Sono molto contento di chiudere la
stagione con questa uscita a piedi, devo scrivere che ci avevo già
provato mesi fa ma poi causa neve al di sopra del Pasturel avevo
dovuto rinunciare. Poi avevo di nuovo tentato questa estate ma a
causa di un imprevisto non ero nemmeno partito. Sabato 25 settembre
2021(ieri) è però stato il giorno giusto.
I pensieri quando sei a piedi in mezzo
alla pace della montagna volano, un po' su tutti gli argomenti della
vita, le attività in corso, quelle passate, o quelle in fase di
progettazione ma che sono ancora da realizzare... Un rimescolamento
di idee che a volte proprio in questi momenti di quiete mentale
trovano soluzioni spontanee.
Parto da Envie alle 7.30 quindi salgo a
San Bernardo e come sempre non incontro anima viva. Il meteo è
fortemente nuvoloso ma per le uscite a piedi è l'ideale dato che
quando il sole picchia la fatica è doppia! Proseguo per la mezza
montagna e arrivo al Motetto poi sopra Devesio e quindi direzione
Miravidi. Qui nella discesa incontro due camminatori... Attraverso
Sanfront e vedo molta gente radunata al Bar, abitudine abbastanza
normale nei paesi della bella Valle Po.
Inizio la salita verso Sant'Agata dove
faccio il primo spuntino(E' buffo che non ci sono cestini della
spazzatura e poi il Comune si lamenta che la gente butta gli scarti a
terra, non è il mio caso perché ripongo sempre la spazzatura nei
mio zainetto) e proseguo per molti chilometri verso zona Pasturel(qui
trovo un'altra Cappella chiamata San Bernardo). Ad un certo punto la
strada diventa sterrata, quindi campo aperto di prati e mucche per
arrivare verso la cima del colle e raggiungere la fitta pineta.
Finalmente raggiunto Bric la Piata(Pian Pilun) dopo aver attraversato il buio boschivo con una sosta al bivacco per cibo. Tutto sempre senza
perdere molto tempo con il soliti 5 minuti di stop. Da sempre ho
notato che le pause troppo lunghe non aiutano nelle lunghe
percorrenze dato che poi le gambe diventano dure come pezzi di legno
e come si dice, bisogna battere il ferro fino a che è caldo per
ripartire il più presto possibile.
Piloni abbandonati tra Becetto e Sampeyre |
Un lungo falso piano fino al Col del Prete con una tendenza alla salita che mi ha portato lentamente da 1500m a 1700m. Da questo punto in poi è stata una lunga discesa tra baite ben restaurate e campi da pascolo con svariate mandrie di mucche qua e là. Arrivo a Becetto e mentre mi avvicino, a distanza di qualche chilometro scorgo già la cima del campanile. Devo dire che si tratta di una gran bella zona, sono ormai in piena Valle Varaita. Una nuova piccola pausa cibo e poi giù in mezzo ai boschi su una vecchissima mulattiera che collega il paesino a Sampeyre, certamente un tempo era la strada principale data la presenza di un paio di bei piloni affrescati(molto deteriorati!), che indicavano la via ai viandanti.
Spesso nelle uscite ultratrail si arriva a ridosso di un bel paese come Sampeyre ed all'uscita dal bosco di colpo ti trovi nell'abitato, su stradine tranquille che proseguendo ti conducono nel pieno luogo. Arrivato nella piazza principale la tappa scontata per me è stata quella di un bel caffé per poi ripartire senza perdere troppo tempo verso la via del ritorno(identica all'andata, salvo che per una variazione finale che spiegherò a breve).
Piazza Sampeyre |
Caffè di rito e poi ritorno |
Il ritorno è trascorso veloce anche se
c'è stata l'impetuosa risalita da Sampeyre fino al Col del Prete,
senza mai una tregua. Le ore sono trascorse veloci ed in un 'attimo'
stava arrivando la notte, così alle 18.37 ero sceso all'imbocco del
Pasturel, verso San Bernardo e qui alcuni ripensamenti sulla
destinazione di rientro. Infatti facendo un paio di calcoli veloci a
mente sarei arrivato ad Envie in piena notte e non avendo con me la
torcia frontale, con cellulare totalmente scarico, ho optato per
dirigermi verso la mia baita che è nei paraggi. Quindi 'gambe in
spalla' e mi sono diretto verso il rifugio Bertorello attraversando
il vallone passando per un sentiero a volte molto impervio a causa
della folta vegetazione. Al rifugio ormai era notte ma sapevo che a
quel punto non mancava più molto così altri 20 minuti a sgambettare
e sono arrivato in Baita alle 20.10, con 12 ore e 40 minuti di
percorrenza su 58 km scarsi con 5592m di dislivello complessivo.
Arrivato in baita dopo l'avventura conclusa! |
Concludo scrivendo che scavalcare due
vallate è sempre molto suggestivo, non tanto per i chilometri perché
Valle Po e Varaita sono confinanti, sapere però di riuscire a
oltrepassare i colli che le separano, utilizzando vecchie strade
ormai utilizzate quasi solo più dai margari e farlo per raggiungere
un paesino "dall'altra parte" con le proprie forze per poi tornare in poche ore
riempie sempre di soddisfazione.
VIDEO LIVE DELLA PERCORRENZA:
Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai
miei articoli ultratrail e trail:
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