Oggi(16 dicembre 2023): rileggo con piacere questa che è stata in assoluto la mia prima 'avventura in solitaria' documentata. L'obbiettivo non era in termini di allenamento ma proprio nel riuscire a realizzare queso tipo di esperienza e prepararisi nello specifico... La Tecnica del Monoallenamento Settimanale non era stata ancora pubblicata ma già pienamente messa in atto! Mi fa effetto notare e ricordare che in quegli anni ero nel pieno della mia esperienza alimentare fruttariana, lo percepisco dalle parole che si ripetono legate alla frutta. Qui si parla di Monviso, che è stato ormai senza ritegno proposto in 'tutte le minestre' da ogni appassionato di montagna e anche da me innumerevoli volte! Che dire, buona lettura.
Al tempo dell'avventura(2012): Dopo un'intera, lunga
stagione di preparazione ultratrail e molte gare svolte sulle
lunghissime distanze a piedi, finalmente è arrivato il momento di
cimentarsi in un'impresa in solitaria: Revello-giro Viso in tappa
unica.
I preparativi sono stati
enormi per la messa appunto di tutti gli elementi necessari. Molte
uscite per ricercare il tragitto migliore, con qualche migliaio di
chilometri a piedi solo per mettere insieme un percorso snello ed
efficace, che comprendesse molto sterrato. Le cartine, i percorsi
creati con il Gps e altri presenti sulla rete hanno fatto da puzzle
per la realizzazione di questa piccola impresa indipendente.
Aggiungendo la copiosa ma necessaria componente allenante,
prettamente fisica, svolta nella mia palestra Tempio del Fitness e
correndo molto all'aperto sulle lunghe distanze.
Il mattino di sabato 28
luglio 2012, alle ore 4.34 è iniziata l'avventura a piedi nel buio
della notte partendo da Revello fino al Pian del Re, passando per il
giro del Monte Viso. La giornata è risultata ideale per le
condizioni meteo con tempo nuvoloso all'inizio, seguita dalla
formazione di una debole pioggia a tratti per tutta la mattinata,
mutando in nebbia(anche molto fitta a momenti) nelle zone d'alta
quota, quindi schiarendosi nel pomeriggio per la parte intorno al
Viso. La temperatura è sempre stata mite, senza mai far percepire la
sensazione di freddo.
Il primo punto di
riferimento incontrato è stata la Cappelletta di San Bernardo di
Rifreddo alle 5.35(km 4.3), per poi arrivare a Borgata Motetto alle
6.00(km 6.9), punto in cui non era più necessaria la luce
frontale visto l'arrivo del giorno. Passando per il lungo Po di
Sanfront ho raggiunto la frazione Erasca di Paesana alle ore 7.10(km
15.4) dove sono stati attraversati alcuni tratti asfaltati. Quindi
una lunga salita verso Croce Turnour di Paesana alle 9.38(km 24.0),
completando la prima quota significativa di 1487 metri, senza
percepire ancora alcuna sensazione di stanchezza. Proseguendo con
l'imponente discesa seguente, sono passato per Serre d'Oncino alle
ore 10.34(km 31.9) perdendo quasi 250m di dislivello. Proseguendo
ancora nelle zone d'Oncino per alcuni chilometri, ho iniziato la
salita fino al Rifugio Alpetto, raggiungendolo alle 13.19(km 42.8) su
una quota di 2219 metri. Qui sono arrivati i primi segnali di
stanchezza, poi dileguati con una breve pausa di 20 minuti insieme ad
un Tè con biscotti(purtroppo non era disponibile alcun tipo di frutto) consumati sul posto. Imboccando il sentiero V-7
mi sono introdotto sul percorso classico del giro del Monte Viso,
giungendo al passo Gallarino alle ore 14.51(km 46) per una quota di
2524 metri. Il tour intorno al Viso si presenta molto variegato in
termini di dislivello sia positivo che negativo, obbligando il
percorrente a molte variazioni di andatura e nel mio caso specifico,
con l'utilizzo di tecniche ultratrail(camminata in salita e corsa in
pianura e discesa) i cambi di velocità sono stati molteplici.
Discendendo dal passo di San Chiaffredo, attraversando la pineta ed
arrivando in valle Varaita, risalendo infine per l'interminabile
salita del Rifugio Vallanta, per conquistarlo alle ore 17.30(km 55.2)
sull'altezza di 2450 metri. Quest'ultima salita mi ha provato molto a
livello di risorse idriche, dato che erano almeno due ore che non
trovavo una fontana e quindi ho dovuto razionare molto l'acqua della
borraccia. Restando a 'secco' negli ultimi chilometri di salita verso
il Vallanta. Qui ho addirittura pensato di arrivare a bere l'acqua
del fiume, optando però poi di attendere il rifugio, dove ho dato
sfogo ad una breve sosta ed al solito Té con biscotti(anche qui non era disponibile alcun frutto!). Il tragitto è
continuato, ormai oltre il tramonto, superando il rifugio Visò e
quindi salendo per il passo delle Traversette alle ore 20.18(km 63.9)
alla quota di 2940m. L'attenzione che ho posto in questi ultimi
tratti del sentiero pietroso è stata massima per evitare brutte
storte. Da qui finalmente è arrivata la lunga e ripida discesa verso
l'arrivo fissato al Pian del Re, con la chiusura dell'uscita alle ore
21.20(km 68.1) con quota finale di 2020 metri.
Tutto il giro a piedi
partendo da Revello per giungere al Pian del Re passando per il giro
del Viso è durato 16 ore e 46 minuti per una distanza complessiva di
68.1 chilometri. Il dislivello è stato molto pronunciato, sia
nell'avvicinamento che entrando nel pieno del tour intorno al gigante
di granito.
Non ho puntato molto
sulla velocità ma piuttosto sulla percorrenza complessiva del
tragitto, anche per via del tempo che ho dovuto dedicare alla
realizzazione del filmato, visibile su questo blog. La
parte finale di questa avventura è stata quella di attendere,
dormendo a tratti e passeggiando nella notte(un freddo!), il passaggio in
automobile al mattino per l'ormai tanto desiderato ritorno a casa.
E' utile infine precisare
che per portare a termine lunghe distanze in solitaria in alta
montagna è necessaria molta preparazione ed esperienza, ricordando
che la vita è preziosa e farsi male(o peggio...) è questione di
pochi attimi in questi territori di alta montagna!
Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai
miei articoli ultratrail e trail:
Davide! complimenti vivissimi e grazie per i continui stimoli che ci dai a migliorare noi stessi.
RispondiEliminaUn esempio da imitare e non intendo solo in campo sportivo, poichè lo sport è per me lo specchio della vita, entrambi sono percorsi ricchi di prove, di sfide che superate lealmente sono delle lezioni che porteremo dentro di noi per sempre.
Buone avventure e rinnovo di sfide a tutti
Rocco