore e 51 minuti. In fine la CCC con 99km e 11200m di dislivello totale, vinta dal francese Emmanuel Gault in 10 ore e 10 minuti. Tutte le gare abbracciavano 3 nazioni con il loro percorso: Francia, Svizzera ed Italia. Inoltre ogni ultra trail era da svolgere rigorosamente a tappa unica.
Vorrei illustrare più in dettaglio la versione CCC, a cui ho preso parte terminandola in 17 ore e 56 minuti.
Decine di pullman hanno trasportato i numerosi atleti provenienti da tutto il mondo da Chamonix(luogo centrale dell’evento) a Courmayeur per la partenza fissata alle ore 10.00 del mattino. Tanto era alto il numero degli ultra trailers che l'organizzazione ha deciso di spezzare il gruppo in tre tronconi da oltre 600 persone ciascuno per una partenza agevole. La fila per i primi 50km è rimasta molto compatta non permettendo sorpassi e variazioni di velocità lungo gli stretti sentieri montani. E' stato solo dopo Champex che il gruppo ha iniziato a diradarsi permettendo aumenti di velocità. Solitamente negli ultra trail è dopo aver superato la metà della percorrenza che chi 'non ne ha più' cede il passo per lasciare proseguire quelli più preparati... Dopo il 65esimo km, al calare della notte, è iniziato il già previsto mal tempo che tutti speravano non arrivasse. L'organizzazione a causa della cattive previsioni meteo ha pensato di ridurre la gara dai 99km previsti a 93km, poco prima della partenza. Così una pioggia costante che a tratti sembrava volesse diventare neve, vento forte e tanto freddo, hanno accompagnato gli ultra trailers verso il traguardo d'arrivo a Chamonix.
Aggiungo qui la classifica complessiva:


Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:

Grand Trail di Valdigne 2011 100km - La mia esperienza

 

Alla Partenza della gara

Altro breve estratto della bella gara 'Grand Tral di Valdigne 2011', preparata anche questa con la tecnica del Monoallenamento Settimanale. Libro disponibile qui:

http://www.bertinettobartolomeodavide.it/ultratrail/

Per gli appassionati di Ultra Trail sabato 9 luglio 2011 c'è stata la possibilità di mettersi ancora una volta alla prova e confrontarsi con gli altri partecipanti al Grand Trail di Valdigne, su una lunghezza di 100km netti, per un dislivello positivo di 5300 metri. Una gara bella ma dura che ha imposto la traversata di ben 5 colli di circa 2500m ciascuno. Fortunatamente la giornata è stata per lo più ideale, con temperature non troppo calde ne troppo fredde ed il meteo ha risparmiato tutti dalla pioggia per il 90% del percorso.
Allo scoccare delle 8.00 del mattino, puntualmente come da programma, ha preso il via la competizione dall'accogliente paesino montano Morgex a 990m di quota. Si è proseguito su un percorso pressoché pianeggiante per 5 km fino a La Salle. Da qui non sono mancate le prime 'sparate' in velocità dei concorrenti più inesperti, come se la gara terminasse di lì a poco, invece mancavano ancora ben 95 km! Dal sesto km è iniziata la prima ed impietosa salita fino al sedicesimo km per raggiungere Punta Fetta a quota 2623 metri. Così la fila dei partecipanti ha iniziando a diradarsi lasciando spazio al fiatone dei concorrenti e al rumore della natura, obbligando tutti gli atleti ad abbandonare le chiacchere! Oltrepassando la prima vetta inizia una lunga discesa fino al km 27 situato a Planaval(1750 metri s.l.m.). E' difficile cantare vittoria per la discesa appena conclusa dato che proprio al termine si presenta, difronte a tutti i concorrenti una nuova ed avvincente risalita verso la seconda punta, Col Licony al km 36 per una quota di 2670m, una vera sfida! I paesaggi lasciano senza sfiato e di tanto in tanto riusciamo ad intravvedere alcuni particolari nel Monte Bianco, fra gli spiragli delle nubi. Superata quest'altra vetta, l'obbiettivo per tutti gli irriducibili concorrenti è quello di raggiungere la 'città di mezzo', Courmayeur al km 45 su un altezza dal mare di 1220 metri. L'accoglienza dei cittadini e turisti di Courmayeur è stata esaltante per tutti, facendo sentire ogni atleta un campione, grazie al clamoroso tifo ed intensi applausi. Qui molti si sono riposati qualche minuto, approfittando dell'abbondate banchetto presente, con piatti di pasta, minestre, frutta, bevande... Molti purtroppo non sono stati attenti al tranello istintivo di abbuffarsi durante una gara così faticosa. Mangiare troppo per molti ha significato terminare la sfida precocemente pochi km dopo, visto l'innesco del processo digestivo. Infatti i ritiri verso la vetta Col Arp al km 55 a quota 2751m, sono stati moltissimi! Ormai siamo oltre la metà dell'ultratrail ed anche se la fatica si alza progressivamente, la voglia di arrivare diventa più forte. Una nuova discesa verso La Tuille, km 65 a quota 1447 ed un nuovo colle superato, qui sarebbe di nuovo banchetto ma i più saggi vista l'appena passata mangiata hanno saputo moderarsi, anche perché il tempo è prezioso, quindi per lo più ci si è limitati ad un rifornimento delle provviste nello zainetto. L'unico punto dove il meteo è stato impietoso è stata tutta la salita verso il rifugio Deffeyers al km 74 per una quota di 2500 metri netti. La notte è oramai giunta per la maggior parte degli ultratrailers, rendendo obbligatoria molta attenzione ai sentieri d'altura ricchi di pietroni pericolosi per storte e scivolate. Alcuni tratti esposti hanno reso necessario lo sfruttamento delle catene agganciate al passaggio in prossimità dei profondi dirupi. Ora il freddo, dopo la pioggia appena trascorsa abbinato alla notte in alta quota, inizia a farsi sentire rendendo utile una giacchetta traspirante o un pile. Un pò di 'sali e scendi' immersi nel buio, molte cadute di atleti intraprendenti che si scagliavano in corsa, armati di una certa dose di coraggio, nelle disconnesse discese. Qui si arriva finalmente all'ultima punta denominata Col Croce a 2381 metri, dove seguiranno altri 19 km di discesa tra campi da pascolo e scurissime pinete, raggiungendo finalmente il paesino Morgex dove sarà attraversato il traguardo d'arrivo al centesimo km.
Non sono mancati momenti di vera avventura e complicità con altri atleti stremati, oltre alla massima cordialità da parte dello staff organizzativo distribuito nei vari punti di rifornimento e controllo.
Sono stati molti i partecipanti, provenienti da 21 nazioni differenti, conferendo un tocco di mondialità all'evento, raggiungendo nella distanza di 100km(sono state organizzate versioni alternative di 55km e 20km in contemporanea) 321 iscritti, dei quali solamente 231 giunti all'arrivo. Ciò denota la difficoltà del Grand Trail di Valdigne. Il primo qualificato(Clap Cesare) ha tagliato il traguardo con lo straordinario tempo di 12 ore e 03 minuti. Mentre l'ultimo in 27 ore e 44 minuti, rientrando così nel tempo limite di 28 ore imposto dal regolamento.
Per quanto riguarda la mia personale partecipazione avevo preventivato un tempo massimo di 20 ore, che alla fine è stato con soddisfazione migliorato, chiudendo il Grand Trail in 18 ore e 44 minuti, giungendo 72esimo nella graduatoria generale e 20esimo nella categoria d'età.

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UltraTrail, 72 km a 'Le porte di pietra' 2011

Foto di repertorio, presa dall'edizione 2012 della stessa gara
 
Sabato 14 maggio 2011 alle ore 8.00 del mattino ha preso il via a Cantalupo Ligure(Al), la gara ultratrail 'Le porte di pietra' lunga 72 km. Distanza non elevatissima per questo genere di competizioni, densa però di difficoltà legate al percorso ricco di salite ripide, alternate da discese impervie continue.
Infatti dopo i primi 4-5 km semi collinari, che hanno sfoltito il compatto gruppo della partenza (oltre 300 atleti), è iniziata la prima salita 'a muro' che in circa 2km ha imposto un dislivello di oltre 500 metri. Successivamente si sono alternate altre salite e discese che al 16 km hanno portato i partecipanti su una nuova vetta 'Bric Camere' oltre i 1000 metri, seguita subito da una netta discesa. Il paesaggio molto boschivo scorreva sotto i piedi degli atleti che a questo punto avevano quasi raggiunto il primo terzo del tragitto. Il gruppo qui è stato 'decimato' ed i più inesperti hanno già terminato le energie per l'eccesso di velocità non dosata, mentre gli atleti più 'anziani' nella specialità ultra hanno saputo organizzare le risorse in favore dei successivi tratti più duri. Superato il punto di rifornimento idrico del 22esimo km è iniziata l'ascesa verso la prima vetta(Monte Antola) a quasi 1600 metri, che ha determinato l'abbandono provvisorio del bosco in favore di prati verdi d'altura. Da qui si è proseguito per quasi venti km in quota tra sali e scendi ripidi e ricchi di sassi che hanno messo a dura prova le articolazioni, per raggiungere finalmente la vetta principe della gara, il monte Ebro a 1700 metri. Tenacemente abbiamo proseguito attraverso un'ennesima ripida discesa, per poi avere qualche km di 'calma', raggiungendo in fine l'ultima lunga e totalmente sterrata discesa al 63esimo km, che ci ha accompagnato finalmente all'arrivo del traguardo al 72km. La maglietta da finisher(tradizione ultra trail dedicata solamente a quelli che sono riusciti nell'impresa) che aspettava al traguardo ogni atleta, è la prima di una serie di gratificazioni personali che hanno caratterizzato questa bella e dura competizione.
Da non dimenticare che questa 5° edizione de 'Le Porte di Pietra' verrà ricordata per la presenza di tutti i migliori atleti italiani della disciplina che si sono presentati a Cantalupo Ligure in occasione della presentazione ufficiale della nazionale italiana che disputerà il Campionato del Mondo di ultra Trail in Irlanda nel mese di luglio.
L'arrivo trionfale è stato per il terzo anno a favore del campione trentino di ultra trail Silvano Fedel, che ha concluso la gara con il tempo straordinario di 7 ore e 21 minuti.
Per quanto riguarda la mia esperienza in prima persona a 'Le porte di pietra' posso affermare che si tratta senz'altro di una delle gare più entusiasmati a livello nazionale, dove in 'soli' 72 km si riescono a condensare le difficoltà presenti in altre iniziative ben più lunghe. Rappresenta certamente un passaggio formativo per l'atleta che desidera partecipare a competizioni con un più alto numero di chilometri in montagna. Infatti non sono mancate le sorprese, dato che nel mio caso specifico avevo stimato un arrivo al traguardo in circa 9 ore, vista la velocità media che ero riuscito a mantenere in altre occasioni. Previsione però smentita, dalla singolare particolarità del percorso che mi ha imposto un arrivo dopo 11 ore nette. Ciò insegna che l'utra trail è uno sport troppo ricco di incognite per poter costruire pronostici attendibili...
 
Aggiunta del 25-06-2023: Aggiungo a questo testo scritto negli 'anni che furono', la nota che anche questo evento era stato preparato interamente con la tecnica del Monoallenamento Settimanale e anche se il libro non era ancora stato pubblicato, nel 2011 era già in fase di elaborazione. Mi piace riesumare questi vecchi testi per rispolverare tutti i passaggi che hanno portato alla creazione del mio metodo per la preparazione di lunghe percorrenze a piedi in totale sicurezza...


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lunedì 7 maggio 2012

05-05-2012, Da Revello secondo giro monte Bracco dalle Croci di Rifreddo, Sanfront, Envie

Eccomi arrivato all'ultimo allenamento utile per le 'Porte di Pietra' di Cantalupo Ligure. Per questa occasione ho ripetuto il percorso della settimana scorsa in modo da avere un termine di paragone. La sensazione è stata positiva soprattutto per la percezione di fatica, molto minore rispetto a tutte le sedute passate. L'andatura ho voluto mantenerla lenta per evitare un possibile sovrallenamento pochi giorni prima della gara. Infatti l'andatura, il tempo, tutto quanto è stato identico alla sessione precedente, salvo la percezione del dolore che è decisamente migliorata. L'indicatore migliore del quale voglio sempre tenere conto se il workout è stato duro o meno sono senza dubbio i battiti cardiaci medi. In questa seduta identica alla precedente, infatti ho potuto notare un piccolo ma importante spostamento verso il basso. Il passaggio, come si può notare al grafico di confronto, tra gli ultimi due allenamenti è stato di 138 bmp nel primo contro i 136 bpm del secondo. Differenza senza dubbio irrisoria se si trattasse di un raffronto tra sessioni brevi di 30 o 60 minuti al massimo. In una seduta più lunga, come questa che è durata oltre 4 ore, rappresenta un risultato molto significativo, visti i bassi regimi da tenere nella formazione orientata all'ultratrail.



Arrivati a una settimana dalla gara si può dire che quello che è fatto è fatto. Ritengo che sia inutile prodigarsi oltre, concentrandosi ora molto sull'analisi di roadbook, profilo ed altre caratteristiche riguardanti l'evento.
Avendo forzato purtroppo un pò le tappe di preparazione non mi aspetto grandi risultati, i quali vorrò riservarli per la prossima Cromagnon... Diciamo che quest'anno le 'Porte di Pietra' le affronterò più che altro come un allenamento che come una gara vera e propria. Sarebbe per me una grande soddisfazione riuscire a migliorare il risultato dell'anno passato con 11 ore nette per 72km. Sì, perché la sfida in questa specialità deve sempre essere con se stessi!
Non mancherò di pubblicare il mio risultato per l'ultratrail le 'Porte di Pietra 2012'.

I grafici che allego sono stati ricavati con il GPS da polso Garmin 305.

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martedì 1 maggio 2012

29-04-2012, Da Revello giro monte Bracco dalle Croci di Rifreddo, Sanfront, Envie

Ormai il tempo a disposizione per la preparazione dell'ultratrail 'Le porte di Pietra' scarseggia. Ma questa non è una novità dato che ho iniziato gli allenamenti molto in ritardo quest'anno, è tutta la preparazione è stata molto 'svelta'...



L'allenamento di questa domenica 29-04-12 è stato abbastanza breve, su un percoso di 25km scarsi. Cerco quindi di concentrarmi ora sulla velocità, con soluzioni meno sovra-allenanti per non arrivare stanco alla gara. Non è una novità che molti atleti ricorrono alle ultime settimane con strampalate soluzioni dell'ultimo minuto, per ritrovarsi poi 'cotti' nel momento della competizione. La costruzione fisica deve essere lenta e svolta nel lungo periodo e specialmente nell'ultratrail. Già, gli allenamenti proposti in questo blog rappresentano una forzatura limite ma ancora fattibile di preparazione 'eseguita in estremis'! Spingersi però oltre questa soglia credo rappresenti un serio rischio per arrivare a non concludere nulla.
Senza divagare troppo, torno alla descrizione di questo penultimo giro sul monte Bracco prima di gareggiare.
La fortuna non è stata molto propizia e purtroppo già alla partenza pioveva a dirotto. L'incoveniente meteorologico non può di certo fermare un ultratrailer. Quindi sono partito con tutto il mio materiale e dopo circa un'oretta, appena superata la cappelletta di San Bernardo, è smesso di piovere. Da qui mi sono diretto alla vetta del monte, fino alla Croce di Rifreddo a quota di 1200m circa. Correndo per un sali e scendi si giunge al rifugio Mulatero, dove probabilmente ci stava bivaccando qualcuno sentendo le chiacchere che giungevano dal suo interno. Senza disturbare ho proseguito fino alla Croce di Envie, dove era posto il traguardo del campionato provinciale di corsa in montagna del Mombracco 2012. Infatti scendendo verso la Trappa di Barge ho incrociato i primi velocissimi atleti. Scendendo ancora per uno zigo-zago si giunge alla strada 'tagliafuoco' che porta fino a sopra Envie in mezzo alla boscaglia. Da qui, arrivato all'acquedotto inizia una breve ma dura risalita fino alla Cappettetta di San Bernardo. Chiudendo il cerchio mi dirigo all'arrivo sempre posto presso la Palestra Tempio del Fitness di Revello(Cn).



L'andatura è stata lenta e molto 'panoramica' visto che sentivo mancare potenza agli arti inferiori, probabilmente per via del non ancora avvenuto riassorbimento della sessione di 43 km effettuata 4 giorni prima! In ogni caso il tempo è stato un lento 4 ore e 12 minuti.
Ripongo molta fiducia nel mio ultimo allenamento fissato tra 6 giorni, sempre sullo stesso giro.

Le mappe che allego sono state ricavate con il GPS da polso Garmin 305. 

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