Avevo già tentato questa escursione a piedi partendo da Vinadio,ma senza grosso successo, fermandomi a Sambuco. Oggi invece è andato tutto per il meglio, grazie a un'analisi più accurata del punto di partenza e del chilometraggio.
Moriglione(ore 9:46 di giovedì 24 luglio 2025), borgata di Sambuco, si è rivelato un ottimo punto d’inizio per raggiungere il Rifugio Gardetta, anche perché è il luogo più strategico dove poter lasciare l’auto, risparmiando così diversi chilometri a piedi. Moriglione è la tipica borgata di montagna, composta da alcune case e una chiesetta immersa nel silenzio. Zona tranquilla, dove non ho incontrato anima viva. Già a bassa quota (1400 m), pascolavano molte mucche.
Attraverso la borgata ed imbocco i pascoli. Mi diverto a osservare il paesaggio, sembra quello di Heidi e ad un certo punto mi trovo ‘disperso’ tra i prati, accompagnato solo dallo scampanellio delle mucche. Il sentiero presto si immerge nel bosco, ma rimane comunque visibile, anche se l’erba lo copre in parte: è meglio seguirlo con attenzione. In alcuni tratti incrocia la strada militare, ma la ignoro e continuo sul sentiero.
Si sale ancora, e ad un tratto ci si rende conto di essere a bordo montagna, con tutta la Valle Stura che si apre da un lato verso Pietraporzio, e dall’altro verso Vinadio: un canalone immenso, che sembra scavato.
Si incontra un pilone caratteristico, completamente in pietra, ed ecco che si imbocca la carreggiabile militare sterrata, che non si abbandonerà più fino alla meta.
La salita, pur consistente, è decisamente più agevole rispetto al tratto precedente sul sentiero. Il paesaggio è molto vario e affascinante. Si prosegue fino a incrociare l’ultima baita, abitata da un anziano pastore con le sue caprette, radunate nei pascoli lì attorno. Ovviamente non mancavano i cani da pastore, che oltre ad abbaiare per fare la guardia, si sono rivelati desiderosi di coccole! Era toccante vedere quell’uomo circondato dalla compagnia dei suoi animali, e nient’altro. Non ho visto nemmeno un’automobile: mi chiedo come faccia a scendere per rifornirsi di viveri. Davvero da ammirare.
Salendo ancora, si arriva allo spartiacque, e appare la magnifica Rocca La Meja. L’avevo già osservata dal Rifugio Gardetta, ma mai dal suo versante posteriore/laterale. Ho appurato con questa gita che si tratta di una rocca brulla/pietrosa, lunga lateralmente e stretta frontalmente, che svetta, secondo me, oltre i 2800 m.
La strada ‘obbliga’ a circumnavigare la Rocca, permettendo di osservarla per 180°. Nel frattempo, un’altra nutritissima mandria di mucche al pascolo, tutte docili e tranquille al mio passaggio, a parte alcuni esemplari che, vedendomi, sono scappati via. Più in basso, in lontananza, si intravedevano altre mandrie e perfino una sorta di agriturismo, molto distante.
Di una bellezza sconcertante, il Monviso: nonostante la Valle Stura sia spostata rispetto alla Valle Po, questa imponente piramide di roccia era ben visibile, circondata da un alone costante di nuvole!
Verso l’ultimo chilometro prima del Rifugio, la strada diventa leggermente in discesa, offrendo un po’ di tregua. In totale, sono stati 14,5 km di salita quasi continua! Gli ultimi 4 km erano un falso piano stabile sui 2400 m di quota, in leggera pendenza positiva.
Ho incrociato molti biker lungo il percorso, ma nessuno a piedi. Giunto al Rifugio Gardetta, ho trovato tantissima gente seduta per pranzo. Ero indeciso se ordinare la polenta o semplicemente un caffè, temendo i tempi d’attesa… Invece sono stati velocissimi: in meno di tre minuti ero già servito con la mia polenta! Poi, ovviamente, il caffè di rito e sono ripartito.
La pausa è durata oltre mezz’ora, ma ne è valsa assolutamente la pena. Qualche foto anche qui, e ho imboccato la via del ritorno. Alle 13:17 ero pronto per il pranzo, e alle 14:03 già sulla via di casa. Il ritorno, come sempre, è stato leggermente più veloce. Non ho incontrato anima viva: completamente solo.
La strada è stata la stessa dell’andata, anche se ho approfittato della circumnavigazione di Rocca La Meja per fotografarla da tutte le angolazioni.
Sono arrivato all’auto uno o due minuti dopo le 17:00, per una percorrenza complessiva di 7 ore e 19 minuti, e una distanza totale di 29 km, con un dislivello di 2200 m.
La prossima volta mi dirigerò sull’altro versante della Valle Stura, per raggiungere lo spartiacque e proseguire oltre.
Anche questa avventura è stata vissuta seguendo le direttive della tecnica del Monoallenamento Settimanale.
VIDEO LIVE:
Percorso GPS:
https://www.komoot.com/it-it/tour/2432608579
Rocca La Meja 180°:
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