Erano molti mesi che non facevo uscite
ultra. Da quando non ho più la palestra ho perso un po' 'il giro' ma
nessun problema e mi riattivo in men che non si dica! Devo dire che
ero già in astinenza da questo genere di cose. Quando assapori il
'bello di fare fatica', di farcela con le tue gambe, non ci puoi più
rinunciare! Dopo aver rimandato varie volte per motivi sia di lavoro
che di studio ho pensato che oggi, sabato 29 giugno 2019, fosse il
giorno giusto. Venerdì sera ho preparato lo zainetto con il minimo
indispensabile, quindi la mattina sveglia alle 3.30 e ancora
controlli sul necessario... Il cane chiuso in casa a 'mugolare'
perché voleva venire... Poverino piace anche a lui. Anche lui per
colpa mia è diventato dipendente dall'ultra! Per le strade
frequentate dalle auto però è meglio non portarlo per la sua
incolumità. Il 'bello' però non è stato tanto il cane, dato che 'i suoi capricci' me li aspettavo, quello che però non immaginavo è stato che all'uscita
di casa ho trovato una pioggia incombente con lampi e tuoni! Sembrava
l'apocalisse! Quindi dalle 4.30 alle 4.50 ho aspettato davanti al
portone di casa per vedere se smetteva. Niente, un pochino 'allentava
la presa' e poi riprendeva, così ho raccolto tutta la forza di
volontà 'da appena sveglio' e sono partito ugualmente. Inutile
scrivere che nel giro di 5km ero bagnato fino alle mutande.
Proseguendo nella notte, con la mia
pila frontale, sono arrivato a Saluzzo, è per un breve istante tutto
sembrava migliorare nella condizione meteo. Giusto il tempo di
'girare' un'altra parte del solito video LIVE che documenta ogni
volta le mie uscite ed è ripresa la pioggia, fortissima, appena
riposta la videocamera. Una vera sfortuna! Quindi nella solitudine
saluzzesse sia per la pioggia che per motivi d'orario(stimo fossero
poco più delle 6.15), ho attraversato la città passando dietro
l'ospedale, quindi in prossimità dell'area camper e ho proseguito
per Manta. In quel punto ho perfino incontrato un altro 'pazzo'
corridore come me. Era appena passata l'alba.
Di filato ho attraversato Manta e da
lì in poi ho ritenuto opportuno accendere l'orologio GPS, visto che
le strade alternative erano molte e il più delle volte a me
sconosciute. Il percorso caricato sul dispositivo non mi ha mai
tradito. Si c'è stata qualche svista mia che una volta in
particolare mi ha portato fuori di un paio di chilometri, poi tutto a
posto.
Quindi Verzuolo, Busca abbastanza a
passo spedito. Intorno alle 8.30 la pioggia è sparita, prima
sostituita da fitte nuvole e poi da pallidi raggi di sole. Dopo le
10.30 è iniziato un fortissimo caldo tendente all'aumento fino a
Cuneo. Devo scrivere che a Costigliole ho trovato un pezzo di salita
abbastanza ripida, seguita da una lunga discesa. Niente di di che,
anche se ha fornito un tocco di varietà ad un percorso altrimenti
totalmente pianeggiante.
Per tutto il tracciato ho abbracciato
un'alternanza di sterrato ed asfalto, strade mediamente trafficate ed
altre di piena campagna con frutteti ovunque. Come accennato poco
sopra, ho avuto anche uno 'sbaglio strada' nei pressi di Verzuolo ma
niente di irrecuperabile, che se al termine di quei lunghi
chilometraggi 2 km persi 'a gratis' si fanno sentire a fine avventura.
Una frazione che ho apprezzato
particolarmente, dato che come ad ogni mia uscita resto senza acqua
nella borraccia, è stata Bosco nei pressi di Cuneo, in mezzo al
niente in piena campagna. Una Chiesetta, 'quattro case' ed un
localino chiuso. Lì mi sono fermato per 7-8 minuti giusto per
reintegrare i liquidi persi abbondantemente e poi pieno alla
borraccia e di nuovo via... Si, fa effetto sentire il peso dell'acqua
sullo zaino che saltella e sbatte contro il petto ma è il prezzo da
pagare per averne sempre una scorta appresso. Qualche messaggio ad
amici e famiglia su come andavano le cose e i chilometri scorrevano
nuovamente sotto i miei piedi. Migliaia e migliaia di passi. A volte
sento conoscenti parlare di passi conteggiati da quei nuovi strumenti
di misura da polso e mi fa sorridere sapere dei traguardi imposti da
quei canonici 10000 passi giornalieri. Vabbè siamo nell'era moderna
dove l'immobilità regna sovrana. Non dico mai niente.
Varie frazioni ancora attraversate e
poi finalmente il mastodontico ponte entrante in Cuneo centro, il
Viadotto Soleri altamente trafficato e raggiunto alle 12.00 circa.
Entrato in Cuneo, presso la famigerata Piazza Galimberti ho girato
l'ultimo video e con la fortuna di aver una fontana proprio al mio
fianco, testa sotto con una gran bevuta e una bella rinfrescata
finale! Erano le ore 12.13.
Ho raggiunto mia moglie e dopo una
breve sosta al bar mi sono gustato quel 'famoso caffé' che volevo
bermi da tranquillo all'arrivo, in piazza. Dopotutto ho fatto tutto
il viaggio apposta per quello! Quando faccio questo genere di cose ed
arrivo in zone molto frequentate, la gente mi guarda sempre in modo
un po' strano, visto l'abbigliamento sudicio e sudato, la fatica
scolpita in faccia... Probabilmente credono che sono un pazzo e forse
non sbagliano.
Come mio solito, per ridurre la
possibilità di infortunio e comunque tenere discretamente alta la
velocità del passo ho alternato 5 minuti di corsa e 5 di camminata
veloce con bastoncini. Ho utilizzato questa tecnica per tutto il
tragitto, in virtù del fatto che è già stata ampiamente collaudata
in mie precedenti avventure a volte ben più lunghe completate con
buon successo. A parte il momento di Frazione Bosco non mi sono mai
fermato e nonostante il poco allenamento ed un marcato aumento di
peso corporeo(88kg) sono stato felice di riuscire a completare il
47km(sbaglio compreso) di collegamento tra Envie e Cuneo in 7 ore
e 23 minuti(pausa compresa), anche se la mia stima prima di partire che durante il tragitto era di 8-10 ore alla fine è andata meglio. La velocità non è stata altissima, con
una media di 6,36km/h ma tutto sommato mi posso accontentare.
Chiudo menzionando l'immancabile
tecnica del Monoallenamento settimanale, che mi accompagna ogni volta
nella preparazione. Anche se non sono più riuscito ad allenarmi
secondo i dettami ultratrail non ho mai mancato di fare quell'unica
uscita settimanale in montagna magari breve, che ha permesso al mio corpo di
rimanere capace di completare grandi distanze a piedi. Soprattutto
senza i ricorrenti e tipici infortuni da usura che caratterizzano gli
atleti di questo genere dopo anni di percorrenze. Le grandi distanze sono più che altro un fatto 'di testa'.
Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai
miei articoli ultratrail e trail:
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