domenica 26 settembre 2021

Avventura in solitaria di 58km tra la Valle Po e Varaita

Mappa da Envie a Sampeyre e ritorno, 58km
 
Sono molto contento di chiudere la stagione con questa uscita a piedi, devo scrivere che ci avevo già provato mesi fa ma poi causa neve al di sopra del Pasturel avevo dovuto rinunciare. Poi avevo di nuovo tentato questa estate ma a causa di un imprevisto non ero nemmeno partito. Sabato 25 settembre 2021(ieri) è però stato il giorno giusto.
Altimetria 5592m complessivi
 
I pensieri quando sei a piedi in mezzo alla pace della montagna volano, un po' su tutti gli argomenti della vita, le attività in corso, quelle passate, o quelle in fase di progettazione ma che sono ancora da realizzare... Un rimescolamento di idee che a volte proprio in questi momenti di quiete mentale trovano soluzioni spontanee. 
 
San Bernardo di Pasturel
 
Parto da Envie alle 7.30 quindi salgo a San Bernardo e come sempre non incontro anima viva. Il meteo è fortemente nuvoloso ma per le uscite a piedi è l'ideale dato che quando il sole picchia la fatica è doppia! Proseguo per la mezza montagna e arrivo al Motetto poi sopra Devesio e quindi direzione Miravidi. Qui nella discesa incontro due camminatori... Attraverso Sanfront e vedo molta gente radunata al Bar, abitudine abbastanza normale nei paesi della bella Valle Po.
 
Bric la Piata
 
Inizio la salita verso Sant'Agata dove faccio il primo spuntino(E' buffo che non ci sono cestini della spazzatura e poi il Comune si lamenta che la gente butta gli scarti a terra, non è il mio caso perché ripongo sempre la spazzatura nei mio zainetto) e proseguo per molti chilometri verso zona Pasturel(qui trovo un'altra Cappella chiamata San Bernardo). Ad un certo punto la strada diventa sterrata, quindi campo aperto di prati e mucche per arrivare verso la cima del colle e raggiungere la fitta pineta. Finalmente raggiunto Bric la Piata(Pian Pilun) dopo aver attraversato il buio boschivo con una sosta al bivacco per cibo. Tutto sempre senza perdere molto tempo con il soliti 5 minuti di stop. Da sempre ho notato che le pause troppo lunghe non aiutano nelle lunghe percorrenze dato che poi le gambe diventano dure come pezzi di legno e come si dice, bisogna battere il ferro fino a che è caldo per ripartire il più presto possibile. 
 

Piloni abbandonati tra Becetto e Sampeyre
 
Un lungo falso piano fino al Col del Prete con una tendenza alla salita che mi ha portato lentamente da 1500m a 1700m. Da questo punto in poi è stata una lunga discesa tra baite ben restaurate e campi da pascolo con svariate mandrie di mucche qua e là. Arrivo a Becetto e mentre mi avvicino, a distanza di qualche chilometro scorgo già la cima del campanile. Devo dire che si tratta di una gran bella zona, sono ormai in piena Valle Varaita. Una nuova piccola pausa cibo e poi giù in mezzo ai boschi su una vecchissima mulattiera che collega il paesino a Sampeyre, certamente un tempo era la strada principale data la presenza di un paio di bei piloni affrescati(molto deteriorati!), che indicavano la via ai viandanti.
 
Entrando in Sampeyre

Spesso nelle uscite ultratrail si arriva a ridosso di un bel paese come Sampeyre ed all'uscita dal bosco di colpo ti trovi nell'abitato, su stradine tranquille che proseguendo ti conducono nel pieno luogo. Arrivato nella piazza principale la tappa scontata per me è stata quella di un bel caffé per poi ripartire senza perdere troppo tempo verso la via del ritorno(identica all'andata, salvo che per una variazione finale che spiegherò a breve).

Piazza Sampeyre

Caffè di rito e poi ritorno
 
Il ritorno è trascorso veloce anche se c'è stata l'impetuosa risalita da Sampeyre fino al Col del Prete, senza mai una tregua. Le ore sono trascorse veloci ed in un 'attimo' stava arrivando la notte, così alle 18.37 ero sceso all'imbocco del Pasturel, verso San Bernardo e qui alcuni ripensamenti sulla destinazione di rientro. Infatti facendo un paio di calcoli veloci a mente sarei arrivato ad Envie in piena notte e non avendo con me la torcia frontale, con cellulare totalmente scarico, ho optato per dirigermi verso la mia baita che è nei paraggi. Quindi 'gambe in spalla' e mi sono diretto verso il rifugio Bertorello attraversando il vallone passando per un sentiero a volte molto impervio a causa della folta vegetazione. Al rifugio ormai era notte ma sapevo che a quel punto non mancava più molto così altri 20 minuti a sgambettare e sono arrivato in Baita alle 20.10, con 12 ore e 40 minuti di percorrenza su 58 km scarsi con 5592m di dislivello complessivo. 

Arrivato in baita dopo l'avventura conclusa!

Concludo scrivendo che scavalcare due vallate è sempre molto suggestivo, non tanto per i chilometri perché Valle Po e Varaita sono confinanti, sapere però di riuscire a oltrepassare i colli che le separano, utilizzando vecchie strade ormai utilizzate quasi solo più dai margari e farlo per raggiungere un paesino "dall'altra parte" con le proprie forze per poi tornare in poche ore riempie sempre di soddisfazione.

VIDEO LIVE DELLA PERCORRENZA:


 
Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:




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