sabato 29 luglio 2023

Travel Trail in Spagna di 37km, da Sant Pere Pescador a Figueres(Museo Dalì)

L'avventura a piedi(mista corsa e cammianta) che segue è stata anche questa volta preparata grazie ai contenuti del libro sulla Tecnica del Monoallenamento Settimanale edito da Fusta: UltraTrail con il Monoallenamento. 

Premetto che la diramazione del Travel Trail è pienamente fattibile grazie alla strategia del Monoallenamento Settimanale data la sua natura infrequente, cosa che permette di effettuare uscite anche in periodi di viaggio grarantendo una progressione solida in ogni situazione legata alle lunghe percorrenze a piedi!

Davanti al Museo di Salvador Dalì

Per un soffio quest'anno stavo per saltare la mia avventura a piedi. Si perché l'obbiettivo originale era Cadaques ma poi osservando le varie vie di comunicazione ho constatato che era inaccessibile ogni via agevole a causa di una tangenziale presente che bloccava ogni passaggio... Avevo deciso quella meta perché dalla mia zona di campeggio era relativamente vicino arrivare al paese natale del pittore Salvador Dalì. Artista che ammiro da tutta la vita per le sue opere del tutto singolari composte da orologi liquefatti, che oggi potrebbero essere tranquillamente comparati ad alcuni lavori realizzati in computer grafica!

 

Mappa percorso andata e ritorno

Poco male, dato che con la scoperta del Museo Dalì a Figueres, non molto lontano dalla mia posizione, a poco meno di 18km dal parcheggio del camper. Così tutto si è ravvivato e ogni motivazione ha ripreso il via nella mia mente.

Questa mattina di sabato 29 luglio 2023 sveglia alle 4.30 con preparativi al volo di zainetto, 'viveri' e quant'altro, una buona colazione facendo attenzione a non svegliare nessuno della mia famiglia e sono partito. Appena però messa la testa fuori dal camper mi sono reso conto che alle 5.15 era ancora completamente buio e per giunta sprovvisto della torcia frontale. Nessun problema, ho atteso un po' in giardino godendomi l'insolito silenzio del campeggio, poi due passi verso il mare a vedere l'alba...

Prima dell'alba guardando verso Cadaques

Qualche raggio di debole luce sulla palude

Il sole che fa il suo ingresso in questo nuovo caldo giorno

 

Al primo chiarore sono partito poco prima delle 6.00 del mattino uscendo dal Camping Nautic Almata, nei pressi di Sant Pere Pescador nel pieno di un parco naturale... Un bel posto.

Girasoli prima dei raggi di sole

Girasoli poco dopo il sole, ben orientati!

 

Viaggio che mi ha portato ancora al buio verso grandi distese di risaie, con solo uno sbaglio di strada solo dopo qualche chilometro dall'inizio. Strade di campagna desolate che non avrei mai potuto percorrere senza le indicazioni del GPS ma con il vantaggio del clima ancora molto fresco, vista l'ora. Andando oltre, le risaie si sono trasformate in appezzamenti di girasoli e faceva effetto vederli col fiore orientato in basso senza sole e dopo, alla comparsa dei primi raggi subito ad alzarsi per seguire il nostro astro. Di lì a poco le strade sterrate diventano asfaltate e proseguo al bordo per raggiungere il primo paese 'Fortià', che passando nel centro storico situato su una lieve altura con la sua imponete Chiesa appare antico ma oltrepassandolo e dirigendomi verso la periferia a ridosso dello stradone, diviene un centro estremamente moderno.

Imponente Chiesa in stile tipico Spagnolo

 

Vado avanti per qualche chilometro seguendo l'asfalto per imboccare nuovamente una larga strada sterrata ben curata. Qui visto il trascorrere del tempo inizio ad incontrare qualche persona in bicicletta. Entro in un nuovo paesello che sulla cartina viene denominato 'El far d'Empordà', altro borgo con una grande Chiesa. Adoro esaminare i siti religiosi che più sono antichi e più mi intrigano. Le Chiese in Spagna hanno un aspetto imponente ma anche 'rude' per via dei colori tipici della pietra che le compone... Vado oltre ed imbocco ancora uno stradone molto trafficato con in lontananza una poderosa tangenziale a 4 corsie(quella menzionata in principio) ed in secondo piano all'orizzonte inizia ad apparire la città di 'Figueres', meta del mio viaggio.

Sant Jordi i el drac, dalla merce Riba

 

Non mi perdo d'animo dato che i chilometri di questa avventura non sono molti e scorrono agevolmente sotto i miei piedi. Incrocio un cavalcavia ed anche la prima persona a piedi, che saluto al sorpasso(buenos dias). Intravvedo le prime case della periferia ai lati, dopo qualche decina di minuti mi rendo conto di stare per entrare nel centro urbano.

La gente arrivato verso il centro appare tranquilla e disinteressata ad me(una persona che corre usando bastoncini e zaino), ogni tanto cammino. Tenendo d'occhio il GPS affronto una breve salita e tutto ad un tratto vedo di fronte a me l'edificio del museo di Dalì, che avevo osservato prima solo sul web. Mi fermo davanti alla piazzetta adiacente per occupare una panchina e consumo il mio piccolo pasto(l'unico dell'avventura). Non può mancare un caffè al bar, anche se il mio spagnolo è davvero nullo parlo in italiano e mi capiscono perfettamente al primo colpo!


 

Inizio la fase di ritorno, viaggio forse un pochino più spedito data la lievissima discesa ma anche l'assenza quasi totale di video e foto, che invece caratterizzavano i rallentamenti dell'andata.

Il caldo però dopo le 10.00 inizia ad essere presente e d'istinto il mio sguardo cerca l'acqua continuamente anche se in borraccia ne avanzo ancora ma non ne trovo traccia!

Passo dopo passo ripercorro tutti i punti già visti poco prima e quando mi trovo nelle risaie il caldo inizia ad essere davvero forte anche se secco. Lì noto delle pompe d'irrigazione e penso che potrei usarle per rinfrescarmi ma la loro conformazione me lo impedisce, così avanzo nonostante tutto.

Mi avvicino al campeggio e questo è il tratto davvero insopportabile per le temperature elevate, così la strada di qualche chilometro appare interminabile.

Chiudo questa bella avventura a sfondo artistico che anticipa la mia visita al museo Dalì che farò nell'ultimo giorno di vacanza. Non vedo l'ora dato che certamente questa esperienza mi condurrà a replicare una delle sue opere.


 

Ho concluso il giro in 5 ore e 51 minuti complessivi, per una distanza che sfiora i 37km. Avventura non lunga che forse può essere associata più ad un allenamento ma che mi porta sempre più alla convinzione che la Tecnica del Monoallenamento può evolvere in qualcosa di sistematico per le avventure Travel Trail attorno al mondo... Appena sarò libero dai miei impegni di studio credo che esplorerò questa idea in modo approfondito con viaggi 'qua è là' per il mondo e visitare a piedi luoghi lontani...


 

Traccia GPS:

https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/bon-relax-sant-pere-pescador-141933699

 

VIDEO LIVE:


 
Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:

 

 

lunedì 10 luglio 2023

L'anello del Sentiero delle Ochette di 58km sotto un caldo torrido!

 

Scatto lungo il percorso

Sapevo che oggi(lunedì 10-07-2023) sarebbe stata una giornata caldissima, nonostante ciò ho voluto prodigarmi in questa avventura di 58 km a piedi perché ho altri progetti in programma e non potevo rimandare... Cerco di sfruttare al massimo il riposo estivo dal lavoro, anche se non si tratta di un vero relax perché ho sempre l'impegno dello studio di Osteopatia che mi occupa diverse ore al giorno, anche se sono vicino alla chiusura della formazione.

L'anello di 58km

Quindi questa mattina mi sono svegliato alle 5.00 e ho iniziato i preparativi del materiale da mettere nello zaino. È sempre opportuno non scordare nulla perché poi si paga quando si è soli durante l'escursione! Sono partito alle 6.15 o poco prima. Da Madonna delle Grazie di Envie ho subito imboccato la ciclabile 'Via della Pietra', quindi ho preso direzione depuratore e poi ho attraversato il guado del fiume Ghiandone che ho superato facilmente dato che c'era poca acqua nonostante l'alluvione di qualche tempo fa. Tuttavia, la temperatura ambiente a quell'ora era davvero ottima. Ho proseguito in direzione di Crocera di Barge, passando accanto al ristorante/maneggio 'Cascina Nuova', e arrivato nei pressi dello stradone si è subito presentato il primo problema: una proprietà privata con una sbarra abbassata. È frustrante vedere la strada che devi raggiungere a pochi metri di distanza e non poterci arrivare a causa di questi "cavilli". Quindi, mi sono ingegnato sul momento e ho notato il bordo rialzato di una risaia che ho percorso fino a un certo punto. Poi sono stato costretto a scendere all'interno della coltivazione, mantenendomi sul bordo, altrimenti le caviglie sarebbero state coperte d'acqua e fango! Sono quindi arrivato allo stradone verso Saluzzo per 200 metri ed ho attraversato quel tratto molto trafficato per raggiungere la via della campagna più interna verso Cardè. È un posto da sogno, immerso nel nulla, con alcune grandi cascine sparse sul territorio. La temperatura qui era ancora ben sopportabile. Tuttavia, quella zona tranquilla è durata poco, dato che sono stato obbligato a percorrere il vecchio stradone che collega Cardè a Crocera di Barge. Qui non c'è molto spazio per il passaggio a piedi e la linea bianca è vicina al cordolo. Davvero pericoloso! Mi chiedo quando si decideranno a realizzare una ciclabile che affianchi ogni stradone?! Sarebbe un grande passo per la sicurezza di tutti e un segno di civiltà. Ma forse, come spesso accade nel contesto delle strade, le varie amministrazioni aspettano sempre che ci sia un incidente prima di agire...

Un ponte su un affluente del Po

Uno scorcio di Po

Ho raggiunto Cardè dopo qualche chilometro e fortunatamente, prima di arrivare al ponte, ho incontrato un mio vecchio cliente della palestra Tempio del Fitness che mi ha fornito utilissime indicazioni sull'imbocco del Sentiero delle Ochette. Infatti, volevo passare sul lato destro per essere già orientato verso Moretta, ma lui mi ha informato che quel lato è rimasto bloccato a causa dell'ultima alluvione e a tratti sarebbe stato difficile passare. Quindi ho optato per il lato sinistro.

Si tratta di un sentiero molto naturale e ricco di panorami sull'imponente fiume Po, che cresce di dimensioni man mano che si procede verso Villafranca e in alcuni punti diventa davvero impressionante! Ho incontrato diversi passanti, il che dimostra che si tratta di un percorso molto frequentato. In cinque o sei chilometri sono arrivato al ponte che collega Villafranca a Moretta per imboccare la ciclabile. Qui il caldo iniziava ad aumentare, ma era ancora tollerabile. Lungo la ciclabile ho apprezzato la presenza di una fontana all'ombra che ho pienamente sfruttato. Le ciclabili della nostra zona spesso sono prive di acqua e ombra. In poco tempo ho raggiunto il centro di Moretta, un paese davvero carino con il suo grande castello centrale. Quindi il tanto desiderato caffè al bar, una tappa pressoché fissa in tutte le mie avventure a piedi. Ho attraversato il paese senza sapere che era il giorno di mercato, ma poco male.

Caffè a Moretta

Ripercorrendo la ciclabile verso Villafranca mi sono reso conto che il caldo stava diventando intenso. Ho attraversato Villafranca per andare verso la frazione San Luca, verso Cavour, e ho dovuto indossare il cappellino dato che d'estate ho l'abitudine di tenere la testa rasata e il sole può essere pericoloso. Quindi ho cercato zone d'ombra e fontane (totalmente assenti) lungo il percorso da quel momento in poi (11.30). Lungo il percorso ho trovato un albero isolato non molto lontano dalla strada con un'ombra che ha attirato molto la mia attenzione, quindi mi sono seduto lì ed è stata l'occasione per un pasto molto "naturale". Quindi ho proseguito sotto un sole sempre più intenso, sperando di trovare un po' di acqua presso la Chiesa di San Luca, ma niente. In quella zona sono addirittura arrivato al punto di chiedere acqua a una persona del posto. Proseguendo su quel lungo rettilineo di campagna, ho notato un canale di irrigazione agricola pieno d'acqua corrente, che ho prontamente usato per bagnare il cappellino e rinfrescarmi il più possibile, anche se non mi è sembrato il caso di bere.

Pausa spuntino sotto un'albero

Chilometro dopo chilometro sono finalmente arrivato a Cavour e il primo luogo dove potevo trovare acqua fresca lungo il mio percorso è stato il cimitero, con una gradita ombra e nientemeno che due fontane pronte a soddisfare la mia sete imponente! Ho riempito la bottiglietta da mezzo litro che portavo con me e ho approfittato per fare anche uno spuntino veloce.


Castello Marchierù

Una Cappelletta piccola ma carina

Santuario di Moretta

La parte più difficile però sarebbe arrivata poco dopo, andando oltre il giro della Rocca, passando per la zona delle Cursaglie. Sono riuscito a trovare una fontana lungo il percorso. Poi ho continuato verso San Martino. Devo scrivere però che dopo le 14.00 non sono più riuscito a fare un solo passo di corsa a causa dell'altissima temperatura che sicuramente superava i 40°C. Una volta superato San Martino di Barge, la situazione è peggiorata ancora a causa del caldo e l'acqua nella borraccia era ormai quasi finita. Ho notato un campo di pesche con un sistema di irrigazione a goccia e sono andato a rinfrescarmi nuovamente in quell'ambiente idrico, anche se non mi è sembrato opportuno bere l'acqua.

Dati gps al cellulare

Raggiunto nuovamente il fiume Ghiandone, mi sono sentito vicino a casa. Quindi ho percorso la Via Vecchia di Barge, passato dal depuratore e infine sono arrivato a casa alle ore 15.59, avventura conclusa in 9 ore e 43 minuti complessivi per un totale di 58,5km.

VIDEO LIVE YOUTUBE:


Anche questa avventura a piedi è stata preparata secondo i dogmi della tecnica del Monoallenamento Settimanale, spiegata nel libro 'UltraTrail con il Monoallenamento' - Fusta Editore


 

Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:

 

 

 

mercoledì 5 luglio 2023

UltraTrail, 72 km a 'Le porte di pietra' 2011 - Italy

UltraTrail, 72 km at 'Le porte di pietra' 2011


Stock photo, taken from the 2012 edition of the same race

On Saturday, May 14, 2011, at 8:00 a.m., the UltraTrail race 'Le porte di pietra' started in Cantalupo Ligure (Al), covering a distance of 72 km. Although not an extremely long distance for this type of competition, it was challenging due to the difficult terrain with steep climbs and continuous rugged descents.

After the first 4-5 semi-hilly kilometers, which thinned out the compact group of starters (over 300 athletes), the first steep climb began, imposing a vertical gain of over 500 meters in approximately 2 km. Subsequently, there were more alternating ascents and descents, and at the 16 km mark, participants reached a new peak called 'Bric Camere' at over 1000 meters, immediately followed by a steep descent. The landscape, predominantly wooded, passed beneath the athletes' feet as they had nearly completed the first third of the journey. The group was significantly reduced here, and the less experienced athletes had already depleted their energy due to excessive, uncontrolled speed, while the more 'seasoned' ultra-specialty athletes had managed their resources for the subsequent, tougher sections.

After passing the water supply point at the 22nd km, the ascent towards the first peak (Monte Antola) at almost 1600 meters began, transitioning from the forest to green high-altitude meadows. From there, they continued for nearly twenty kilometers at high altitude, encountering steep ascents and descents rich in rocks that tested their joints. Finally, they reached the main peak of the race, Mount Ebro, at 1700 meters. Tenaciously, they proceeded through another steep descent, followed by a few kilometers of 'calm,' ultimately reaching the last long and entirely unpaved descent at the 63rd km, which finally led to the finish line at the 72 km mark. The finisher's T-shirt (an ultra trail tradition dedicated only to those who have accomplished the feat) awaited every athlete at the finish line, marking the first of a series of personal rewards that characterized this beautiful and challenging competition.

It should not be forgotten that this 5th edition of 'Le Porte di Pietra' will be remembered for the presence of all the top Italian athletes in the discipline, who came to Cantalupo Ligure for the official presentation of the Italian national team participating in the Ultra Trail World Championship in Ireland in July.

The triumphant arrival, for the third year in a row, was in favor of the Trentino champion of ultra trail, Silvano Fedel, who completed the race in the extraordinary time of 7 hours and 21 minutes.

Regarding my personal experience at 'Le porte di pietra,' I can affirm that it is undoubtedly one of the most exciting races at the national level, where the difficulties present in much longer events are condensed into 'only' 72 km. It certainly represents a formative step for athletes wishing to participate in competitions with a higher number of kilometers in the mountains. Surprises were not lacking, as in my specific case, I had estimated a finish time of around 9 hours, considering the average speed I had maintained on other occasions. However, my prediction was proven wrong due to the peculiar nature of the course, which resulted in a finish time of 11 net hours. This teaches that ultra trail is a sport too full of uncertainties to make reliable predictions...

Addition on 25-06-2023: I add to this text written in the 'bygone years' the note that this event was also
prepared entirely using the Weekly Mono Training technique, and although the book had not yet been published, it was already being developed in 2011. I enjoy revisiting these old texts to recall all the steps that led to the creation of my method for safely preparing for long-distance walks...

Go to the 2012 edition of Le Porte di Pietra - HERE

 

Below is the detail of the reference links related to my ultratrail and trail articles:

Very long distances | Routes | Competitions | Solo adventures | Publications | Training strategy |
UltraTrail eBook  

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