mercoledì 6 agosto 2025

Travel Trail, Monti corsi sopra Furiani(Bastia) - 23km

 


 

Qui in Corsica, quest’anno(oggi 06-08-2025) ho puntato su sport diversificati tra bicicletta da corsa(Barcaggio e Saint Florent) e uscite trail. Quindi, nonostante tutto, non ho voluto rinunciare a intraprendere un Travel Trail (mini, aggiungerei) di soli 23 km…

Da Biguglia sono andato a zonzo, sfruttando ancora una volta la tecnica del Monoallenamento Settimanale, che da anni regola ogni mia uscita. Ho attraversato i colli dietro al mio campeggio, salendo fino a una buona quota sul livello del mare… Volevo in realtà raggiungere una delle cime qui dietro, sopra Bastia, ma un errore nella formulazione del percorso al computer mi ha condotto verso una strada bloccata: il passaggio attraversava una proprietà privata. Ho provato a circumnavigarla, ma la macchia mediterranea è davvero fitta, ricca di rovi e piante pungenti! I graffi sono stati numerosi, soprattutto su braccia e fronte…


 

Alla fine, ho dovuto desistere. Ho tentato di scavalcare la recinzione e passare all’interno, ma il mio senso di 'onestà' ha prevalso. Così sono ritornato sui miei passi per trovare una nuova soluzione… Mi sono orientato verso un passaggio 'avventuroso', tra i massi di un rigagnolo d’acqua, sperando di trovare un’apertura nella vegetazione, ma niente da fare. Dopo 200 metri sono rimasto bloccato. A questo punto Cima Orcaio, che avevo in programma, è persa!

Ritorno sui miei passi e mi godo comunque il panorama, su un sentiero impervio. Scendo nuovamente verso Furiani, un comune bellissimo, seppur piccolo, sulle colline dietro Bastia… Miracolosamente, in questo luogo trovo diverse fontane, che nei miei giri in bici precedenti non avevo mai notato! Decisamente un punto a favore.


 

Il fatto di aver girato molto senza meta, dato che, prima di trovare la suddetta proprietà privata, avevo già tentato un’altra strada poi abbandonata perché, osservando la zona da lontano, intuivo potenziali problemi, mi ha fatto riflettere. Così è stato!

Il bello è che avevo già in mente il percorso corretto, ma l’idea di un itinerario più panoramico mi ha portato fuori strada.


 

Questa avventura Travel Trail si è comunque rivelata utile: quando visiti luoghi inesplorati esiste sempre la concreta possibilità di imprevisti che possono emergere inaspettatamente!

Complessivamente, per questa avventura a piedi ho percorso circa 23 km in poco più di 5 ore, con un dislivello complessivo di 1280 metri, a un passo dal mare corso!


Segue traccia GPS di Komoot:

 

 

Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:

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lunedì 4 agosto 2025

Happy-Bike, da Bastia(Biguglia) a Saint Florent e ritorno in bicicletta - 55km e D+ 1200m

 


 

Bene, oggi 04-08-2025 ho completato il secondo ed ultimo dei due obiettivi che mi ero prefissato per questa estate 2025 in Corsica: raggiungere Saint Florent in bicicletta.

Il campeggio in cui mi trovo è a Biguglia, nei pressi di Bastia. Da qui, per raggiungere Saint Florent, è necessario attraversare circa 4 chilometri di riserva naturale fino alla base dei colli del 'dito corso'. Si tratta di superare lo spartiacque che divide il lato orientale dell’inizio del dito da quello occidentale. L’altitudine non è elevata, circa 600 metri di dislivello positivo ma la vera difficoltà è rappresentata dalla ripidità improvvisa del versante di Bastia.


 

Appena il tempo di scaldarsi con 5 o 6 chilometri di pianura, la strada comincia a salire in modo repentino e deciso, conducendomi verso il valico. Ho dovuto fare qualche sosta lungo il tragitto in salita, ma nulla è andato sprecato: ho approfittato di quei momenti per scattare fotografie e idratarmi, soprattutto bere, visti i 35 gradi battenti!

Poco prima di raggiungere la cima si trova un monumento dedicato alla Seconda Guerra Mondiale (che ho fotografato), e, poco più avanti, un utilissimo chiosco su ruote, molto frequentato e completo di tavolini. Mi ci sono fermato al ritorno, ma non all’andata.


 

Una volta superato il colle, il paesaggio cambia radicalmente. La discesa è continua per una ventina di chilometri. Il versante occidentale è più lungo e dolce rispetto a quello orientale, che si presenta invece piuttosto 'aggressivo', pur essendo ben asfaltato e ampio. La discesa verso Saint Florent è spettacolare: si attraversano piccoli comuni e si pedala lungo il mare per due piacevoli chilometri in pianura.

Il mare è di un azzurro intenso e le spiagge sono vicinissime alla strada. Curiosamente, in questo tratto non c’è molta folla. Arrivati al centro cittadino, invece, si percepisce una vivacità incredibile: gente ovunque, il porto immenso e pieno di piccole imbarcazioni. Sembra quasi che il confine tra l’area portuale e il centro del paese si dissolva.



 

Mi sono diretto con la bicicletta fino a un molo tra le barche per il mio spuntino rigenerativo. Poi ho preso un caffè in un bar lì vicino (qui lo chiamano “espresso” e, come sempre, lo ordino macchiato e a quanto pare mi capiscono anche se in Francia). Dopo qualche minuto seduto al tavolo… si riparte.

Al ritorno ho riattraversato gli stessi luoghi visti all’andata. All’inizio ho utilizzato un rapporto intermedio sul cambio Shimano, poi, nella salita più impegnativa, sono passato al rapporto più leggero disponibile: una scelta che mi ha permesso di risparmiare parecchie energie.

La salita del rientro è percepibile ma decisamente più scorrevole rispetto a quella affrontata in partenza dal lato di Bastia. I venti chilometri scarsi si completano bene. Mi sono fermato al chiosco per una pausa all’ombra, il sole era proprio cocente sul casco da bici! Ho preso una bibita per poter usufruire del posto e poco dopo ero già lanciato nella ripida discesa finale.


 

Qui i freni devono essere davvero efficienti. La mia bici da corsa, pur essendo ottima, ha più di vent’anni ed è ancora dotata dei vecchi pattini in gomma: niente dischi metallici. Funzionano ancora benissimo, anche se bisogna schiacciare con decisione, modulando il freno posteriore con quello anteriore. A me piace così!

Una bella sorpresa: in Francia le auto superano le biciclette con molta prudenza. Anche quando si è al bordo della strada, gli automobilisti si accodano, aspettano pazientemente e poi sorpassano lentamente. In Italia, invece… beh, lasciamo perdere.

Il ritorno è stato rapido, eccezion fatta per la pausa al chiosco. Sono passato per la trafficata Bastia, poi di nuovo Biguglia, fino all’arrivo finale al campeggio.


 

Se devo scegliere, preferisco la pianura, ma non disdegno le salite. Tuttavia, queste non rilassano affatto, anzi: fino a quando non si raggiunge la cima, lo stress è alto. Ma una volta superate, la soddisfazione è enorme, e vale la pena scriverlo.

Dati dell’uscita: distanza: 55 km, dislivello positivo: circa 1.200 m, tempo totale: 4 ore e 26 minuti, compagni di strada: pochi ciclisti, forse scoraggiati dalla salita, ma qualcuno l’ho incrociato.  

In definitiva, una bellissima esperienza ciclistica, sicuramente da ricordare!


 Itinerario GPS Komoot:

https://www.komoot.com/it-it/tour/2462269403 

 

Happy-Bike farà parte di un libro dedicato alla bicicletta che prende spunto dalla tecnica del Monoallenamento Settimanale per le lunghe percorrenze a piedi: http://www.bertinettobartolomeodavide.it/ultratrail/index.html

 

 


giovedì 31 luglio 2025

Happy-Bike, 130km tra Bastia(Biguglia) e Barcaggio poi ritorno

 

Oggi che è il 31 luglio 2025, completo questa uscita in bici in stile 'Happy-Bike', nel senso che la velocità è l'ultima cosa che mi interessa e do la priorità a tutto il resto, partendo dal paesaggio...

La meta è Barcaggio qui in Corsica, partendo dal Camping San Damiano a 9km da Bastia. Parto tardi per un problema con la mia cagnolina Lola ma poi risolto, per fortuna.


Quindi alle 10.00 salgo in sella alla mia bicicletta da corsa, per intraprendere questa avventura pensata la sera prima. Dopotutto se una cosa puoi immaginarla, puoi anche farla e così senza troppi 'giri di insicurezza' mi butto alla scoperta di questo tragitto di circa 130km fra andata e ritorno. Una veloce costruzione del percorso GPS al computer, poi caricato nel Fenix 7 Garmin per avere una traccia da seguire. Non sono però stato troppo fedele al tragitto, visto che verso la fine sarei dovuto passare in un lungo tratto sterrato, impossibile per i copertoni del mio velocipede da strada!


Il problema più grosso è stato quello di oltrepassare Bastia, visto l'intensissimo traffico. Fortunatamente dopo una zona caotica di 7km, entrando nel pieno della città è iniziata una comoda ciclabile per tre chilometri abbondanti! Peccato non sia presente verso la Riserva Naturale di Biguglia, che è praticamente la zona periferica di Bastia. Magari un giorno...


Ad un certo punto inizia la lunga strada costiera che si sviluppa per diverse decine di chilometri, pressoché pianeggiante con alternanza di tratti di falsopiano sia in discesa che in salita, caratteristica che disturba molto una pedalata costante!

Andando verso Pietrabugno inizia un intercalarsi di scogli, spiegge e piccoli borghi a ridosso del mare. Da non trascurare anche le numerose opere storiche che denotano un passato ricco. Curiose le numerose torri costiere!


Veri gioielli San Martino e Santa Maria di Lota, piccole realtà che comunque attirano un buon turismo per zone decisamente meno mondane e più rivolte alla tranquillità ed al relax.

Alcuni chilometri più avanti si giunge ad Erbalunga, un comune più 'maestoso' rispetto ai precedenti. Poi un lungo tratto 'vuoto' di pura strada tortuosa e discretamente tranquilla visto che l'ultimo Comune denso di attività è Sisco con il suo porto ben sviluppato e lunghe spiagge a ridosso della passeggiata del paese.

Le zone abitate via via sono sempre più diradate, per abbracciare ancora Marine del Porticciolo, sopo altri chilometri di pura strada. Ancora Santa Severa e Marina di Maria più avanti. Macinaggio è il vero traguardo 'limite' per restare sulla costa, dato che poi si è obbligati a volgere il tragitto verso l'entroterra, dato che da qui le strade costiere iniziano ad essere frammentarie, alla stregua di mulattiere e sentieri adatti alle uscite a piedi o a Mountaing-Bike. Con la bicicletta da corsa in mio possesso l'asfalto è dobbiglio, pena la certa foratura di copertone e camera d'aria!

La strada dell'entroterra non è così immediata e richiede una buona gamba vista la salita costante fino ad Ersa! Dopo si scende a Granacciolo, su una srada a carreggiata singola ma comunque ben asfaltata. E' dovere scrivere di moderare la velocità nonostante la discesa, vista la presenza di tornanti e alcuni(pochi) autoveicoli che si posso incrociare in senso contrario. Si continua 7-8km verso il traguardo finale fissato per oggi, ovvero Barcaggio. Ultimo Comune del Dito Corso, il posto più a nord che si possa trovare! Zona isolata ma con caratteristici localini dove è possibile mangiare, con una piccola spiaggia adiacente ad un porticciolo di piccole imbarcazioni con acqua cristallina. Di fronte vediamo la piccola isola della Giraglia con la sua cappelletta ben visibile, parte di un parco naturale. A fianco solo il Comune di Tollare che non ho visitato.

Quindi il ritorno. L'evidenza che appare prepotente in questo viaggio in bicicletta alla scoperta della Corsica è il traffico automobilistico che via via che ci si avvicina alla cima nord del Dito Corso, va a diminuore per essere quasi completamente assente anche per alcuni minuti, prima di incrociare la prossima automobile! Decisamente un punto a favore per chi cerca zone tranquille...

Complessivamente questo tour in bici in sitle Happy-Bike(libro in corso da un anno ma prima o poi lo finirò!) è durato poco meno di otto ore, pause comprese, su una distanza di poco superiore ai 130km. Segue per maggior precisione il percorso GPS su Komoot: https://www.komoot.it/tour/2452239219?ref=aso

Ricordo che le mie uscite riprendono lo stile delle uscite a piedi in stile UltraTrail preparate con la tecnica del Monoallenamento Settimanale, segue libro: http://www.bertinettobartolomeodavide.it/ultratrail/index.html



giovedì 24 luglio 2025

Sambuco (Moriglione) – Rifugio Gardetta e ritorno - 29km e D 2200m

 



Avevo già tentato questa escursione a piedi partendo da Vinadio,ma senza grosso successo, fermandomi a Sambuco. Oggi invece è andato tutto per il meglio, grazie a un'analisi più accurata del punto di partenza e del chilometraggio.

Moriglione(ore 9:46 di giovedì 24 luglio 2025), borgata di Sambuco, si è rivelato un ottimo punto d’inizio per raggiungere il Rifugio Gardetta, anche perché è il luogo più strategico dove poter lasciare l’auto, risparmiando così diversi chilometri a piedi. Moriglione è la tipica borgata di montagna, composta da alcune case e una chiesetta immersa nel silenzio. Zona tranquilla, dove non ho incontrato anima viva. Già a bassa quota (1400 m), pascolavano molte mucche.


 

Attraverso la borgata ed imbocco i pascoli. Mi diverto a osservare il paesaggio, sembra quello di Heidi e ad un certo punto mi trovo ‘disperso’ tra i prati, accompagnato solo dallo scampanellio delle mucche. Il sentiero presto si immerge nel bosco, ma rimane comunque visibile, anche se l’erba lo copre in parte: è meglio seguirlo con attenzione. In alcuni tratti incrocia la strada militare, ma la ignoro e continuo sul sentiero.

Si sale ancora, e ad un tratto ci si rende conto di essere a bordo montagna, con tutta la Valle Stura che si apre da un lato verso Pietraporzio, e dall’altro verso Vinadio: un canalone immenso, che sembra scavato.

Si incontra un pilone caratteristico, completamente in pietra, ed ecco che si imbocca la carreggiabile militare sterrata, che non si abbandonerà più fino alla meta.

La salita, pur consistente, è decisamente più agevole rispetto al tratto precedente sul sentiero. Il paesaggio è molto vario e affascinante. Si prosegue fino a incrociare l’ultima baita, abitata da un anziano pastore con le sue caprette, radunate nei pascoli lì attorno. Ovviamente non mancavano i cani da pastore, che oltre ad abbaiare per fare la guardia, si sono rivelati desiderosi di coccole! Era toccante vedere quell’uomo circondato dalla compagnia dei suoi animali, e nient’altro. Non ho visto nemmeno un’automobile: mi chiedo come faccia a scendere per rifornirsi di viveri. Davvero da ammirare.


 

Salendo ancora, si arriva allo spartiacque, e appare la magnifica Rocca La Meja. L’avevo già osservata dal Rifugio Gardetta, ma mai dal suo versante posteriore/laterale. Ho appurato con questa gita che si tratta di una rocca brulla/pietrosa, lunga lateralmente e stretta frontalmente, che svetta, secondo me, oltre i 2800 m.

La strada ‘obbliga’ a circumnavigare la Rocca, permettendo di osservarla per 180°. Nel frattempo, un’altra nutritissima mandria di mucche al pascolo, tutte docili e tranquille al mio passaggio, a parte alcuni esemplari che, vedendomi, sono scappati via. Più in basso, in lontananza, si intravedevano altre mandrie e perfino una sorta di agriturismo, molto distante.


 

Di una bellezza sconcertante, il Monviso: nonostante la Valle Stura sia spostata rispetto alla Valle Po, questa imponente piramide di roccia era ben visibile, circondata da un alone costante di nuvole!

Verso l’ultimo chilometro prima del Rifugio, la strada diventa leggermente in discesa, offrendo un po’ di tregua. In totale, sono stati 14,5 km di salita quasi continua! Gli ultimi 4 km erano un falso piano stabile sui 2400 m di quota, in leggera pendenza positiva.

Ho incrociato molti biker lungo il percorso, ma nessuno a piedi. Giunto al Rifugio Gardetta, ho trovato tantissima gente seduta per pranzo. Ero indeciso se ordinare la polenta o semplicemente un caffè, temendo i tempi d’attesa… Invece sono stati velocissimi: in meno di tre minuti ero già servito con la mia polenta! Poi, ovviamente, il caffè di rito e sono ripartito.



 

La pausa è durata oltre mezz’ora, ma ne è valsa assolutamente la pena. Qualche foto anche qui, e ho imboccato la via del ritorno. Alle 13:17 ero pronto per il pranzo, e alle 14:03 già sulla via di casa. Il ritorno, come sempre, è stato leggermente più veloce. Non ho incontrato anima viva: completamente solo.

La strada è stata la stessa dell’andata, anche se ho approfittato della circumnavigazione di Rocca La Meja per fotografarla da tutte le angolazioni.



 

Sono arrivato all’auto uno o due minuti dopo le 17:00, per una percorrenza complessiva di 7 ore e 19 minuti, e una distanza totale di 29 km, con un dislivello di 2200 m.

La prossima volta mi dirigerò sull’altro versante della Valle Stura, per raggiungere lo spartiacque e proseguire oltre.



 

Anche questa avventura è stata vissuta seguendo le direttive della tecnica del Monoallenamento Settimanale.

VIDEO LIVE:




 

Percorso GPS:

https://www.komoot.com/it-it/tour/2432608579 

 

Rocca La Meja 180°:


 

 

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martedì 22 luglio 2025

sabato 12 luglio 2025

Vinadio-Sambuco e ritorno - 30km complessivi in Valle Stura

 


Oggi(sabato 12-07-2025) è stata un’uscita particolare... Volevo partire da Vinadio per raggiungere il Rifugio Gardetta, ma il percorso si è rivelato ingannevole. Infatti, ho completamente sbagliato il punto di partenza: la distanza per raggiungere Sambuco, il comune ai piedi del sentiero per la Gardetta, era davvero notevole, ben 17 km di avvicinamento! Ciò mi ha scoraggiato molto per il raggiungere il mio obbiettivo primario.

Ho persino sbagliato strada, imboccando per errore la direzione verso San Pietro Porzio, lungo la strada di mezza montagna che stavo percorrendo. Il ritorno, fortunatamente, è stato più agevole, con meno errori di percorso.


 

Ho lasciato l’auto presso il forte con bar di Vinadio, nel grande parcheggio dove ci sono sempre molti camper. Ho intrapreso la mia escursione verso le 7:30 circa del mattino. Ci tengo a sottolineare che arrivare fin lì da Envie è davvero lungo in macchina!

Dopo un tratto di stradone sulla sinistra, ho imboccato i prati lungo il fiume, seguendo sentieri appena visibili perché molto sporchi, segnati solo da qualche traccia di vernice su alcuni massi. Da lì si raggiunge lo stabilimento di Pratolungo. Seguendo parte del suo perimetro, si arriva a una strada asfaltata di mezza montagna, forse un residuo militare. Si sente poco sotto lo scorrere dello Stura, in contemporanea al rombo dei veicoli sullo stradone.


 

Ho imboccato questa via che si è rivelata una salita costante per quasi tutto il tempo. Un errore importante è stato quello di tenere la sinistra al bivio, scegliendo l’asfalto, non proprio la mossa più saggia! Infatti, a quel bivio, che non presenta alcuna indicazione, sarebbe stato meglio scegliere la sterrata a destra, che consente di evitare chilometri inutili e raggiungere Sambuco più rapidamente. Da lì parte una discesa decisa che accorcia il tragitto di circa 3 km.

Se invece si resta sull’asfalto proseguendo verso San Pietro Porzio, il tratto è in costante salita e si finisce per superare ampiamente l’abitato, per poi tornare indietro lungo un tratto finalmente in discesa.


 

Si attraversa lo Stura, con la montagna alle spalle di Sambuco ben visibile: il Monte Bersaio, con i suoi oltre 2300 metri. All’interno del paesino non ci sono negozi, solo un albergo e un bar-ristorante nella piazza principale. Una pausa caffè qui è d’obbligo. Ho scambiato qualche chiacchiera con il gestore riguardo al miglior percorso per raggiungere il fantomatico Rifugio Gardetta, che visiterò la prossima volta, e sono rientrato verso Vinadio. Stavolta ho imboccato subito la strada giusta, rendendo il tragitto più breve e con meno dislivello. Ben arroccata ed interessante la Chiesa del Roccassio, tipica di montagna.


 

Tra caffè, foto e deviazioni, ho impiegato 5 ore e 44 minuti per l’intero percorso, con uno sviluppo di circa 30 km e un dislivello positivo di 600 metri. Quindi: 17 km all’andata e 13 al ritorno. L'orario di arrivo all'auto è stato circa alle 13.45 al parcheggio di Vinadio.




 

La prossima volta, per raggiungere il Rifugio Gardetta, inizierò dai pressi di Sambuco, dove parcheggerò l’auto e proseguirò a piedi lungo il sentiero, riducendo così i chilometri all'essenziale. Questo mi permetterà di collegarmi al tratto precedente, da Acceglioal Rifugio Gardetta, che ho completato la settimana scorsa!


Anche questa percorrenza è stata messa in atto con la Tecnica del Monoallenamento Settimanale:

http://www.bertinettobartolomeodavide.it/ultratrail/index.html

 

Percorrenza GPS:

https://www.komoot.com/it-it/tour/2397737325?share_token=aj5c8ScZezdgUNcthkM3O02T6NuffW1ZltF6GNiPbbuzpF5JjR&ref=wtd

 

 

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domenica 6 luglio 2025

Tra i due versanti della Valle Maira: Bivacco Carmagnola e Rifugio Gardetta, passando da Acceglio

 

 


Ho esplorato, in diverse uscite, la splendida Valle Maira: un mondo a parte, incastonato tra le montagne della provincia di Cuneo. Tra la Valle Po e la Stura si trovano svariate vallate, ma osservare la Maira porta il pensiero verso monti estranei alle nostre zone.

In particolare, nel vallone le cascate di Stroppia! Già poco dopo il Bivacco Carmagnola si intravedono, seppur piccole in lontananza, si percepiscono maestose oltre misura. Sprigionano nuvole di vapore grazie ai numerosi metri di caduta dell’acqua, che appaiono appena ci si avvicina.

Scendendo dal Colle di Bellino, che si aggira attorno ai 2900 m, si apre un enorme canalone di origine glaciale, come una guida naturalistica ricorderebbe puntualmente.

 



Il sentiero dopo il Bivacco Carmagnola è agevole: consiglio però di non scendere lungo la mulattiera militare sterrata verso Acceglio, ma di percorrere la Valle di Mourin seguendo il relativo fiumiciattolo. Chilometricamente i due percorsi si equivalgono, ma il panorama è completamente diverso. A giugno il sentiero appare pulito, neve non se ne vede. Durante la discesa sarà necessario attraversare in alcuni punti il rigagnolo Mourin, ma nulla di impervio: spesso basta appoggiare i piedi sui massi per oltrepassarlo.

Si incontrano vari piccoli gruppi di baite radunate, ed altre isolate, tutte in buono stato di conservazione. Proseguendo si passa quasi sotto le già citate cascate di Stroppia, luogo magnifico, e si scende ancora verso Chiappera, dove è possibile parcheggiare l’auto. La distanza a piedi tra il Colle di Bellino e la zona del Rifugio Campo Base è di circa 10 km.



 

Giunti qui, dopo una meritata pausa al rifugio, si prosegue in discesa verso Acceglio, per poi risalire percorrendo la Valle di Unerzio, forse la zona più bella di tutta la Valle Maira, fino a raggiungere Chialvetta, con la sua Chiesetta che lascia intravedere il maestoso campanile della borgata.

 



 

Ancora avanti, osservando da lontano il vallone che si restringe, si possono immaginare meravigliosi luoghi d’alta montagna. Il dislivello, certo, non manca.

Dopo un paio di chilometri da Chialvetta si raggiunge Viviere, un altro borgo che merita di essere visitato, con tutte le sue baite ben restaurate, anche grazie all’influenza di turisti tedeschi. Qui, a ridosso della strada, si trovano baite dove è possibile richiedere affitti brevi e pernottare in luoghi di raro incanto (contattatemi!).

La strada si trasforma in mulattiera e poi in sentiero. A un certo punto si vede un bel Pilone Votivo e si apre una grande fattoria(Prato Ciorliero e Grangie Calandra) che sfrutta un intero pianoro, salendo verso la Gardetta: si tratta dell’ultimo baluardo di “civiltà” in questa zona.

 



Il sentiero diventa ripido e stretto, abbastanza frequentato e adatto anche alla percorrenza in bicicletta, sebbene a tratti sia tecnico. Nulla di difficile, invece, se affrontato a piedi.

Si raggiungono alcune fortificazioni militari che sono state parzialmente distrutte poiché distano a meno di 15 km dal confine (come mi ha insegnato una guida naturalistica!). È possibile visitarle, con la dovuta prudenza.

 



Da qui si raggiunge un altopiano, da cui si intravede un colle di circa 2800m di fronte ovvero Rocca La Meja, che sembra esotico: ricorda qualche lontano colle della Patagonia. Vale la pena fermarsi a scattare una foto mentre si è sul valico della Gardetta.

 




Dopo circa 500 m e un po’ di dislivello perso, si raggiunge il Rifugio Gardetta, locale perfettamente equipaggiato, dove è possibile concedersi un meritato momento di riposo. (Specifico la gentilezza del personale e la possibilità di gustare un buon caffè a solo 1 euro, cosa rara nel 2025!). Da Acceglio a qui sono circa 11 km e 1400 m di dislivello positivo.




 

 

Da questo punto inizia una poderosa discesa verso Vinadio lasciando la Valle Maira per entrare nella Valle Stura., che descriverò più avanti, dato che in questa occasione sono dovuto tornare ad Acceglio per il recupero dell'automobile parcheggiata.

 

 



Concludo scrivendo che questa Valle è anche la terra natale del pittore Olivero Matteo

 




  

 Mappa GPS:

- (26-06-2025) Campo Base(Chiappera) - Bivacco Carmagnola: https://www.komoot.com/it-it/tour/2367158542?share_token=asLIpqC6djjaJd6UvcyI9eWOFaA0SgD17iT8z0nRsENvjVi85n&ref=wta 

 - (06-07-2025) Acceglio - Rifugio Gardetta: https://www.komoot.com/it-it/tour/2383491766?share_token=aKW5BsIdv01oGB2eGJtZBcQzIjl22pdhyKpilo6Nx1aS6Yn5PZ&ref=wta 

 

Video YouTube LIVE, di entrambi i tragitti:




 

Anche per le due uscite qui descritte è stata usata la Tecnica del Monoallenamento Settimanale:

http://www.bertinettobartolomeodavide.it/ultratrail/index.html#google_vignette 

 

Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:

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