Antica strada ciottolata |
Di piloni votivi se ne trovano molti sparsi per le nostre valli. Ogni volta che svolgo le mie lunghe percorrenze a piedi ne incrocio decine. Mi hanno sempre incuriosito. Si certo indicano la via ma cosa si cela dietro la loro costruzione? Qual'è stato il motivo scatenante che ha fatto si che qualcuno si mettesse al lavoro di buona voglia per realizzarli? Alcuni sono di piccole dimensioni ed altri decisamente imponenti. Non tutti sono di semplice fattura dato che ne ho visti di molto elaborati. Aggiungendo tutto il lavoro decorativo fanno pensare ad opere guidate da menti esperte anche se magari nella loro realizzazione venivano reclutate persone comuni.
Ormai quasi tutti in degrado, molti coperti dai rovi. Altri con crepe di varia misura. Alcuni addirittura abbattuti da 'accidentali' scontri con trattori e mezzi di lavoro, forse per posizioni scomode...
Si tratta di vere opere d'arte che non dovrebbero essere cancellate così brutalmente dal tempo ma conservate, anche perché la loro edificazione voleva essere rivolta a qualcosa di duraturo.
Le mani che hanno eretto pietra su pietra queste costruzioni volevano che nei decenni o perfino secoli, i posteri osservassero qualcosa che aveva un significato preciso e non come insignificanti messi sul ciglio di un sentiero per puro caso.
Mi chiedo ogni volta il pensiero generante quale sia stato dietro un pilone votivo e sicuramente ogni pilone ne ha uno proprio, singolare. Un desiderio ormai dimenticato come il più delle volte è dimenticato l'artefice della costruzione. Ammiro spesso per alcuni minuti i dettagli, cerco sempre di scorgere una data che troppe volte non è più leggibile. Osservare gli affreschi che si presentano sui vari lati, così da capirne la storia da questi. Credo che ci sia un nesso tra la costruzione e le raffigurazioni esposte perché certamente anche queste non sono state messe sulle facciate in modo disorganizzato, bensì con un preciso intento!
Molte volte parlo con anziani del posto per avere qualche risposta in più alle mie curiosità e di solito poco ne sanno, quasi tutti affermano che è sempre stato lì ma nient'altro. In altre occasioni mi viene detto che fino a qualche anno prima veniva celebrata la messa una volta all'anno ma poi quando gli ultimi 'vecchi' sono morti la tradizione è andata persa.
Sarebbe importante realizzare un catalogo, ammesso che non sia già troppo tardi per scriverlo, con la storia e tanto di foto per quantomeno archiviarli in modo cartaceo dato che per ovvi motivi economici non è più possibile preservarli nella loro forma reale.
Fatta questa premessa mi soffermo con qualche ultima riga su un pilone in particolare che ormai da tre anni incrocio sulla mia strada di salita verso la Cappella di San Bernardo, situata sullo spartiacque del Monte Bracco tra Envie e Rifreddo.
Infatti tra gli ultimi campi del Bracco prende il via una antichissima strada fatta di ciottoli tutti ben incastonati tra loro che prosegue in linea retta verso il colle, a volte incrociando altri sentieri chiaramente abbandonati. Sembra strano che una strada del genere sia messa lì in un posto così sperduto.
Per mia speculazione ritengo che fosse parte di un reticolo di strade che collegavano e si diramavano per l'intera Valle Po.
Pilone Votivo abbandonato verso Cappella San Bernardo |
Questa specifica con ogni probabilità conduceva a San Bernardo, come già scritto, punto crocevia per scollinare il Bracco e scendere verso Rifreddo senza passare da Revello abbrevviando l'itinerario di una decina di chilometri. Ricordo al lettore, che ai tempi degli spostamenti a cavallo, con carri o a piedi non era cosa da poco uno 'sconto' del genere sulla lunghezza di viaggio. La strada è ben carreggiabile con la sua giusta larghezza. Ad un certo punto il cittolato si perde, forse per mano dell'opera umana moderna o forse perché da un certo punto in poi non vi era mai stato. A mio avviso non può essere un caso che risalendo questa stradina 200m a destra si trovi la Cappella di Sant'Antonio e poco sopra quella di San Bernardo, come per evidenziare la sua vecchia importanza. C'è da considerare inoltre che se questa strada risale alla data di costruzione delle suddette Cappelle, aggirandosi a prima dell'anno 1600 e vista l'importanza militare ed economica che aveva Revello in quel secolo forse molti viandanti preferivano aggirarlo per evitare controlli e dazi ai quali potevano incorrere, evitando così molti problemi... Bene poco dopo l'asfalto di 'via Dagatti', un centinaio di metri dall'imbocco della vecchia strada ciottolata si trova un vecchio pilone votivo, situato su un bivio a ridosso di un ponticello. Ormai quest'opera è degradata con affreschi a malapena visibili. Si intravvede una data in caratteri romani che non sono riuscito a leggere con chiarezza. Si intravvede anche un nome ma chiaramente scritto recentemente dato che si discosta molto dallo stile del pilone. Sicuramente un pilone molto più antico della data che riporta, vista la condizione 'decisamente invecchiata', non molto grande ma decisamente decorato. Fattori che indicano una certa importanza su una via che nei secoli addietro doveva essere di valore chiave per addentrarsi verso l'alta Valle Po bypassando la 'città porta' di Revello. Riporto qui scatti freschi di ieri durante il mia solita salita verso San Bernardo che svolgo quasi ogni sabato.
Mappa luogo, zona Via Dagatti a Envie |
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