domenica 31 luglio 2022

TRAVEL TRAILER: Caldo cocente da Lacona a Monte Calamita e ritorno(Isola d'Elba)

Mappa

Finalmente oggi è stato il giorno del Monte Calamita, qui all'Isola d'Elba. Partendo da Lacona, non è stato facile raggiungerlo perché cartograficamente trovare un sentiero 'immediato' è stato impossibile. Così mi sono diretto per tratti del GTE fino alla parte alta di Portoferraio, scollinando. E' stato indispensabile fare questa scelta a 'lungo chilometraggio' per evitare il pericolosissimo stradone, stretto e senza bordo oltre la linea con automobili, bus e camion che percorrono ad alta velocità con un misto di tornanti... Per la mia incolumità ho dovuto scegliere una via più tranquilla e lunga chilometricamente. Non che mi sia dispiaciuto passare per vie collinari molto panoramiche ma vista la temperatura fare chilometri extra non è stato facile!

Visuale di Portoferraio

 

Era un colle che volevo includere nel mio giro dell'anno passato verso il Monte Capanne(il più alto dell'isola) ma per i motivi appena spiegati ho dovuto inserire il Colle Calamita in un giro apposito.

Sono partito domenica 31-07-2022 alle 6.00 del mattino dal Camping Stella Mare di Lacona, quindi su per i sentieri in direzione Portoferraio, tutto sterrato con qualche tratto di asfalto. Ho incrociato vari ristorantini dell'entroterra che non conoscevo dove sicuramente in altre occasioni mi fermerò a mangiare...

Cappelletto all'ingresso di Capoliveri

Dopo aver scollinato ero sul versante di Portoferraio, dove ho dovuto percorrere il perimetro di una cava per dirigermi verso i colli che da lì a poco mi avrebbero accompagnato verso i pressi di Capoliveri. Al mattino la temperatura era mite, anche se si capiva già che di lì a poco la giornata si sarebbe presentata con un 'sole infuocato' nelle ore di punta. Così è stato.

Un 'sali e scendi' tra sentieri e piccole stradine, qualche casa sparsa sul percorso, tutte bellissime! Visuali mozzafiato di mare tutto intorno tipico di una piccola isola come l'Elba. Da un lato vedevo il mare di Lacona, dall'altro quello di Portoferraio, da un lato l'Italia... Paesaggi non da tutti i giorni! Molte navi sull'orizzonte in ogni angolo.

Capoliveri Chiesa con grotta, Madonna delle Grazie

Chiesa sullo sfondo

Scorrono i chilometri ed ecco che arrivano i centri urbani, piccoli paesini con però un intenso traffico. Poi ancora sentierini in mezzo ai boschi. Una caratteristica che salta all'occhio è senz'altro quella che riguarda il tipo di terra presente sull'isola, ovvero polverosa, secca, che ti cosparge e si attacca a pelle e vestiti.

Piazza Copoliveri per fontana, al ritorno

 

Visuale da Capoliveri

 

Arrivo nella periferia di Capoliveri dopo le ore otto del mattino abbastanza velocemente, in fin dei conti è tutto merito dell'ancora bassa temperatura. Inizia una lunghissima salita che gira attorno al cucuzzolo dove il paesino è arroccato, nei pressi della costa. Scelta allargare il giro sempre legata al traffico ed all'evitare il più possibile lo stradone. Dopo altri chilometri arrivo nel centro di Capoliveri dove mi fermo per un fermo di uno spuntino e una bevuta(ci ero stato in visita due sere prima e conoscevo la presenza di quella fontana), pertanto dieci minuti dopo ero già verso il Monte Calamita. Qualche chilometro su una stradina asfaltata sulla costa(Ho notato alcune migliaia cactus sulle pendici della scogliera), quindi un sentierino poco visibile sulla sinistra e inizio a cercare l'ombra adiacente alle poche piante presenti. Una salita ripidissima e altri chilometri che scorrono sotto i piedi. Raggiungo la Punta del Monte calamita dopo le 10.00 del mattino, supero dei tavoli da picnic e salgo ancora raggiungendo la base militare recintata. Mi siedo sotto una torretta piena di telecamere e altri aggeggi, per il secondo spuntino, la punta è quella per i visitatori dato che l'altra 'reale' è nel perimetro militare non accessibile. Osservo in lontananza l'isola di Montecristo, quella di Pianosa ed il Monte Capanne sempre visibile con i suoi oltre 1000m di quota.


Torretta militare sul Monte Calamita


 

Visuale Monte Calamita, due lembi di mare. Lacona e Portoferraio

 

Cactus sulla strada
 

Inizia il ritorno sotto un caldo torrido. Faccio foto e video, Bevo ogni 30 minuti, non posso farne a meno. Ancora una passata a Capoliveri per riempire le borracce, bere e rinfrescarmi. Decido di percorrere lo stradone per una piccola parte, ripiegando a tratti su scalinate secondarie dell'ultimo minuto in modo da risparmiare qualche chilometro rispetto al giro di andata.
 

Una fontana inaspettata

Il caldo cresce di chilometro in chilometro e quando inizia la salita più dura verso il ritorno in direzione Portoferraio credo che la temperatura sia attorno ai 40 gradi ma non ho strumenti per misurarla. Scrivo con assoluta certezza che ho sentito per la prima volta da quando pratico ultratrail i bastoncini caldi tra le mani! Il passo diventa lento e stentato e nei pochi tratti pianeggianti diventa impossibile correre. L'acqua finisce velocemente nonostante le tre bottigliette da 0,5L che avevo appresso. Quando arrivo nel punto più vicino a Portoferraio trovo in mezzo al 'nulla' una fontana dismessa dell'acquedotto con tanto di contatore che butta ancora un filo di preziosissima acqua. Mi disseto, riempio le borracce mi rinfresco, sono le 14.00 e impiego 10 minuti per ripartire leggermente rigenerato. Cammino per risparmiare fino allo stradone verso Lacona, tutta una salita. Scollino a fianco della cava già incontrata all'inizio e intraprendo una lunga discesa e trovo una zona d'ombra per l'ultimo spuntino prima dell'arrivo. Alle 14.55 sono a Lacona vicino al mio campeggio ed il GPS è prossimo ai 40km, purtroppo però ho attivato lo strumento un paio di chilometri dopo e così la misura non è esatta. Percorro l'ultimo chilometro fino al camper. Impiego secondo l'orologio 8 ore e 40 minuti circa, anche se per me il tempo ormai è del tutto relativo dato che me la prendo comoda tra video, foto e spuntini... Il dislivello totale non è tantissimo, 1300m, dato che le alture dell'isola non sono paragonabili a quelle Alpine della mia Valle Po.

Vista di Lacona durante la discesa finale

E' stata una bella avventura a piedi che nonostante il caldo sahariano è stata conclusa bene. Non avrei però potuto percorrere altri chilometri in più con quelle temperature. In una prossima uscita in territori così caldi e poco provvisti d'acqua cercherò di partire nelle ore notturne per arrivare prima delle ore di punta, in modo da rendere la percorrenza a piedi più agevole! Sbagliando si impara.

Io all'arrivo in Campeggio

 

Anche questa avventura, come mio solito, è stata preparata con la tecnica del Monoallenamento Settimanale per l'ultratrail

VIDEO LIVE:


 

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domenica 17 luglio 2022

A passo ultratrail da Pian Muné, Valle Varaita, fino alla scuola Rosa Bianca di Saluzzo

Ieri ho realizzato questo bel giro a piedi di 48,5km tra Pian Munè e Saluzzo passando dalla Valle Varaita, con meta la scuola IC Rosa Bianca.

Arrivo davanti IC Rosa Bianca

Partenza nei pressi di Pian Munè pochi minuti dopo le otto del mattino, quindi borgata Droe e rifugio Bertorello. Oltrepasso il vallone per dirigermi verso Pian Pilun, dove trovo un ciclista che riposa. A questo punto mi dirigo verso il vallone di Gilba, svoltando a sinistra in quel bivio che solitamente se preso a destra mi porta a Becetto. La strada è bella, perfettamente carreggiabile anche dai mezzi a motore. Quindi scendo e incrocio varie Borgate tra cui Borgata Danna. Alcune sono ben restaurate e ricche di persone. Altre totalmente deserte e in decadenza. Ne ho vista una con addirittura una meridiana perfettamente tarata sull'ora esatta(Borgata Chiabrandi), munita di una bella chiesetta al centro...

Vallone di Gilba

Devo scrivere che proseguendo verso il percorso si percepisce un alto livello di religiosità nei secoli passati in quelle zone visto l'elevatissimo numero di cappellette, piloni e perfino chiese imponenti come 'Madonna della Betulla', costruita in mezzo ai boschi. Edificio che non ha nulla da invidiare ad altri presenti nei grandi centri urbani della pianura. Scorgo subito una Croce al suo ingresso con la tipica forma a spada legata all'Ordine dei Templari, ed è bello vedere l'OCCHIO NEL TRIANGOLO CHE OSSERVA IL MONDO' nel pilone votivo dello stesso cortile... Alcune supposizioni poi confermate successivamente a casa con una breve ricerca su internet, trovando senza troppo stupore la conferma del passaggio dalla Valle Varaita verso la Francia di questo estinto Ordine... Ne indico qui uno: http://www.clypeus.it/cronache/varaita.htm, non a caso su ogni pilone sono raffigurati cavalieri! Mangio un primo spuntino nel porticato dell'ennesima piccola cappella realizzata su uno dei tanti spartiacque, 'San Bernardo delle Sottole' e poi riparto.

Ennersimo pilone sul sentiero

Mi dirigo verso Brossasco, attraversando il paese. Qui affiorano in me molti ricordi della mia vita passata legati all'aiuto per la messa in opera della Fitwalking della Valle Varaita Trail(grazie all'organizzatore Riccardo)... Vado avanti e mi dirigo verso Venasca/Isasca, è difficile dirlo dato che ad un certo punto i sentieri si infittiscono e diventano poco visibili per via delle foglie. Iniziano molti sbagli di strada ai bivi, che mi portano via altro tempo unito a quello dell'osservazione delle edificazioni religiose precedenti di cui sono da sempre appassionato. Poco importa alla fine l'orologio non è più un mio problema, in questo mondo sempre più ossessionato dal tempo!

Mucche al pascolo tra i boschi

Proseguo senz'acqua che prima era abbondante, vista però la desolazione boschiva del tratto oltre Isasca e Borgata Cuniglia ho oltrepassato diversi chilometri a cavallo di mezzogiorno fino alle 14.00 circa senza trovare fontane. Nei pressi di Borgata Cuniglia trovo un gruppo di antiche baite diroccate con una piccola piazzetta ed un filo d'acqua ancora che 'butta' da una fontana, quindi ne approfitto per bagnarmi bene la testa e bere. Il caldo ad un certo punto era a sensazione ben oltre i 30 gradi.

Meridiana Borgata Chiabrandi

Cappella borgata Chiabrandi

San Bernardo delle Sottole

Sopra Piasco iniziano le proprietà private con svariate recinzioni nei boschi, che costeggio fino ad arrivare a mulattiere ben percorribili. Affiorano le prime case, anche se ancora molto diradate.

 

Pilone con occhio e cavaliere templare

Madonna della Betulla

Croce Templare

Occhio che osserva il mondo nel triangolo

Inizia l'asfalto e nel giro di una manciata di chilometri sono a Piasco. A quel punto bevo e sento un gran calore riflesso dall'asfalto della pianura. Sono al 38esimo chilometro e inizia il tratto finale rettilineo verso Saluzzo, attraversando Verzuolo e Manta. Passo per strade alternative alla trafficatissima statale, imboccando la ciclabile. Ad ogni fontana mi fermo per calmare la temperatura dato che nonostante siano già le 18.00 il caldo qui è ben superiore a quello percepito fra i boschi nelle ore di punta.

Santa Lucia

Altro pilone con cavaliere templare

Alle 18.39 arrivo davanti al Giardino della Scuola Media Rosa Bianca(dove insegno), quindi ultimo video e foto di rito.

Posso scrivere di essermela volontariamente presa molto comoda come da un certo numero di escursioni a questa parte, quindi ancora con le gambe relativamente fresche, è stato bello esplorare luoghi nuovi per tante piccole scoperte che prima non conoscevo.

Chiudo il percorso in 10 ore e 25 minuti per una distanza di 48km circa ed oltre 3900m di disflivello tra la Valle Po, Valle Varaita e pianura. Una bella avventura sempre preparata con la Tecnica del Monoallenamento settimanale.

VIDEO LIVE:

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