Oggi era una di quelle giornate si. Mi
sentivo bene già da questa mattina appena sveglio. Quando senti
un'insolita forza che ti scorre dentro e potresti fare di tutto...
Oggi quando sono partito per questo lungo allenamento mi sentivo
così! Il Monoallenamento nella mia preparazione la fa sempre da
padrone e in questo modo posso prodigarmi nell'esplorazione della
bella valle Po. Sembra incredibile che una vallata così piccola
abbia ancora tanti angoli che non ho mai visto. Dopotutto passo molto
tempo in montagna e abito a Revello dal 2001, anno in cui ho messo su
il mio centro fitness. Nonostante ciò esistono ancora molti posti in
cui non sono passato. Così oggi ho attraversato un bel sentiero
misterioso davvero selvaggio, che collega il Rifugio Bertorello con
il Pasturel. Moltissimi erano gli alberi caduti sul percorso però
tutto in questo modo aveva un forte 'gusto di avventura'.
Purtroppo sono partito tardi a causa
del mio impegno lavorativo a scuola, così alle 15.00 circa zaino in
spalla e via di corsa. Inutile scrivere che il tempo scarseggiava a
causa dell'incombenza della notte. Comunque ho potuto percorrere 42k
circa(allenamento sul filo della distanza ultratrail), con partenza
da Revello, attraversando rifreddo, poi Rocchetta, quindi Madonna
d'Oriente, Prato Guglielmo, Rifugio Bertorello, Colle di Gilba,
Pasturel, Sanfront, Rifreddo e arrivo di nuovo a Revello in 5 ore e
59 minuti, con un discreto dislivello complessivo. Il passo è stato
lesto perché non avevo la pila frontale, visto che si è persa nei
meandri del disordine di casa mia. Pazienza, un motivo in più per
completare l'avventura velocemente. E stata una bella esperienza!
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Era da un po' che pensavo
ad un'uscita trail da fare in parte sulla neve fresca, in parte terra. Così giovedì(31-03-16) ero tranquillo con il lavoro e ho deciso di partire con le ciastre
legate allo zaino ed un adeguato isolamento tra le calze e gli
scarponcini... Così via di corsa lungo la valle Po per salire dopo
Sanfront verso il Pasturel. Al Santuario ho iniziato ad incontrare la
neve a terra che velocemente, con il proseguire della distanza, è
aumentata costringendomi ad indossare le ciaspole.
Ovviamente da quel momento in poi il passo si è fatto più lento,
un po' per la neve fresca, un po' per l'attrito di questo strumento
ad ogni passo, ho dimezzato così la velocità di percorrenza!
Salendo quasi in verticale, visto che
le strade non erano più visibili, ho puntato verso la pineta per
giungere in prossimità del confine tra la valle Po e Varaita.
Arrivato quasi all'obbiettivo prefissato(spartiacque) ho dovuto fare
dietro front poco prima della meta per via del fattore tempo.
Purtroppo erano già le 10.00 del mattino e dovevo ancora tornare a
Revello, in palestra per il corso di pilates delle 12.15... Maledetto lavoro! Quindi
andava bene così. E' stata di certo una bella escursione, anche se
l'avvicinamento alla neve è stato dannatamente lungo.
In vetta, tracce sulla neve delle ciastre...
Questa uscita è durata 5 ore e 10
minuti con cira 35km di percorrenza tra andata e ritorno.Usare le
ciastre è sempre bello, in particolare perché ti fa sentire proprio
come parte della natura in quel silenzio e circondati dalla neve. Una
vera esperienza! Poi si sà, nella condizione neve i chilometri
valgono doppio proprio per la gran fatica che si prova per
proseguire. Quel mattino la neve era molle e arrivava alla vita!!!
Prima di uscire di casa
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La Fitwalking di Scarnafigi dei 30km è sempre una soddisfazione e quando vi partecipo lo faccio ogni volta con molto piacere! Si tratta di una distanza considerevole e che possiede un certo impatto sulla preparazione trail ed anche ultratrail... Riuscire a camminare velocemente per un percorso così lungo è davvero una dote trasferibile a circostanze differenti come nel caso delle lunghissime percorrenze a piedi. Ogni volta che partecipo a questa bella iniziativa uso per la preparazione la soluzione del mio Monoallenamento settimanale per alcune settimane precedenti, come per altro ho spiegato in un mio articolo dedicato a questo evento. Vedere che l'espediente dell'unica uscita settimanale può essere applicato alle lunghe camminate è una soddisfazione. Inoltre mentre sono lì che cammino veloce dietro o a fianco di altri fitwalkers penso a quanto sono fortunato ad essere con loro, allo stesso passo ma allenandomi una sola volta a settimana grazie alla tecnica del Monoallenamento, mentre gli altri camminatori per preparare i 30km di Scarnafigi si allenano tre o più volte a settimana per molte settimane! Ritengo che sia un grosso vantaggio su molti fronti, sia in termini di usura articolare, di sovrallenamento ma soprattutto come tempo sottratto ad altre situazioni della vita(lavoro, famiglia, ecc...)
In conclusione sono arrivato al traguardo per primo, a pari merito con altri due fitwalkers molto veloci in un tempo complessivo di 3 ore e 15 minuti.
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Negli anni sovente ho sperimentato
l'uso del Monoallenamento settimanale per la preparazione a una
fitwalking di 30km nella mia zona(Scarnafigi), sempre con buon
successo. Visto il periodo freddo e poco agevole per l'allenamento
ultratrail in montagna per via della neve, sovente ripiego verso
lunghissimi giri di walking veloce con percorrenze in pianura
superiore ai 20km. Per la preparazione di quell'evento è stata la
soluzione ideale iniziando già nel mese precedente.
Infatti ho potuto beneficiare della
base ultratrail per condurre agevolmente il passo su distanze
superiori a 10km senza alcun disagio.
La condotta è stata:
Settimana 1: 10 km
Settimana 2: 15 km
Settimana 3: 20 km
Settimana 4: 25km
settimana 5: Evento Fitwalking di
30km
Posso affermare che tale soluzione dipreparazione si è dimostrata efficace quanto lo è nell'ambiente
ultratrail, visto che sentivo le mie gambe progredire nella
performance aumentando i chilometri via via. Scriverò una piccola
recensione per confermarne la validità ad evento completato...
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Finalmente il gran giorno
dell'avventura Frioland è arrivato di giovedì 24-12-15. La tecnica del Monoallenamento permette ogni tipo di percorrenza... Certo molti
potranno pensare che alla vigilia di Natale ci sia di meglio da fare,
come molto spesso succede oggigiorno il lavoro non lascia scampo e
il tempo libero per dedicarsi alla proprie passioni è da cogliere
negli unici momenti liberi. Quindi dopo accurate analisi attraverso
la tecnologia cartografica direttamente dal computer di casa e vari
passaggi sul posto in prima persona, è arrivato il momento di
'mettere insieme il puzzle', preparare lo zainetto da ultratrail con
dentro qualche indumento per il freddo, una minima riserva d'acqua e
cibo, con altre piccole cose... Tutto all'insegna della leggerezza ma
attenzione, senza rinunciare mai all'indispensabile. La montagna non
perdona!
Una notte di relax, anche
se però non è mai facile restare tranquilli sapendo che dalla
mattina dopo si starà fuori tutto il giorno in mezzo ai monti, nella
più completa solitudine.
Alle 7.20 sono partito
dalla Palestra Tempio del Fitness di Revello, quindi nel buio di quel
mattino nuvoloso sono salito per la strada del Campanile, proseguendo
verso la cappella di San Bernardo tra Rifreddo ed Envie. Quindi passo
dopo passo, ormai al chiarore dell'appena passata alba in questo
giorno tra i più corti dell'anno. Alcuni video girati lungo il
tragitto ma senza mai fermare il passo sono arrivato a zona Motetto
in direzione lungo Po della pianura. Risalito a Rocchetta ho
imboccato ancora i boschi per scollinare verso la piana dei Belloni
a Paesana. Qui ho attraversato velocemente il centro abitato
proseguendo da via Crissolo verso Ghisola. Appena imboccata la
frazione ho iniziato la salita che poi non mi avrebbe più lasciato
fino alla meta. Ho anche incontrato un 'compagno di viaggio' a
quattro zampe: un simpatico cagnetto con un occhio marrone e uno
azzurro, già visto nei dintorni di Crissolo alcuni mesi prima. Un
vero giramondo conoscitore di tutti gli angoli della Valle Po, a
quanto pare! Un ultimo tratto asfaltato nella zona di Pian Lavarino
per poi imboccare lo sterrato per tutto il resto del tragitto. Fra un
reticolo di sentieri e borgate abbandonate ho raggiunto la cresta a
Punta Selassa. I 2000m metri sono sempre un 'marcatore di orgoglio',
anche perché il lato destro della nostra valle è caratterizzato da
una sequenza di vette tutte al di sopra di quella quota, per un 'sali
e scendi' tra pascoli deserti con un freddo costantemente sotto
zero. Quel giorno a parte il cane non ho incontrato 'anima viva' lungo
tutta la percorrenza, il che aveva un certo sapore di 'vera natura'.
Sembrava quasi di non essere in Italia ma in un posto sperduto in
chissà quale zona del mondo. I chilometri scorrevano veloci sotto i
miei piedi, anche se con l'avvicinarsi al Frioland l'energia calava
ma a compensare c'era l'apprensione per l'incombenza del buio che
manteneva il passo. Il costone che precede la vetta è davvero
ripido, un netto e stretto spartiacque tra la valle Po, Infernotto e
Pellice. La visuale è assoluta Ormai ero in prossimità del 35esimo
km sull'orlo dei 2700m. Ultimi passi, una prima punta con un pilone,
quindi un secondo dopo ed ecco cima Frioland! Lì ho girato un video
di rito, con qualche foto. Una 'bevuta' con la poca neve che c'era
vista la cronica carenza d'acqua sul percorso e via per la discesa
col tramonto ormai dietro l'angolo...
E' incredibile come
quando arrivato alla vetta desiderata si pensi che sia 'tutto fatto'.
Non era stato così perché era stato raggiunto l'obbiettivo alle 16.03, per un
totale di percorrenza dall'inizio di 8 ore e 43 minuti. Infatti per
ritornare al 'mondo civilizzato' ho impiegato un sacco di tempo a
chiudere i 7km scarsi di discesa che mi separavano dal passaggio in
auto fissato a Borgo di Crissolo. Gli sbagli di strada sono stati
innumerevoli per via del buio. Fortunatamente avevo con me il 'fido
gps' che mi ha guidato sempre, tranne quelle volte, che per la
stanchezza, dimenticavo di monitorare il percorso sullo strumento. In
realtà mi sono reso più volte conto che quel cane che mi
accompagnava da Ghisola conosceva le strade meglio di me nonostante
il buio, così bastava che seguissi lui. Incredibile!
Dopo tutto lo stress
dell'intera avventura e soprattutto per quegli ultimi chilometri di
rientro, sono arrivato alle 18.10 a Borgo per l'ormai desiderato
ritorno in auto. Il tutto si è chiuso con circa 42km di tragitto su
una tempistica di 10 ore e 50 minuti.
E' inoltre presente un
video LIVE girato durante la percorrenza su youtube a questo
indirizzo:
E' proprio il caso di chiudere l'anno
con un'ultima impresa in solitaria per poi avviarmi verso qualche
mese di standby e riprendere in primavera una nuova stagione di
avventure ultratrail!
Quindi domani(24-12-15), approfittando
della mancanza di neve sarà la volta di punta Frioland. Tutta la
percorrenza sarà in stile ultratrail, come dettato dal metodo delmonoallenamento usando l'alternanza tra camminata veloce e corsetta
blanda... Quale modo migliore di passare la vigilia di Natale?! Si
partirà ancora una volta dalla mia palestra Tempio del Fitness ASD
per attraversare la mezza montagna del monte Bracco, oltrepassare
Paesana e salire da Ghisola su tutte le vette della cresta sul
versante destro della valle Po. Una vera sfacchinata visto che
Revello è a 350m di quota ed il Frioland supera i 2700m. Una scalata
in verticale! L'arrivo pianificato sarà a Crissolo passando da
Borgo. Tutto si svolgerà per lo più in mezzo alla natura. Nella
speranza di non avere imprevisti vi terrò aggiornati con un
resoconto completo...
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Sono passati alcuni giorni dal termine
del Tour del Monviso Trail e finalmente riesco a ritagliare qualche momento
per scrivere qualche impressione...
E' incredibile come un identico
percorso possa cambiare in termini di velocità in un ambiente di
gara. Infatti l'ultima volta che avevo completato il giro del Monviso
in allenamento avevo chiuso da Pian del Re a Pian del Re in 8 ore e06 minuti, mentre sono riuscito a chiudere la gara partendo da
Crissolo con arrivo a Crissolo in 7 ore e 46 minuti. Risconto che
indica un netto miglioramento della performance con un tempo minore
in un chilometraggio maggiore! Sicuramente l'effetto gara si fa
sentire e travolge!!!
Questa edizione è stata quella di
punta sotto il punto di vista del numero di iscrizioni per via della novità
sul giro completo attorno al Re di pietra, coinvolgendo anche il
versante francese...
Un bell'ambiente insieme a molti amici
e visi conosciuti, con altri più famosi e forti con il podio
garantito...
Nelle due passate edizioni avevo sempre
rimandato la partecipazione per via dell'incombenza di altre gare
sovrapposte o per scarso allenamento dato che ad agosto sono via tutto
il mese per ferie e di sport proprio non se ne parla. Dopo undici
mesi di attività intensiva per via della palestra.
Grazie a Francesco Allemano per questo video
Quest'anno ho voluto prendere parte al
Tour del Monviso Trail con i suoi 41,8km, distanza non eccessiva per un
ultratrailer ma complessa dal punto di vista del sentiero tecnico e
dal imponente dislivello. Così con un'iscrizione in extremis, un
solo allenamento di 61km nel mese di agosto, ho preso la palla al
balzo è ho fatto questa gara praticamente tutta con la 'testa' e non
con il fisico perché sentivo che quello proprio non c'era. Diciamo
che come ho scritto in altre occasioni, il Monoallenamento prepara
moltissimo dal punto di vista mentale e anche se non sono più
riuscito a svolgere regolarmente un'uscita settimanale la base
fornita dal metodo è presente quindi la gara è stata conclusa con
soddisfazione avvicinandomi al primo terzo della classica tra i
partenti...
Il percorso, nonostante un normale collo
di bottiglia all'inizio dei sentieri uscendo da Crissolo, è risultato
scorrevole. Solo il punto critico dopo la pineta, nella zona di San
Chiaffredo è risultata davvero dura, costringendomi a
un'obbligata pausa di recupero lunga qualche minuto. Dopo poi, fino al Quintino Sella è stato tutto un agile recupero, giu per la
discesa continuando i sorpassi via via, riprendendo così le
posizioni perse in quella dura ultima salita precedente... Dopotutto
non è una novità per me; la salita è da sepre 'una croce' visto il
mio peso di 80kg per 178cm e in questa occasione era da aggiungere un
allenamento davvero precario. In quei tratti ripidi metto sempre in
conto di perdere posizione per recuperarle in discesa. La discesa è
da sempre per me un punto di gran velocità. Il problema che si
presenta sovente in gare corte è quello di non riuscire a recuperate
tutte le posizioni perse durante la salita perché i chilometri
arrivano presto al termine lasciando poco spazio alla ripresa...
Anche questo è però un fattore nella strategia ultratrail da
mettere in conto. Le mie preferite sono le gare intorno ai 100km, che
quest'anno purtroppo sono mancate. Non a caso nel 2015 il miglior
piazzamento l'ho fatto alla Monte Soglio Trail, gara con il
chilometraggio maggiore tra le 4 scelte.
Ora sono in una fase di valutazione per
imbattermi o meno in alcune imprese in solitaria a cui è da un po'
che penso. L'altro piatto della bilancia però mi dice di 'staccare
la spina' del tutto per qualche mese in modo da non intaccare la
motivazione, rafforzandola.
Alla prossima avventura!
Grazie a Luciano Bonasea per le foto
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