lunedì 30 dicembre 2024

Envie - Busca, avventura a piedi in solitaria presso le cave di alabastro - Tecnica del Monoallenamento Settimanale

Davanti all'ingresso

 

Qualche settimana fa avevo sentito parlare di questo particolare luogo, delle cave di Busca di alabastro, quindi la curiosità è cresciuta molto in questo lasso di tempo e approfittando del momento propizio della pausa relativa alle festività natalizie, ho dato forma all'avventura! Anche questa volta tutto è stato realizzato con la tecnica del Monoallenamento Settimanale: http://www.bertinettobartolomeodavide.it/ultratrail/index.html

 Non so perché ma Busca è un paese ricorrente nella mia vita e ora sono qui per proporre questa bella avventura a piedi...

Mappa

 

Sono partito con calma questa mattina del 30 dicembre 2024, infatti ero in strada fuori casa alle 9.30, quindi non prestissimo. Tuttavia era quello che avevo in testa, viste le gelate notturne che solitamente si presentano nella zona di Envie, pertanto forse c'erano ancora un paio di gradi sotto lo zero ma comunque si stava affacciando il sole, che presto avrebbe riscaldato la giornata...

Raggiungo Saluzzo poco prima delle 11.00, anche se il tratto a ridosso del ponte Po dopo Revello mi porta via sempre un sacco di chilometri dato che devo costeggiare il fiume per una lunga distanza prima di riagganciarmi alla strada. Questo comporta una grossa perdita di chilometri, tanto che in quel lasso di spazio potrei già aver raggiunto il Comune di Saluzzo ma le cose sono così. In ogni caso ho visto troppo tardi che il Po era in secca e quindi avrei potuto guadarlo ma oramai era fatta!

Palestra IC Rosa Binaca

 

Oltrepasso Saluzzo abbastanza velocemente e passo davanti alla mia scuola per un veloce selfie davanti all'ingresso della palestra dove tengo lezione ai miei alunni. E' sempre bello rigustare l'esperienza del lavoro, anche perché è qualcosa che mi piace tantissimo, bè ma nella vita forse sono stato fortunato dato che ho sempre intrapreso attività che mi appagavano completamente, per me è più che altro una questione di vocazione.

Chiesa sul percorso

 

Tornado al giro, posso scrivere che ho imboccato la ciclabile, per oltrpassare Saluzzo, Manta e Verzuolo. Quindi ho seguito la strada verso Piasco. Il tratto piaschese è stato davvero interminabile ma non per fatica, bensì per vera lunghezza chilometrica. Non ricordavo che oltrepassarlo a piedi fosse così lungo! Arrivato alla rotonda mi sono diretto verso Rossana, percorrendo la strada che passa davanti all'azienda Bitron... Per vari chilometri c'erano case da un lato è collina sulla sinistra, risalendo la Valle Varaita. Con la coda dell'occhio cercavo di individuare la presenza di un bar prima di ingaggiare la colletta verso Busca e fortunatamente uno è emerso... Caffè al volo, seduto però al tavolo e non in piedi, per poi rimettermi lo zaino in spalla e proseguire lungo il marciapiede e poi nuovamente sul bordo strada, fino ad arrivare all'imbocco della colletta già preannunciata.

Presepio

 

Debole salita per qualche chilometro, con molti ciclisti che incrociavano la mia strada ma è comprensibile visto il bel tempo. Infatti la temperatura era salita abbastanza da restare senza guanti e fascia già da Verzuolo, addirittura con maniche raccolte al gomito!

Caffè al bar di Rossana

 

In cima alla colletta mi sono 'perso' via Eremo, dato che ero talmente assorto dal paesaggio, tanto che non ho più dato retta alle indicazioni GPS del mio Fenix, così sono sceso per alcuni chilometri prima di rendermi conto di aver sbagliato! In effetti l'orologio continuava a suonare ma i pensieri che avevo in testa in quel momento hanno coperto ogni allarme.

Cava sul percorso ben sigillata

 

Torno indietro e risalgo verso via Eremo, ho imboccato lo sterrato tra i boschi come da indicazioni GPS, per addentrarmi su un desolato sentiero tra la boscaglia per circa 500m e poi ecco la prima cava! Stupenda ma non sono entrato, dato che volevo ancora gustarmi i raggi di quel sole così caldo per uno spuntino di 10 minuti. Quindi alle 14.41 ho scrutato quel meandro, svuotato dall'alabastro e largo non più di 1,5 metri per un'alterzza che cresceva mi sono solo affacciato, credo arrivasse a forse 30 metri di profondità. E' stato per me inevitabile pensare alla pericolosità di quella zona, dato che se qualcosa avesse smosso il terreno sovrastante sicuramente sarebbero cadute delle pietre. D'altro canto stavo anche ragionando al fattore 'ricerca' dato che se non avessi trovato subito quella cava avrei potuto arrivarci da sopra magari inciampando in quella pericolosa 'crepa' nel terreno! Diciamo che se qualcuno decide di andarci deve prestare la massima attenzione!

Vegetazione

 

Non ho ben capito lo stato attuale di quella zona dato che sono in abbandono e la vegetazione le sta divorando, forse sono private o forse comunali. Non ho trovato alcun cartello o limitazione di accesso dal lato da cui sono salito ma ritengo che sarebbe bene circoscriverle per renderle accessibili solo previo le indicazioni di una guida!

Ci sono varie venature e io ho incrociato solo la prima che ho trovato, anche perché in quella zona è bene essere dotati di caschetto, quindi ho preferito desistere.

Penso a quanti artisti sono stati ispirati da quelle ormai brulle quanto affascinanti cave, un tempo piene di preziosissimo alabastro che ha dato forma ad opere degne di nota presenti in varie Chiese, anche distanti e la più famosa forse è la Basilica di Superga. Oggi siamo spettatori di una ricchezza ormai sparita che però ci lascia osservare un paesaggio mozzafiato degno del Grand Canyon... Ho letto da qualche parte che l'alabastro di Busca era talmente pregiato che nei tempi passati veniva riprodotto su tavole di legno, riproducendone il disegno, così da poterlo avere ad un prezzo abbordabile.

Nei pagaggi

 

Ho incontrato altri visitatori in quella zona mentre scendevo, così ho colto l'occasione per avere qualche informazione sulla strada migliore verso Busca, quindi eccomi pronto a scendere per completare l'avventura e raggiungere il centro del paese alle 15.29.

Una percorrenza a piedi non lunghissima dato che si tratta di 'solo' 38km e per un giro di 5 ore e 57 minuti, con un dislivello leggerissimo, a parte il tratto della colletta di Rossana.

DIMENICAVO, BUON ANNO A TUTTI! 


Video LIVE dell'avventura:



 

 Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:

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domenica 1 dicembre 2024

Uscita realizzata con la mente, 29km da Boves (San Giacomo), Bisalta, Limone P.te e ritorno - Tecnica del Monoallenamento Settimanale

 

Ingresso nel paese di Limone

Erano diversi mesi che programmavo questa avventura a piedi tra Boves (San Giacomo), Bisalta, Limone P.te e ritorno. Tuttavia, per motivi di studio, non ero riuscito a inserirla nel programma di luglio e quindi era saltata.

A luglio 2024 volevo realizzarla con la tecnica ibrida bicicletta/ultratrail, ma le cose sono andate diversamente a causa delle incombenze finali legate al mio percorso di formazione come osteopata. Ora però il più è fatto: il prossimo weekend completerò questi sei anni discutendo finalmente la tesi di laurea!

Ma veniamo alla giornata di oggi, domenica 1 dicembre 2024, e parliamo di questa bella percorrenza, realizzata dopo circa cinque mesi di latenza dall'allenamento.

Mappa

 

Tutto è stato "messo insieme" unicamente con la "forza della mente" e non grazie ad allenamenti recenti. Infatti, questa realizzazione a piedi è frutto di una formazione rivolta alle percorrenze ultra e "non ultra" di un paio di decenni, con la preparazione garantita dalla tecnica del Monoallenamento Settimanale per l'ultratrail.

È interessante, con questo giro a piedi, scoprire quanto siaindelebile la preparazione che una persona può avere grazie alla tecnica del Monoallenamento Settimanale, se praticata per quasi due decadi nel mondo delle Ultra-Percorrenze. Vediamo nel dettaglio...

Copertina libro - UltraTrail con il Monoallenamento

 

Sono volutamente partito tardi: ero sul posto (San Giacomo di Boves) alle 10:18 del mattino, vista la bassissima temperatura di quella zona con le adiacenti alte vette che proiettano un'ombra che faticava a smorzarsi.

Passo dopo passo, sono salito di quota verso la Bisalta, e i primi raggi di sole hanno iniziato a scaldarmi. Alla prima opportunità ho tolto sia i guanti che la fascia al capo.

Cartello sullo spartiacque

 

Sono arrivato sullo spartiacque, poco sopra il Rifugio Peveragno (o almeno credo sia quello il suo nome, dato che l'ho sempre trovato chiuso). Giunto lì, mi sono concesso il primo spuntino mentre ero seduto sull'erba di un prato, ben esposto al sole. Panorama stupendo da quel punto!

Foto panoramica sullo spartiacque

 

Poi è iniziata una lunghissima discesa tra i sentieri pieni di foglie, con sotto pietre a tratti che rendevano molto facile lo scivolone. A volte ho perso la strada, ma non a causa del mio nuovo orologio GPS Fenix 7, bensì perché avevo tracciato in modo molto grossolano la via GPX al computer. Nonostante ciò, sono stato accompagnato verso la destinazione con molta precisione. Infatti, usavo a supporto il solito WikiLoc solo in caso di dubbi sull'effettivo sentiero.

Piccola ghiacciaia a ridosso di un ruscello - tra due borgate

 

Non ho incontrato molta gente, solo tre camminatori su tutto il tragitto, nonostante ci fossero alcune macchine al parcheggio.

In alta quota la temperatura era ottima e a volte mi sono sentito sudato. In alcune occasioni ho improvvisato spuntini vari. Ho proceduto con tutta calma anche per evitare di "scoppiare", dato che la mia forma fisica, come già anticipato, è davvero precaria in questo periodo. Tuttavia, non ho avuto episodi di cedimento ed ho condotto il ritorno perfino più speditamente dell'andata!

Una delle tante borgate abbandonate

 

Alcune salite, specialmente al ritorno, le ho trovate interminabili. Tuttavia, le lunghe discese successive facevano lo stesso effetto stremante. Ritengo che ciò sia dovuto alla mia mancanza di preparazione generale in questo periodo, vista la discussione della tesi imminente. Presto confido di rimediare e rimettermi in carreggiata con la tecnica del Monoallenamento Settimanale, in modo regolare, proprio come facevo qualche anno fa. Diciamo che questo giro trail non lo classificherei come escursionismo, dato che ho corso in discesa e pianura, camminando solo in salita. Comunque ero lento, ma è stato anche un esperimento per verificare la prestazione dopo una lunga pausa, a conferma di ciò che ho sempre sostenuto riguardo la tecnica del Monoallenamento Settimanale, dato che ti addestra all'attività infrequente (a volte molto infrequente!).

Fontana buonissima in un luogo desolato

 

Oltrepassate le molte borgate avvolte dal fitto bosco, devo dire che il sentiero sopra Vernante verso Limone fa respierare davvero un'atmosfera di 'altri tempi'. Luoghi caratteristici e isolati che evocano fantasie di vita passata, fatta di pura autosufficienza. Infatti, come affermo nel video LIVE di YouTube (in parallelo a questo testo), sarebbe certamente possibile vivere così anche oggi, a patto di accontentarsi di uno stile di vita semplice. Potete visionare l'intero tragitto con la traccia GPS presente su WikiLoc.

Ad un certo punto ho notato che si stava facendo tardi e, a malincuore, ho dovuto abbandonare quel bellissimo sentiero per approcciarmi allo stradone e raggiungere in modo celere la destinazione. Tuttavia, non ho abbandonato l'idea dell'attività ibrida Bici/Trail, già menzionata sopra, per ripeterla prossimamente in modo completo. Magari sarà per l'estate 2025.

 Ho quindi corso per alcuni chilometri a ridosso di una costante leggera salita fino al paese di Limone, seguendo la statale. Raggiunta la piazza centrale, mi sono guardato un po' attorno, immaginando gli anni passati, quando ero pronto per partecipare a varie edizioni della famosa competizione Cromagnon.

Ricordo anche un anno (potrebbe essere stato il 2015) in cui non avevo partecipato a quella gara, ma ero lì come standista per Fusta Editore, mansione provvisoria necessaria per promuovere il mio libro agli atleti presenti...

Ad un certo punto mi sono orientato verso il bar per il caffè, ormai diventato un'abitudine in ogni percorrenza che svolgo.


Caffe presso il Bar sulla piazza centrale di Limone P.te

 

A Limone c'era un bel sole, anche se era un po' strano vedere quel bel paese montano completamente privo di neve il primo giorno di dicembre.

Rifugio Peveragno(forse)

 

Pochi minuti dopo ho intrapreso la via del ritorno (fino lì erano stati poco più di 14,5 km), seguendo esattamente lo stesso percorso: stradone, poi sentiero tra le borgate abbandonate sparse sulla via da Limone a Vernante, e quindi su verso la Bisalta con una interminabile salita. Intorno alle 16:30 ero nuovamente sullo spartiacque, sopra il rifugio Peveragno. A quell'ora la terra era già completamente ghiacciata, con il buio alle porte.

Bisalta al tramonto


Ho approfittato nel tratto finale prima dello spartiacque per gli ultimi spuntini, dato che la fame si faceva sentire prepotentemente.

Una lunga discesa sul sentiero finale, coperto dalle foglie con tratti di pietre sottostanti (come per la salita), richiedeva molta attenzione per non scivolare.

Ormai alle 17:00 era pienamente buio, quindi ho acceso la torcia a led sulla fronte, insieme all'illuminazione led del Garmin, per prestare la massima attenzione a possibili cadute o distorsioni (che fortunatamente non si sono verificate). Devo dire che la luce sull'orologio è luminosissima e utilissima!

Funghi decisamente fuori scala!

 

Sono arrivato all'auto alle 17:30 circa, vedevo il vapore fuoriuscire mentre respiravo, quindi sono sicuro che la temperatura fosse sotto zero, anche perché tutto il terreno brillava con i suoi cristalli di ghiaccio...

Aggiungo che il mio nuovo orologio Garmin si è comportato molto bene, come del resto faceva già il vecchio modello della stessa marca. Era un sollievo enorme però non avere il pensiero della batteria che poteva scaricarsi! Anche in virtù del pannello solare integrato al display.

I miei due Garmin, prima e dopo!
 

Questa avventura a piedi è stata prolifica, sia perché ho potuto indagare le mie reali possibilità in un momento di completa assenza di allenamento, sia come occasione per ripartire con le uscite, con l'intento di realizzarne altre nel prossimo futuro.

Io alla fine, nella notte. Di nuovo a San Giacomo


In definitiva sono stati più di 29,5km con un dislivello complessivo di 3600m con un tempo totale di 7 ore e 26 minuti. Sono soddisfatto, dato che questo rappresenta un nuovo punto di partenza per ripartire serenamente iniziano da qui gli allenamenti per le prossima avventure Trail e Ultra-Trail... 

Piccola nota negativa finale. Purtroppo, alla fine, mentre uscivo dal parcheggio, mi sono reso conto di aver bucato una gomma dell'auto. Questo evento ha generato una grande stanchezza vista la percorrenza appena completata. Tuttavia, per tornare a casa, il ruotino era da montare (ovviamente sgonfio perché mai usato, ma un margaro gentile è stato pronto con il compressore). Così mi sono messo obbligatoriamente al lavoro, al freddo e al buio di quelle montagne. Non mi era mai successo dopo una percorrenza a piedi.

Retromarcia frettolosa al buio, un masso urtato che mi scoppia la gomma!

VIDEO LIVE DA YOUTUBE:


PERCORSO GPS DI WIKILOC:

https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/san-giacomo-di-boves-bisalta-limone-e-ritorno-193609155

 

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