In cima al Monte Capanne |
Panoramica a 360° dal Monte Capanne |
L'evoluzione ormai è scontata, tra i mille posti che ho potuto raggiungere sempre partendo da casa a piedi credo di essere arrivato ad un limite perché non mi resta più molto di interessante da esplorare sempre col via dall'abitazione. Quindi con questa avventura do il inizio ad un nuovo modo di fare lunghe percorrenze a piedi, trasformando questa passione in TRAVEL TRAILER, perché il posti al mondo da visitare a piedi su distanze imponenti sono tantissimi, infiniti!
Tour Isola d'Elba da Lacona a M. Capanne |
Veniamo alla percorrenza all'Isola d'Elba. Il giro si è svolto il 24 luglio 2021 con partenza alle ore 5.45, dal camping Stella Mare di Lacona(lido Capoliveri). Quindi è iniziata la percorrenza seguendo il tracciato realizzato la sera prima al computer e caricato sul GPS da polso. Per me il GPS da polso è uno strumento insostituibile che mi permette di cimentarmi in escursioni mai viste o provate prima in modo abbastanza immediato ed agevole. L'utilizzo sul posto di una vecchia cartina ogni volta che si ha un dubbio sul tragitto interromperebbe troppo spesso la percorrenza e diventerebbe difficile restare entro tempistiche accettabili.
Il tour dell'Isola d'Elba fatto in
direzione Monte Capanne si è presentato subito tortuoso e ricco di
salite ripide su sentieri poco scorrevoli, ricchi di massi e profondi
solchi lasciati da moto e dallo scorrere dell'acqua piovana.
Al principio dopo una brevissima illusione di 'velocità' mi sono trovato di fronte alla prima ripida salita e poco male quando sei ancora fresco e pieno di energia superi in scioltezza tutte le difficoltà. Il bello però viene dopo.. Superata la piccola pianura di zona Lacona inizio la ripida salita verso il Monte Barbatoia(359m), passando da Serra del Pero. Raggiunta la cresta, in questo punto si intravvedono tra gli alberi i due versanti di mare agli opposti del isola. Vado avanti e costeggio la cima del Monte San Martino(370m) con una progressiva direzione in salita. Sono sulla GTE(Grande Traversata Elba). Raggiungo il sito montano 'Costa del Gualdarone' e le foto volano. Da qui inizio a perdere quota con una discesa abbastanza scorrevole, una delle poche dove riesco a correre su sentiero. Arrivo all'abitato e mi trovo in località Literno, costeggiando su un sentierino pianeggiante la 'Via per Portoferraio', con un imprevisto sul percorso: un cancello bello grosso nel bel mezzo di una strada segnata sulla carta! Lo scavalco.
Areoporto di La pila visto dai colli |
Monte Capanne in lontananza |
Tipico Tratto di sentiro ripido dissestato |
Inizia una nuova salita passando per Vigne Giunche seguendo lo sterrato per 'Via dei forcioni' fino a Poggio San Prospero(402m). Da qui inizia un fitto bosco con una ripida salita che mi porterà sul Monte Perone(603m), Luogo stupendo ma rovinato dai grossi ripetitori telefonici(realtà diffusa su molte cime dell'isola). Poi attraverso un luogo adibito ai picnic, con molti tavoli e un piccolo rifugio in legno chiuso. Guadagno ancora quota e arrivo al Monte Maolo(750m) e poco dopo scordo ad un bivio di controllare il GPS e sbaglio strada dirigendomi per un buon chilometro in salita verso il Monte Le Calanche(che incrocerò al ritorno) e mi rimetto sulla via tornando indietro. Sono al limite della vegetazione isolana e iniziano lunghi tratti di impervie pietraie al bordo del dirupo. Salgo ancora e qui arrivano le vie ferrate ai piedi della cima del Monte Capanne(1019m) che con un po' di arrampicamento ne raggiungo la vetta. Là ci sono molte persone e scopro da li a poco anche il motivo: è presente un cestellovia. Arrivato su mi siedo sul masso più alto di tutti e inizio con qualche ripresa e foto panoramica. E' bellissimo osservare il mare tutto intero e vedere nettamente il contorno di tutta l'isola. L'Italia da un lato, L'isola Capraia e altre isolette dell'arcipelago Toscano. Panorama mozzafiato, sembra di essere in cima al mondo su questa piccola Isola d'Elba! Vado alla ricerca del Bar ma è chiuso, un po' di sconforto perché mi resta meno di mezzo litro d'acqua in borraccia. Passo cosi da un sorso ogni 30 minuti ad un sorso ogni ora. Non è facile resistere ed andare avanti nonostante tutto, il caldo è forte(stimo 35 gradi) ed il sole picchia.
Dopo il Monte Capanne intraprendo la via del ritorno, che è differente da quella dell'andata, più impervia. Ripercorro le ferrate ed inizio una fitta serie di altre cime consecutive. Quindi sulla cresta attraverso molti massi proseguo lentamente ma con molta attenzione ai pericoli, raggiungo il Monte Calanche già citato prima(905m) e sempre sulla cresta arrivo alla cima del Monte Tiratoio(810m). Da questi colli vedo valloni da un lato che vanno verso il mare e un profondo dirupo dall'altro lato. Attraverso una ripida pietraia e raggiungo Masso della Quata(746m), luogo secchissimo dove però scorgo delle antiche costruzioni in pietra, rinforzate in tempi più recenti credo con cemento armato. Qui trovo anche delle coppelle che forse sono state realizzate dall'uomo per raccogliere la poca acqua piovana. Vado avanti per svariati chilometri e la temperatura diventa insopportabile. Solo cespugli secchi e pungenti ma qui in qualche tratto riesco a correre anche se sono molto disidratato.
Foto a 180° durante la salita |
Indicazioni varie |
Resisto ancora un po' ed arrivo nel primo paesello dalla discesa dal Monte Capanne e trovo la tanto desiderata fontana a San Piero di Campo(250m) e mi butto letteralmente sotto, bevo non so nemmeno io quanto, riempio le borracce, mangio qualcosa. Attraverso lentamente il paese perché dopo tutta quell'acqua tutta insieme so che è meglio aspettare a correre, pena problemi di stomaco... Succede spesso agli atleti poco esperti. Dopo una ventina di minuti riabbraccio brevemente l'asfalto e riprendo a corricchiare, poi nuovamente su sterrato, trovo una bella Chiesetta che fotografo senza fermarmi troppo. Incrocio il fiume asciutto Fosso del Bovalico ed entro in un nuovo comune(Marina di Campo), ormai sono sulla costa al livello del mare.
Chiesetta tra San Piero e Marina di Campo |
E' strano come in una situazione marittima si guadagna e si perde dislivello, spesse volte si arriva a livello zero(sul mare), una situazione insolita per chi come me, è abituato alle alte quote alpine della Valle Po. Era già un po' che sognavo un bel caffè e una bottiglietta di acqua frizzante. Così proseguo lungo la costa e scruto i locali alla ricerca di una bar. Trovo un chioschetto pieno di gente e mascherina in viso mi fermo, così approfitto per raccontare la mia avventura alla barista e colgo l'occasione per chiede qualche informazione sul tragitto che mi resta. Mi gusto il tutto seduto a un tavolino da tranquillo e poi riprendo a sgambettare a buon passo corrichiando, attraverso la poca pianura presente e riprendono in men che non si dica le salite, ripidissime tanto per non perdere l'abitudine.
Visuale |
Sono verso la fine dell'avventura ormai ma i colli non mancano affatto! Oltrepasso Colle la Foce, il sentiero in questo tratto è davvero disconnesso, massi enormi che sembrano scalini disorganizzati. Ancora un lungo tratto e raggiungo un nuovo ripetitore sul Monte Tambone(377m), qui faccio una pausa forzata per mangiare e soprattutto per ricaricare il mio preziosissimo GPS con la batteria tampone. Approfitto per fare anche una telefonata. Passano circa 20 minuti e la batteria del orologio ha di nuovo vita nuova. Ritiro tutto nello zaino e riprendo il tragitto avvolto dalla nebbia. Inizia una copiosa discesa ed inizio a vedere in lontananza la mia spiaggia(Lacona) ed in fondo il lido Capoliveri. Non mi fermo più, sbaglio strada ancora una volta per circa 600m ma poco male e riprendo subito la via giusta.
Vista verso il Mare |
La costa in lontananza |
Raggiungo così lo stradone, mi posiziono sulla ciclabile di Lacona e attraverso tutto. Salita verso il campeggio e intanto registro l'ultimo video. In 12 ore e 20 minuti termino questa avventura non lunghissima ma molto concentrata nei dislivelli, infatti sono 41km con ben 5106m di dislivello complessivo! Foto di rito davanti al camper e poi meritato riposo. Devo dire che le vecchie basi create con la strategia del Monoallenamento per l'ultratrail non hanno mancato di manifestarsi efficacemente... Molto soddisfatto, anche perché in una vita di lunghe percorrenze a piedi le ginocchia sono ancora sane, cosa che anche per limiti d'età è rara!
Arrivo |
In una prossima occasione sarà sicuramente da svolgere il tour sull'altro versante dell'isola con Portoferraio, Monte Calamita, ecc...
VIDEO YOU TUBE LIVE, PER VISUALIZZARLO SEGUI IL LINK:
Dettaglio cartografico ViewRanger:
https://my.viewranger.com/track/details/MjAxNjM3ODA=
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