martedì 31 luglio 2012

Da Revello al Pian del Re passando per il giro del Monte Viso, in solitaria tappa unica


Oggi(16 dicembre 2023): rileggo con piacere questa che è stata in assoluto la mia prima 'avventura in solitaria' documentata. L'obbiettivo non era in termini di allenamento ma proprio nel riuscire a realizzare queso tipo di esperienza e prepararisi nello specifico... La Tecnica del Monoallenamento Settimanale non era stata ancora pubblicata ma già pienamente messa in atto! Mi fa effetto notare e ricordare che in quegli anni ero nel pieno della mia esperienza alimentare fruttariana, lo percepisco dalle parole che si ripetono legate alla frutta. Qui si parla di Monviso, che è stato ormai senza ritegno proposto in 'tutte le minestre' da ogni appassionato di montagna e anche da me innumerevoli volte! Che dire, buona lettura.
 
Al tempo dell'avventura(2012): Dopo un'intera, lunga stagione di preparazione ultratrail e molte gare svolte sulle lunghissime distanze a piedi, finalmente è arrivato il momento di cimentarsi in un'impresa in solitaria: Revello-giro Viso in tappa unica.
I preparativi sono stati enormi per la messa appunto di tutti gli elementi necessari. Molte uscite per ricercare il tragitto migliore, con qualche migliaio di chilometri a piedi solo per mettere insieme un percorso snello ed efficace, che comprendesse molto sterrato. Le cartine, i percorsi creati con il Gps e altri presenti sulla rete hanno fatto da puzzle per la realizzazione di questa piccola impresa indipendente. Aggiungendo la copiosa ma necessaria componente allenante, prettamente fisica, svolta nella mia palestra Tempio del Fitness e correndo molto all'aperto sulle lunghe distanze.


Il mattino di sabato 28 luglio 2012, alle ore 4.34 è iniziata l'avventura a piedi nel buio della notte partendo da Revello fino al Pian del Re, passando per il giro del Monte Viso. La giornata è risultata ideale per le condizioni meteo con tempo nuvoloso all'inizio, seguita dalla formazione di una debole pioggia a tratti per tutta la mattinata, mutando in nebbia(anche molto fitta a momenti) nelle zone d'alta quota, quindi schiarendosi nel pomeriggio per la parte intorno al Viso. La temperatura è sempre stata mite, senza mai far percepire la sensazione di freddo.


Il primo punto di riferimento incontrato è stata la Cappelletta di San Bernardo di Rifreddo alle 5.35(km 4.3), per poi arrivare a Borgata Motetto alle 6.00(km 6.9), punto in cui non era più necessaria la luce frontale visto l'arrivo del giorno. Passando per il lungo Po di Sanfront ho raggiunto la frazione Erasca di Paesana alle ore 7.10(km 15.4) dove sono stati attraversati alcuni tratti asfaltati. Quindi una lunga salita verso Croce Turnour di Paesana alle 9.38(km 24.0), completando la prima quota significativa di 1487 metri, senza percepire ancora alcuna sensazione di stanchezza. Proseguendo con l'imponente discesa seguente, sono passato per Serre d'Oncino alle ore 10.34(km 31.9) perdendo quasi 250m di dislivello. Proseguendo ancora nelle zone d'Oncino per alcuni chilometri, ho iniziato la salita fino al Rifugio Alpetto, raggiungendolo alle 13.19(km 42.8) su una quota di 2219 metri. Qui sono arrivati i primi segnali di stanchezza, poi dileguati con una breve pausa di 20 minuti insieme ad un Tè con biscotti(purtroppo non era disponibile alcun tipo di frutto) consumati sul posto. Imboccando il sentiero V-7 mi sono introdotto sul percorso classico del giro del Monte Viso, giungendo al passo Gallarino alle ore 14.51(km 46) per una quota di 2524 metri. Il tour intorno al Viso si presenta molto variegato in termini di dislivello sia positivo che negativo, obbligando il percorrente a molte variazioni di andatura e nel mio caso specifico, con l'utilizzo di tecniche ultratrail(camminata in salita e corsa in pianura e discesa) i cambi di velocità sono stati molteplici. Discendendo dal passo di San Chiaffredo, attraversando la pineta ed arrivando in valle Varaita, risalendo infine per l'interminabile salita del Rifugio Vallanta, per conquistarlo alle ore 17.30(km 55.2) sull'altezza di 2450 metri. Quest'ultima salita mi ha provato molto a livello di risorse idriche, dato che erano almeno due ore che non trovavo una fontana e quindi ho dovuto razionare molto l'acqua della borraccia. Restando a 'secco' negli ultimi chilometri di salita verso il Vallanta. Qui ho addirittura pensato di arrivare a bere l'acqua del fiume, optando però poi di attendere il rifugio, dove ho dato sfogo ad una breve sosta ed al solito Té con biscotti(anche qui non era disponibile alcun frutto!). Il tragitto è continuato, ormai oltre il tramonto, superando il rifugio Visò e quindi salendo per il passo delle Traversette alle ore 20.18(km 63.9) alla quota di 2940m. L'attenzione che ho posto in questi ultimi tratti del sentiero pietroso è stata massima per evitare brutte storte. Da qui finalmente è arrivata la lunga e ripida discesa verso l'arrivo fissato al Pian del Re, con la chiusura dell'uscita alle ore 21.20(km 68.1) con quota finale di 2020 metri.



Tutto il giro a piedi partendo da Revello per giungere al Pian del Re passando per il giro del Viso è durato 16 ore e 46 minuti per una distanza complessiva di 68.1 chilometri. Il dislivello è stato molto pronunciato, sia nell'avvicinamento che entrando nel pieno del tour intorno al gigante di granito.
Non ho puntato molto sulla velocità ma piuttosto sulla percorrenza complessiva del tragitto, anche per via del tempo che ho dovuto dedicare alla realizzazione del filmato, visibile su questo blog. La parte finale di questa avventura è stata quella di attendere, dormendo a tratti e passeggiando nella notte(un freddo!), il passaggio in automobile al mattino per l'ormai tanto desiderato ritorno a casa.
E' utile infine precisare che per portare a termine lunghe distanze in solitaria in alta montagna è necessaria molta preparazione ed esperienza, ricordando che la vita è preziosa e farsi male(o peggio...) è questione di pochi attimi in questi territori di alta montagna!

Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:


1 commento:

  1. Davide! complimenti vivissimi e grazie per i continui stimoli che ci dai a migliorare noi stessi.
    Un esempio da imitare e non intendo solo in campo sportivo, poichè lo sport è per me lo specchio della vita, entrambi sono percorsi ricchi di prove, di sfide che superate lealmente sono delle lezioni che porteremo dentro di noi per sempre.
    Buone avventure e rinnovo di sfide a tutti
    Rocco

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