sabato 10 luglio 2021

Avventura di 95km a piedi nel Roero, da Envie alle scuole di Canale, Vezza d'Alba e Govone.


Tragitto Envie, Canale, Vezza, Govone

Percorrenze a piedi in solitaria... per svolgerle bisogna sempre rubare del tempo al tempo. Alla fine però cos'è un giorno dedicato a qualcosa che ci piace, che danno può fare? Si è vero avrei da studiare per preparare esami di osteopatia, oramai tutto il mio poco tempo libero è dedicato a questa passione. Nonostante tutto sono mesi che ho in testa di mettere insieme questa lunga percorrenza a piedi nel Roero per chiudere un bel periodo di insegnamento in luoghi così lontani da casa. Volevo già realizzare l'uscita a piedi la settimana scorsa, subito dopo gli esami di terza media ma a causa di alcuni impegni sono arrivato allo start solo ieri, venerdì 9 luglio 2021.
Sole che sorge poco dopo la partenza

Sono partito alle 5.25 del mattino, sempre in ritardo come al solito, dato che l'idea era di iniziare alle 5.00 ma si sa che non riesco mai ad essere puntale. Poco male, l'importante è varcare la porta di casa e dopo quella prima soglia il più è fatto e non si torna più indietro.
Quindi partenza da Envie, il sole ancora basso ed è stato bello vederlo sorgere dietro i frutteti. A quell'ora poche macchine per le strade e in men che non si dica ero già a Saluzzo. A quell'ora la vita urbana inizia a prendere il via pian piano. Attraverso la città e mi dirigo verso Scarnafigi, tutto stradone e correre oltre la linea del bordo strada richiede continua attenzione verso il transito degli autoveicoli. Quando sono in pianura progredisco con un'andatura alternata fatta di 5 minuti di corsetta e 5 di camminata veloce con bastoncini. Rifornimento d'acqua in una fontana di fortuna a fianco di una vecchia chiesetta ed attraverso Scarnafigi, paese dove conservo dei bei ricordi. Tra i particolari scorgo una vecchia scritta che riporta una frase di Mussolini rivolta proprio alla camminata(una strana coincidenza che riporto nelle foto allegate a questa descrizione).
Scritta curiosa a Scarnafigi

Oltrepassato Scarnafigi mi dirigo verso Monasterolo sotto un sole che inizia a farsi sentire e purtroppo l'unica fontana che ho trovato in Paese era disabilitata(mi danno sempre da pensare queste fontane 'rotte' situate proprio di fianco ad un bar!) ma pazienza proseguo. Qui lo stradone è decisamente stretto e lo spazio di percorrenza quasi non esiste, come lo è anche verso Cavallermaggiore, tratto chilometricamente imponente con traffico in deciso aumento, vista ormai l'ora di piena mattina lavorativa.
Da qui iniziano le deviazioni per evitare il traffico, a favore delle strade secondarie in campagna. In macchina per arrivare al lavoro percorrevo ovviamente la via più diretta ma a piedi è un'altra cosa. Certo il passaggio per strade secondarie ha aumentato sensibilmente i chilometri di percorrenza ma bilanciando bene le cose, non avere l'incombenza di tenere continuamente sotto controllo gli automezzi che non ti investano è uno sgravio non da poco che elimina molto stress.
Quindi da Cavallermaggiore in poi cerco di tenere la campagna, seguendo le indicazioni del mio orologio GPS, addentrandomi con piacere in luoghi mai visti prima. L'acqua inizia a scarseggiare ma me ne resta ancora qualche sorso verso mezzogiorno per fare un piccolo pranzetto, con qualche pezzo di formaggio e un paio di cubetti di cioccolata, mentre sono accampato sotto una pianta in un prato. Dopotutto il bello di queste percorrenze in solitaria è il vagabondare, mangiare dove capita e di tanto in tanto stendersi 10 minuti su una panchina all'ombra infischiandosene di tutto! Libertà.
Passati quei dieci minuti riprendo il tragitto e mi dirigo a Sanfré prima di raggiungere Sommariva Bosco come da tabella. Entrando in paese trovo un cimitero e così, in mancanza di altre fontane, ne approfitto per rinfrescarmi e riempire la bottiglietta. Sotto il caldo, dopo il contatto con l'acqua la mente e il corpo si rinnovano. Aspetto il passaggio a livello per il transito del treno, quindi un breve tratto di stradone ed entro a Sommariva Bosco. Ormai è pomeriggio, attraverso il paese, purtroppo per una svista non tengo più d'occhio la traccia GPS e sbaglio strada, così mi tocca tornare indietro e recuperare un paio di chilometri. Oltrepasso il paese ed imbocco nuovamente le campagne. Una strada molto fangosa, piena di mosconi e zanzare pronte a mordermi. Proseguo per una decina di chilometri ed arrivo a una piccola frazione dove trovo una chiesetta e una fontana. Oramai sono passate due ore buone dall'ultimo pasto e così approfitto per mangiare. Mi rilasso un po' all'ombra ma solo per i soliti 10 minuti, poi mi riattivo.
Ora arriva il problema più grande di tutto il viaggio! Continuo in mezzo alle campagne e ad un certo punto vedo una sbarra nel mezzo della strada senza edifici attorno, senza staccionate o cortile. Una situazione abbastanza anomala, con un citofono e così suono. Mi risponde una voce femminile che mi  avverte che mi trovo in una proprietà privata e che non posso passare. Così per quei pochi metri mancanti devo ritornare indietro e riorganizzare il tragitto perdendo moltissimi chilometri di percorrenza, oltre un'ora di tempo! Senza contare le energie consumate ed il morale che inevitabilmente si deteriora. Però si sa, quando si va così 'alla scoperta' tutto può succedere, dopotutto la cartografia GPS non indica questo tipo di problemi. Pazienza e vado avanti ricongiungendomi al tragitto molto dopo.
Entro a pieno titolo nel Roero iniziando a percorrere creste collinari in direzione Monteu. Il dislivello quando hai già 60 chilometri nelle gambe si fa sentire ma la volontà ti porta comunque a proseguire anche se il corpo ormai è allo stremo. Sento piaghe da sfregamento ovunque che mi danno fastidio, non ci penso e va meglio dopo un po'. Mi viene voglia di un caffè in mezzo a quel 'nulla', fatto di fitti boschi e piantagioni, di vigneti misti a noccioli, ognuna con un piccolo 'ciabot' nel mezzo. Molto caratteristico. Sono nuovamente senza acqua e il caldo è forte, terra arida spaccata dal sole. Qualche chilometro e trovo un piccolo parco con tavoli da picnic, la salvezza! Praticamente mi butto sotto la fontana e mi sento nuovo, se così si può scrivere. Bevo molto, forse troppo dato che a correre dopo sento la pancia gonfia ma poi con i minuti passa. Riesco a vedere in lontananza un bar ma per sfortuna è chiuso, con quella voglia di caffè che cresce. Non mi fermo e verso le ore 18.00 sono  a Monteu Roero dove finalmente riesco a fare quella tanto desiderata sosta al bar. Sono sporco e maleodorante. Un viso stanco, con fango ovunque. Scelgo il tavolino più nascosto e la gente mi guarda in modo strano, magari si chiedono cosa ho combinato... Non mi importa, qui credo di aver perso 20 minuti buoni. Proseguo ancora in discesa, le ginocchia tengono e resto sullo stradone, località Tre Rivi, vigneti sotto e tutto intorno. Bellissimo.
Sono stanco ma i pochi chilometri che mi separano da Canale mi danno forza, dato che sto per raggiungere il primo dei tre obbiettivi che mi ero prefissato per questa avventura in solitaria: la scuola di Canale dove ho lavorato. Raggiunta con oltre 75km di percorrenza.

Scuola di Canale

Entro in paese, mi dirigo verso la scuola, ormai il caldo è sparito dato che sono le ore 20.00, foto di rito con qualche parola a video poi riparto verso Vezza d'Alba. Un pezzo di stradone e svolto a destra verso la collina che oltrepasso per raggiungere la Scuola media di Vezza. Comincio a percepire il buio. Quando sei circondato dalle colline che fanno ombra, la notte arriva prima. Il GPS mi ha lasciato con la batteria scarica ma poco importa perché oramai qui conosco bene la strada, passando dalle colline allungo un po' e devo anche affrontare del dislivello ma va bene ugualmente, lo stress del traffico sullo stradone è assolutamente da evitare. Discesa finale e raggiungo la Scuola(il GPS prima di spegnersi indicava 82km, quindi stimo siano 83 a questo punto) circa alle 21.00, dove scatto anche qui la solita foto(che allego) e breve video descrittivo.

Scuola di Vezza d'Alba

Riparto verso Govone, è notte così indosso la luce frontale. Anche se sono stanco proseguo spedito. La paura della notte, di non essere visto dalle auto mi fornisce sempre quell'energia in più per andare veloce. Quindi Castellinando, Magliano, Priocca. I comuni scorrono veloci in quelle tortuose strade. Alle 22.21 sono nel cortile della Scuola di Govone ed è completamente buio. Foto di rito(allegata). A mente stimo 90km ma poi a casa ricontrollando il GPS su cellulare scoprirò che erano 95km! Tempo complessivo 16 ore e 56 minuti.

Scuola di Govone

Gli sbagli di strada, la scelta di passare per località di campagna, gli imprevisti vari hanno fatto si che il mio itinerario fosse circa 15km in più rispetto a quello percorso abitualmente in automobile. Non importa è stato ancora più entusiasmate!
Approfitto per ringraziare tutte le persone che mi hanno accompagnato in questo lungo ma anche bel periodo di insegnamento nel Roero. Resterà nei miei ricordi anche perché qui ho avuto modo di ottenere la completa immissione in ruolo discutendo le mie argomentazioni davanti al comitato di valutazione. E' stata una bella avventura lavorativa in tutti i sensi, chilometricamente imponente, piena di soddisfazioni. Da settembre finalmente mi avvicinerò a casa.

 
LINK YOUTUBE VIDEO PERCORRENZA:
 
 

Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:

 




4 commenti:

  1. Grande! Complimenti!
    La passione in ciò che fai è la caratteristica che spicca sempre!

    RispondiElimina
  2. Quello che hai fatto è l'essenza di come si dovrebbe affrontare la vita. Fatta di obiettivi, pianificazione, organizzazione, viaggiare, ma soprattutto il sentirsi LIBERI sia praticando sport che nella vita di tutti i giorni!!! Complimenti. Sono orgoglioso di averti conosciuto.

    RispondiElimina

Cerca nel blog