giovedì 12 maggio 2022

Articolo: Eventi Ultratrail come occasione escursionistica


Un disegno realizzato anni fa
Disegno di qualche anno fa
Da sempre per la maggior parte dei partecipanti agli eventi ultratrail, l'obbiettivo è arrivare al fondo. Bene, seguendo questo principio si deduce a rigor di logica, che è una soluzione intelligente quella di sfruttare l'occasione agonistica per soddisfare le proprie esigenze escursionistiche in un ambiente sorvegliato su un percorso ben segnato, riducendo ai minimi termini i rischi. Ma vediamo meglio.
Se qualcuno ha già avuto modo di prendere parte a qualche gara di ultratrail si sarà reso conto che spesso gli itinerari che le caratterizzano attraversano zone splendide a livello paesaggistico. Le competizioni ultratrail sono praticamente autogestite da ogni concorrente e l'importante è restare dentro i cancelli temporali... Cosa alla portata con un buon passo nella camminata. Non manca affatto il momento di scattare foto, osservare panorami. Si attraversano valloni, oltrepassando cime spesso imponenti. Tutto su percorrenze di svariate decine di chilometri e sovente anche superiori al centinaio! Certo nel frattempo si può 'fare gara' sorpassando qua è la qualche partecipante ma non è prioritario dato
che in percorrenze del genere conta il proprio passo ed ognuno qui ha il suo, pertanto sorpassare o essere sorpassati fa parte di un gioco che per lo più esce dai consueti termini di competitività.
Per i molti partecipanti alle numerose edizioni Ultratrail è una vera occasione escursionistica 'protetta', dato che con la cifra dell'iscrizione si può prendere parte ad un evento 'che ci guida' attraverso un percorso lungo e avventuroso con il supporto di aree pasto, assistenza medica, bivacchi di fortuna utilizzabili...
Vedete l'Ultratrail è si uno sport ma anche una vera opportunità di vivere all'aperto per attraversare vaste aree geografiche con le proprie forze! E' possibile incontrare altra gente con molti argomenti in comune con i nostri, parlare con qualche partecipante di varie passioni condivise e poi proseguire magari in solitudine, avanti per molti chilometri ed incontrare altri atleti, che condividono lo stesso livello di stanchezza e sensazioni percepite... Si creano legami che a volte ci permettono di proseguire senza arrenderci quando la distanza all'arrivo è ancora molta. Proprio qui vorrei citare la mia prima Cromagnon del 2006, preparata in modo del tutto istintivo e senza criterio, terminata solo per pura forza di volontà che però era stata per me il 'trampolino di lancio' verso il mondo ultratrail con quei suoi 102km. In quell'occasione dopo il 70esimo chilometro(oltre Sospel) avevo incontrato un'altra persona che aveva più esperienza di me nel settore ma che comunque era 'cotto' allo stesso modo. Ci eravamo fatti forza l'un l'altro ed eravamo arrivati al termine nella notte a Cap d'Ail... Era stata un'avventura indimenticabile, la prima di una lunga serie!
Ora mi dedico molto alle imprese in solitaria dove mi 'appoggio' solamente al contenuto del mio zainetto, quindi indipendenti, così posso fare un paragone diretto tra le difficoltà che si incontrano in un ambiente 'guidato' come la competizione ultratrail vera e propria e la versione in solitaria. Entrambe le versioni sono entusiasmati ma ovviamente in quella in solitaria bisogna considerare molte variabili in più dato che si può contare solo sulle proprie forze. Mentre in una gara, per quanto  lunga, esiste sempre qualcuno che può soccorrerci in caso di difficoltà e prestarci aiuto.
Ricordo che una volta ero partito per un'avventura a piedi, nemmeno chilometricamente lunghissima ma ricca di incognite, ovvero tutto sentiero da Envie poi Traversette, Francia e rientro in Italia dal Pra per arrivare a Bobbio Pellice. Bene in quell'occasione ero rimasto 8 ore senza poter chiamare a casa dato che il campo telefonico non esisteva. Potete immaginare l'allarme che si era creato per le persone che mi conoscono per aver perso ogni traccia di me, considerando che ancor prima ero via da altre 7 ore per poi raggiungere quel punto d'ombra tecnologica! Sempre in quell'occasione ero col cane appresso che era sfinito, tanto per non farsi mancare niente ero in un luogo mai visitato che percorrevo solo con l'ausilio del GPS, bene torcia frontale scarica con la notte alle porte in mezzo 'al niente di quelle montagne'... Fortunatamente grazie alla luce led del cellulare l'avevo scampata. Di notte al buio i paesaggi cambiano anche se li conosci, figuriamoci luoghi mai visti! Tutto però fa parte dell'avventura in solitaria e spesso molte persone cercano proprio questa componente.
Partire nella notte o il mattino presto da qualche paesino montano per prendere parte ad un'edizione ultratrail insieme a decine o centinaia di altri come noi, rappresenta una vera opportunità escursionista svolta in totale sicurezza grazie alla presenza di uno staff organizzato...
Vedere i paesaggi cambiare, prima con boschi collinari e poi arrivare a zone di alta montagna a volte superiori ai 3000m metri. Oltrepassare nevai, sempre con la stessa attrezzatura di base ma con la sicurezza di avere l'appoggio di un'assistenza organizzata. Fermarsi a fare foto in luoghi così insoliti rispetto alla vita che accompagna la maggior parte delle persone è qualcosa di unico. Lunghissime discese su sentieri dissestati, magari cadute per poi rialzarsi e proseguire. Borgate abbandonate, ruderi e via altre foto. Mucche al pascolo, pecore, animali selvatici e ulteriori foto. Poi la pioggia e di nuovo il sole, con cambio d'abito all'occorrenza, ripararsi per qualche minuto sotto un bivacco di fortuna, senza però mai fermarsi veramente e nuovamente foto; la pioggia che cade ed i colori della natura che si ingrigiscono. Fiumi che si ingrossano all'improvviso, uniti da qualche voce di corridoio tra gli atleti che dice che la gara potrebbe essere annullata. Eventualità sempre possibile. Niente, il meteo migliora e tutto prosegue normalmente. Meno male! La stanchezza comincia ad essere martellante. Un microsonno veloce, giusto qualche minuto. In alta montagna fa freddo ma un motivo in più per non fermarsi troppo. Siamo bagnati ma fa parte dell'avventura! Forse qualche allucinazione da stanchezza unita alla consapevolezza di chi è già esperto, così si fa finta di nulla per continuare a sgambettare. Pausa ad un punto di ristoro, facendo i conti con i crampi e dopo pochi muniti di 'tregua' tutto si risolve. Altre foto ai punti di ristoro che solitamente scappano. Via le scarpe per rimuovere qualche sassolino fastidioso, poi si trotterella ancora. Ogni occasione è quella giusta per immortalare un ricordo. Si va verso la fine dell'avventura, sovente con interminabili discese che quando si è stremati diventano più difficili delle salite! La soddisfazione dell'arrivo, per aver raggiunto la meta. Una bella soddisfazione, con tanti scatti ricordo che ben poco tempo hanno portato via alla percorrenza dell'evento, in compenso hanno regalato molta soddisfazione, soprattutto nei giorni successivi quando tutto il trascorso di quella 'fatica' è alle spalle rivivendo i momenti nella mente grazie a quelle immagini...
Si è potuto così cogliere l'opportunità si svolgere in sicurezza una 'incredibile' percorrenza a piedi proprio in quel tragitto a volte tanto desiderato e da tempo rimandato e grazie all'avvento dell'ultratrail si è finalmente realizzato con successo!
Dal lato di chi osserva forse esiste il falso credo per il quale in certe competizioni si debba essere dei fenomeni ed arrivare tra i primi in classifica ma non è così. Almeno se si fa parte di quella categoria che 'vuole arrivare in fondo'. Infatti nell'ultratrail è la velocità media che fa la differenza per riuscire nell'impresa. Mi è successo una volta di condividere l'albergo con un ragazzo che durante il momento della colazione mi raccontava che lui arrivava dalle uscite CAI ed aveva in mente di completare la gara interamente camminando. Bene, controllando la classifica finale ci era riuscito pienamente. Anzi, se vogliamo dirla tutta, questa persona era andata molto bene, decisamente meglio di chi aveva 'peccato di presunzione' provando a correre ostinatamente troppo per arrancare dopo. Lui si era piazzato solo poco più indietro della metà classifica, credo che sia stato un risultato che fa pensare molto al criterio con il quale dovrebbero essere svolte certe gare per apprezzarne anche l'aspetto paesaggistico, procedendo con serenità e naturalezza eventi che comunque restano decisamente impegnativi.
Concludendo, si vedono atleti registrare piccoli video nei vari tratti che poi saranno montati via software al computer. Anche questa è una bella modalità per immortalare esperienze e paesaggi. Aggiungendo che con l'avvento dei social è oggi possibile condividere con altri i momenti salienti dell'avventura. Sta quindi all'utente scegliere il criterio per rendere indelebile l'esperienza escursionistica regalata dagli eventi ultratrail, 'convertiti' in escursioni a piedi. Le soddisfazioni non mancheranno, questo è certo!
Pertanto sarà certamente saggio optare per una lunga percorrenza a piedi se si desidera avere il supporto offerto da uno staff organizzativo, scegliendo l'evento ultratrail che più è congeniale alle nostre esigenze. Ovviamente il passo dovrà essere camminata svelta per via dei cancelli orari sempre presenti in questo genere di gare, che sono perfettamente sostenibili da una persona allenata nei confronti della sola andatura walking.

BERTINETTO BARTOLOMEO DAVIDE

Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:


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