Partenza dal Pian del Re alle 4.41. Era
ancora notte fonda con una bella mezza Luna ad illuminare tutto. Per
non rischiare però non è potuta mancare la luce frontale per una
bella ora e mezza. Con 14 gradi centigradi alla partenza la
temperatura era ideale per correre. L'alba è quindi arrivata in
prossimità del rifugio Quintino Sella, dove scambiate alcune parole
con alcuni alpinisti è stata archiviata la torcia nello zainetto.
Poco dopo il passo di San Chiaffredo è iniziata la copiosa discesa
verso la Valle Varaita a 1900m di quota attraverso la pineta.
Risalendo verso il rifugio Vallanta sono arrivati ben due elicotteri
del soccorso alpino per il salvataggio di alcuni escursionisti sulla
parete del Viso. Al passo Vallanta la discesa verso il territorio
Francese con neve che non mancava affatto!! Raggiunto il rifugio
Monvisò, giusto il tempo di bere un sorso d'acqua alla fontana e poi
subito partenza alla salita verso Le Traversette. Raggiunta la quota
di 3000m si vedeva chiaramente il maltempo arrivare in direzione
Valle Po. Il sentiero cominciava ad essere molto affollato ma comunque
abbastanza libero per una corsa lanciata di circa 40 minuti verso il
Pian del Re per raggiungere l'automobile. Tempo totale di 7 ore e 16
minuti per 35 km con 4800m di dislivello complessivo.
L'alimentazione come sempre per me, è stata totalmente fruttariana. Questa volta però ho voluto sperimentare l'assunzione intermittente lungo la prova di glucosio+fruttosio(saccarosio o zucchero da cucina) nella forma liquida, come da strategia di Luca Speciani(nutrizionista per ultramaratoneti). Devo dire che le mie riserve di glicogeno sono rimaste alte per tutto il tempo con conseguente ritmo abbondante dall'inizio alla fine, senza dover mai attivare il sistema digestivo, vista l'immediata disponibilità di questi zuccheri molto semplici...
L'alimentazione come sempre per me, è stata totalmente fruttariana. Questa volta però ho voluto sperimentare l'assunzione intermittente lungo la prova di glucosio+fruttosio(saccarosio o zucchero da cucina) nella forma liquida, come da strategia di Luca Speciani(nutrizionista per ultramaratoneti). Devo dire che le mie riserve di glicogeno sono rimaste alte per tutto il tempo con conseguente ritmo abbondante dall'inizio alla fine, senza dover mai attivare il sistema digestivo, vista l'immediata disponibilità di questi zuccheri molto semplici...
Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai
miei articoli ultratrail e trail:
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