Scatto lungo il percorso |
Sapevo che oggi(lunedì 10-07-2023) sarebbe stata una giornata caldissima, nonostante ciò ho voluto prodigarmi in questa avventura di 58 km a piedi perché ho altri progetti in programma e non potevo rimandare... Cerco di sfruttare al massimo il riposo estivo dal lavoro, anche se non si tratta di un vero relax perché ho sempre l'impegno dello studio di Osteopatia che mi occupa diverse ore al giorno, anche se sono vicino alla chiusura della formazione.
L'anello di 58km |
Quindi questa mattina mi sono svegliato alle 5.00 e ho iniziato i preparativi del materiale da mettere nello zaino. È sempre opportuno non scordare nulla perché poi si paga quando si è soli durante l'escursione! Sono partito alle 6.15 o poco prima. Da Madonna delle Grazie di Envie ho subito imboccato la ciclabile 'Via della Pietra', quindi ho preso direzione depuratore e poi ho attraversato il guado del fiume Ghiandone che ho superato facilmente dato che c'era poca acqua nonostante l'alluvione di qualche tempo fa. Tuttavia, la temperatura ambiente a quell'ora era davvero ottima. Ho proseguito in direzione di Crocera di Barge, passando accanto al ristorante/maneggio 'Cascina Nuova', e arrivato nei pressi dello stradone si è subito presentato il primo problema: una proprietà privata con una sbarra abbassata. È frustrante vedere la strada che devi raggiungere a pochi metri di distanza e non poterci arrivare a causa di questi "cavilli". Quindi, mi sono ingegnato sul momento e ho notato il bordo rialzato di una risaia che ho percorso fino a un certo punto. Poi sono stato costretto a scendere all'interno della coltivazione, mantenendomi sul bordo, altrimenti le caviglie sarebbero state coperte d'acqua e fango! Sono quindi arrivato allo stradone verso Saluzzo per 200 metri ed ho attraversato quel tratto molto trafficato per raggiungere la via della campagna più interna verso Cardè. È un posto da sogno, immerso nel nulla, con alcune grandi cascine sparse sul territorio. La temperatura qui era ancora ben sopportabile. Tuttavia, quella zona tranquilla è durata poco, dato che sono stato obbligato a percorrere il vecchio stradone che collega Cardè a Crocera di Barge. Qui non c'è molto spazio per il passaggio a piedi e la linea bianca è vicina al cordolo. Davvero pericoloso! Mi chiedo quando si decideranno a realizzare una ciclabile che affianchi ogni stradone?! Sarebbe un grande passo per la sicurezza di tutti e un segno di civiltà. Ma forse, come spesso accade nel contesto delle strade, le varie amministrazioni aspettano sempre che ci sia un incidente prima di agire...
Un ponte su un affluente del Po |
Uno scorcio di Po |
Ho raggiunto Cardè dopo qualche chilometro e fortunatamente, prima di arrivare al ponte, ho incontrato un mio vecchio cliente della palestra Tempio del Fitness che mi ha fornito utilissime indicazioni sull'imbocco del Sentiero delle Ochette. Infatti, volevo passare sul lato destro per essere già orientato verso Moretta, ma lui mi ha informato che quel lato è rimasto bloccato a causa dell'ultima alluvione e a tratti sarebbe stato difficile passare. Quindi ho optato per il lato sinistro.
Si tratta di un sentiero molto naturale e ricco di panorami sull'imponente fiume Po, che cresce di dimensioni man mano che si procede verso Villafranca e in alcuni punti diventa davvero impressionante! Ho incontrato diversi passanti, il che dimostra che si tratta di un percorso molto frequentato. In cinque o sei chilometri sono arrivato al ponte che collega Villafranca a Moretta per imboccare la ciclabile. Qui il caldo iniziava ad aumentare, ma era ancora tollerabile. Lungo la ciclabile ho apprezzato la presenza di una fontana all'ombra che ho pienamente sfruttato. Le ciclabili della nostra zona spesso sono prive di acqua e ombra. In poco tempo ho raggiunto il centro di Moretta, un paese davvero carino con il suo grande castello centrale. Quindi il tanto desiderato caffè al bar, una tappa pressoché fissa in tutte le mie avventure a piedi. Ho attraversato il paese senza sapere che era il giorno di mercato, ma poco male.
Caffè a Moretta |
Ripercorrendo la ciclabile verso Villafranca mi sono reso conto che il caldo stava diventando intenso. Ho attraversato Villafranca per andare verso la frazione San Luca, verso Cavour, e ho dovuto indossare il cappellino dato che d'estate ho l'abitudine di tenere la testa rasata e il sole può essere pericoloso. Quindi ho cercato zone d'ombra e fontane (totalmente assenti) lungo il percorso da quel momento in poi (11.30). Lungo il percorso ho trovato un albero isolato non molto lontano dalla strada con un'ombra che ha attirato molto la mia attenzione, quindi mi sono seduto lì ed è stata l'occasione per un pasto molto "naturale". Quindi ho proseguito sotto un sole sempre più intenso, sperando di trovare un po' di acqua presso la Chiesa di San Luca, ma niente. In quella zona sono addirittura arrivato al punto di chiedere acqua a una persona del posto. Proseguendo su quel lungo rettilineo di campagna, ho notato un canale di irrigazione agricola pieno d'acqua corrente, che ho prontamente usato per bagnare il cappellino e rinfrescarmi il più possibile, anche se non mi è sembrato il caso di bere.
Pausa spuntino sotto un'albero |
Chilometro dopo chilometro sono finalmente arrivato a Cavour e il primo luogo dove potevo trovare acqua fresca lungo il mio percorso è stato il cimitero, con una gradita ombra e nientemeno che due fontane pronte a soddisfare la mia sete imponente! Ho riempito la bottiglietta da mezzo litro che portavo con me e ho approfittato per fare anche uno spuntino veloce.
Castello Marchierù |
Una Cappelletta piccola ma carina |
Santuario di Moretta |
La parte più difficile però sarebbe arrivata poco dopo, andando oltre il giro della Rocca, passando per la zona delle Cursaglie. Sono riuscito a trovare una fontana lungo il percorso. Poi ho continuato verso San Martino. Devo scrivere però che dopo le 14.00 non sono più riuscito a fare un solo passo di corsa a causa dell'altissima temperatura che sicuramente superava i 40°C. Una volta superato San Martino di Barge, la situazione è peggiorata ancora a causa del caldo e l'acqua nella borraccia era ormai quasi finita. Ho notato un campo di pesche con un sistema di irrigazione a goccia e sono andato a rinfrescarmi nuovamente in quell'ambiente idrico, anche se non mi è sembrato opportuno bere l'acqua.
Dati gps al cellulare |
Raggiunto nuovamente il fiume Ghiandone, mi sono sentito vicino a casa. Quindi ho percorso la Via Vecchia di Barge, passato dal depuratore e infine sono arrivato a casa alle ore 15.59, avventura conclusa in 9 ore e 43 minuti complessivi per un totale di 58,5km.
VIDEO LIVE YOUTUBE:
Anche questa avventura a piedi è stata preparata secondo i dogmi della tecnica del Monoallenamento Settimanale, spiegata nel libro 'UltraTrail con il Monoallenamento' - Fusta Editore
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