Mappa |
Finalmente oggi è stato il giorno del Monte Calamita, qui all'Isola d'Elba. Partendo da Lacona, non è stato facile raggiungerlo perché cartograficamente trovare un sentiero 'immediato' è stato impossibile. Così mi sono diretto per tratti del GTE fino alla parte alta di Portoferraio, scollinando. E' stato indispensabile fare questa scelta a 'lungo chilometraggio' per evitare il pericolosissimo stradone, stretto e senza bordo oltre la linea con automobili, bus e camion che percorrono ad alta velocità con un misto di tornanti... Per la mia incolumità ho dovuto scegliere una via più tranquilla e lunga chilometricamente. Non che mi sia dispiaciuto passare per vie collinari molto panoramiche ma vista la temperatura fare chilometri extra non è stato facile!
Visuale di Portoferraio |
Era un colle che volevo includere nel mio giro dell'anno passato verso il Monte Capanne(il più alto dell'isola) ma per i motivi appena spiegati ho dovuto inserire il Colle Calamita in un giro apposito.
Sono partito domenica 31-07-2022 alle 6.00 del mattino dal Camping Stella Mare di Lacona, quindi su per i sentieri in direzione Portoferraio, tutto sterrato con qualche tratto di asfalto. Ho incrociato vari ristorantini dell'entroterra che non conoscevo dove sicuramente in altre occasioni mi fermerò a mangiare...
Cappelletto all'ingresso di Capoliveri |
Dopo aver scollinato ero sul versante di Portoferraio, dove ho dovuto percorrere il perimetro di una cava per dirigermi verso i colli che da lì a poco mi avrebbero accompagnato verso i pressi di Capoliveri. Al mattino la temperatura era mite, anche se si capiva già che di lì a poco la giornata si sarebbe presentata con un 'sole infuocato' nelle ore di punta. Così è stato.
Un 'sali e scendi' tra sentieri e piccole stradine, qualche casa sparsa sul percorso, tutte bellissime! Visuali mozzafiato di mare tutto intorno tipico di una piccola isola come l'Elba. Da un lato vedevo il mare di Lacona, dall'altro quello di Portoferraio, da un lato l'Italia... Paesaggi non da tutti i giorni! Molte navi sull'orizzonte in ogni angolo.
Capoliveri Chiesa con grotta, Madonna delle Grazie |
Chiesa sullo sfondo |
Scorrono i chilometri ed ecco che arrivano i centri urbani, piccoli paesini con però un intenso traffico. Poi ancora sentierini in mezzo ai boschi. Una caratteristica che salta all'occhio è senz'altro quella che riguarda il tipo di terra presente sull'isola, ovvero polverosa, secca, che ti cosparge e si attacca a pelle e vestiti.
Piazza Copoliveri per fontana, al ritorno |
Visuale da Capoliveri |
Arrivo nella periferia di Capoliveri dopo le ore otto del mattino abbastanza velocemente, in fin dei conti è tutto merito dell'ancora bassa temperatura. Inizia una lunghissima salita che gira attorno al cucuzzolo dove il paesino è arroccato, nei pressi della costa. Scelta allargare il giro sempre legata al traffico ed all'evitare il più possibile lo stradone. Dopo altri chilometri arrivo nel centro di Capoliveri dove mi fermo per un fermo di uno spuntino e una bevuta(ci ero stato in visita due sere prima e conoscevo la presenza di quella fontana), pertanto dieci minuti dopo ero già verso il Monte Calamita. Qualche chilometro su una stradina asfaltata sulla costa(Ho notato alcune migliaia cactus sulle pendici della scogliera), quindi un sentierino poco visibile sulla sinistra e inizio a cercare l'ombra adiacente alle poche piante presenti. Una salita ripidissima e altri chilometri che scorrono sotto i piedi. Raggiungo la Punta del Monte calamita dopo le 10.00 del mattino, supero dei tavoli da picnic e salgo ancora raggiungendo la base militare recintata. Mi siedo sotto una torretta piena di telecamere e altri aggeggi, per il secondo spuntino, la punta è quella per i visitatori dato che l'altra 'reale' è nel perimetro militare non accessibile. Osservo in lontananza l'isola di Montecristo, quella di Pianosa ed il Monte Capanne sempre visibile con i suoi oltre 1000m di quota.
Torretta militare sul Monte Calamita |
Visuale Monte Calamita, due lembi di mare. Lacona e Portoferraio |
Cactus sulla strada |
Inizia il ritorno sotto un caldo
torrido. Faccio foto e video, Bevo ogni 30 minuti, non posso farne a
meno. Ancora una passata a Capoliveri per riempire le borracce, bere
e rinfrescarmi. Decido di percorrere lo stradone per una piccola
parte, ripiegando a tratti su scalinate secondarie dell'ultimo minuto
in modo da risparmiare qualche chilometro rispetto al giro di andata.
Una fontana inaspettata |
Il caldo cresce di chilometro in chilometro e quando inizia la salita più dura verso il ritorno in direzione Portoferraio credo che la temperatura sia attorno ai 40 gradi ma non ho strumenti per misurarla. Scrivo con assoluta certezza che ho sentito per la prima volta da quando pratico ultratrail i bastoncini caldi tra le mani! Il passo diventa lento e stentato e nei pochi tratti pianeggianti diventa impossibile correre. L'acqua finisce velocemente nonostante le tre bottigliette da 0,5L che avevo appresso. Quando arrivo nel punto più vicino a Portoferraio trovo in mezzo al 'nulla' una fontana dismessa dell'acquedotto con tanto di contatore che butta ancora un filo di preziosissima acqua. Mi disseto, riempio le borracce mi rinfresco, sono le 14.00 e impiego 10 minuti per ripartire leggermente rigenerato. Cammino per risparmiare fino allo stradone verso Lacona, tutta una salita. Scollino a fianco della cava già incontrata all'inizio e intraprendo una lunga discesa e trovo una zona d'ombra per l'ultimo spuntino prima dell'arrivo. Alle 14.55 sono a Lacona vicino al mio campeggio ed il GPS è prossimo ai 40km, purtroppo però ho attivato lo strumento un paio di chilometri dopo e così la misura non è esatta. Percorro l'ultimo chilometro fino al camper. Impiego secondo l'orologio 8 ore e 40 minuti circa, anche se per me il tempo ormai è del tutto relativo dato che me la prendo comoda tra video, foto e spuntini... Il dislivello totale non è tantissimo, 1300m, dato che le alture dell'isola non sono paragonabili a quelle Alpine della mia Valle Po.
Vista di Lacona durante la discesa finale |
E' stata una bella avventura a piedi che nonostante il caldo sahariano è stata conclusa bene. Non avrei però potuto percorrere altri chilometri in più con quelle temperature. In una prossima uscita in territori così caldi e poco provvisti d'acqua cercherò di partire nelle ore notturne per arrivare prima delle ore di punta, in modo da rendere la percorrenza a piedi più agevole! Sbagliando si impara.
Io all'arrivo in Campeggio |
Anche questa avventura, come mio solito, è stata preparata con la tecnica del Monoallenamento Settimanale per l'ultratrail
VIDEO LIVE:
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