sabato 26 agosto 2023

Pian Muné - Casteldelfino, verso libreria Alpina di Fusta Editore e ritorno

Libreria Alpina - Fusta Editore

È stata un'emozionante avventura quella di oggi verso la libreria Alpina di Paolo Fusta Editore. Sono salito in baita venerdì notte, ho dormito lì per praticità e mi sono svegliato all'alba alle 5.30 per gli ultimi preparativi. Circa alle 6.15 ero già in cammino verso il Rifugio Bertorello. Man mano che il sole sorgeva, la vista della prima cascata era mozzafiato come sempre. Da quel punto in poi, la strada non era più carreggiabile ma diventava un sentiero stretto. La salita era piuttosto ripida prima di raggiungere Pian Pilun. Anche se la distanza non era eccessiva, il dislivello era concentrato.
A Pian Pilun ho scorto le prime auto dei margari che avevano trascorso la notte lì con cani da pastore e mucche al pascolo. Una vista meravigliosa! Il clima era ottimo, specialmente a quell'ora mattutina. Arrivato in cima alla salita, anch'essa con discreto dislivello ma meglio distribuito, ho goduto del panorama mentre facevo uno spuntino veloce, approfittando del cielo limpido!

Mappa Percorso

Ho proseguito lungo la strada sterrata in discesa verso Becetto, incrociando alcuni passanti, di cui un paio a cavallo. Qui c'era abbondanza d'acqua e le fontane erano veramente generose, quindi ho riempito spesso le mie bottigliette (questa volta ne avevo due con me, una scelta astuta finalmente!) per continuare la discesa.

A Pian Pilun

Sfortunatamente, oltrepassando Becetto mi sono accorto di aver preso la strada sbagliata e sono tornato sul sentiero poco più sotto, scendendo da una leggera scarpata accidentata e ricoperta di erba fitta. Purtroppo, ho inavvertitamente infilato il piede sinistro in un buco praticamente invisibile, causandomi una brutta distorsione. La caviglia ha ceduto, portando il piede in supinazione improvvisa con tutto il mio peso, poiché stavo anche saltando. Ho sentito uno scrocchio preoccupante e il dolore è stato lancinante per alcuni istanti. Successivamente si è attenuato e ho continuato sul sentiero corretto, ma camminando con il piede andava in pronazione (il movimento opposto alla distorsione) sentivo fitte intense, quindi ho proceduto zoppicando (in seguito ho capito che c'era un grosso gonfiore giunto a fine giornata)...

Panorama da Col del Prete

Sono arrivato a Sampeyre e come sempre c'è stata la sosta per il caffè. Dopo una breve attesa al bar per il pienone del sabato, quindi ripreso il cammino oltre il paese. Ho seguito il lungo fiume del Varaita, affrontando una salita di poco più di 10 km verso Casteldelfino. A tratti la salita era leggera, altre volte più ripida. Ho attraversato bellissimi pascoli e vari piccoli ponti lungo il percorso. Ad un certo punto ho perfino notato un vecchio bunker che aveva perso le sue fondamenta a causa dell'acqua, risultando inclinato in modo paradossale. L'ho fotografato. Ho proseguito e superando Torrette, dove c'è una comoda fontana. Ancora una volta ho fatto il pieno delle borracce. Dopo un paio d'ore circa, sono arrivato a Casteldelfino, completando il percorso in 5 ore e 42 minuti per 29,6km. Ho attraversato le stradine del bellissimo centro storico, ricco di botteghe artistiche, quindi sono entrato nella libreria Alpina di Barbara e Paolo Fusta Editore, dove sono stato accolto calorosamente. È un luogo di grande valore culturale con numerose pubblicazioni di vari autori. Sicuramente da visitare se ci si trova a Casteldelfino. Dopo qualche chiacchiera e un po' di riposo, ho preso in mano alcuni miei libri e via con lo scatto della foto di rito che rende omaggio a questa bellissima avventura.

Pilone Templare a Becetto


Descrizione Bunker

Bunjer inclinato

All'uscita dalla libreria, la pioggia ha iniziato a farsi sentire, ma ho approfittato ancora per un ultimo caffè a Casteldelfino. Poi ho affrontato una discesa veloce lungo lo stesso percorso di andata. Nel frattempo, i fulmini in lontananza e le nuvole grigie a tratti mi hanno costretto ad indossare l'equipaggiamento antipioggia. Ho sgambettato con determinazione, con la tecnologia spenta a causa dei fulmini che in alta montagna mi mettono sempre ansia. Alla fine, ho raggiunto il punto di partenza, completando quasi 60 km in quasi lo stesso tempo impiegato per l'andata, ma senza soste.

Caffè a Sampeyre

Caffe a Casteldelfino


Anche questa avventura è stata pianificata seguendo la mia Tecnica del Monoallenamento Settimanale, descritta nel libro edito da Fusta intitolato 'UltraTrail con il Monoallenamento'.

Video LIVE dell'avventura a piedi:


 

Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:

 

 








mercoledì 23 agosto 2023

The 58km Ring of the Ducklings Trail under scorching heat!

 

Shot along the route

I knew that today (Monday, 10th of July, 2023) was going to be an extremely hot day; nevertheless, I wanted to embark on this 58km walking adventure because I have other plans scheduled and couldn't postpone them... I try to make the most of the summer break from work, even though it's not true relaxation because I'm constantly engaged in my Osteopathy studies, which take up several hours a day, although I'm nearing the end of my training.


The 58km loop

So, this morning I woke up at 5:00 and started preparing the gear to put in my backpack. It's always important not to forget anything because it comes back to haunt you when you're alone during the excursion! I started at 6:15 or a little before. From Madonna delle Grazie di Envie, I immediately took the cycle path 'Via della Pietra', then headed towards the sewage treatment plant and crossed the ford of the Ghiandone river, which I easily crossed as there was little water despite the flood some time ago. However, the ambient temperature at that time was really pleasant. I continued towards Crocera di Barge, passing by the restaurant/riding stable 'Cascina Nuova', and upon reaching the main road, the first issue presented itself: a private property with a lowered bar. It's frustrating to see the road you need to reach just a few meters away and not be able to get there due to these "nuisances". So, I improvised on the spot and noticed the raised edge of a rice paddy which I followed for a while. Then I had to descend into the cultivation, staying along the edge, otherwise, my ankles would be covered in water and mud! I then reached the main road towards Saluzzo for 200 meters and crossed that very busy stretch to reach the inner countryside road towards Cardè. It's a dreamy place, immersed in nothingness, with a few large farmhouses scattered around. The temperature here was still quite bearable. However, that tranquil area didn't last long, as I was forced to take the old road that connects Cardè to Crocera di Barge. There isn't much space for pedestrian passage here, and the white line is close to the edge. Quite dangerous! I wonder when they will decide to create a cycle path alongside every road?! It would be a big step for everyone's safety and a sign of civilization. But perhaps, as often happens in the context of roads, the various administrations always wait for an accident before taking action...


A bridge over a tributary of the Po


A glimpse of the Po

I reached Cardè after a few kilometers, and fortunately, before reaching the bridge, I met an old client of mine from the Tempio del Fitness gym, who provided me with useful directions to the entrance of the Ducklings Trail. In fact, I wanted to go on the right side to be already oriented towards Moretta, but he informed me that that side had been blocked due to the last flood and in some places, it would have been difficult to pass. So, I opted for the left side.

It's a very natural trail with panoramic views of the imposing Po river, which grows in size as you proceed towards Villafranca, becoming truly impressive in some spots! I encountered several passersby, which shows that it's a highly frequented route. In about five or six kilometers, I reached the bridge that connects Villafranca to Moretta, to join the cycle path. Here, the heat was starting to increase, but it was still tolerable. Along the cycle path, I appreciated the presence of a fountain in the shade, which I fully utilized. The cycle paths in our area often lack water and shade. In a short time, I reached the center of Moretta, a really charming village with its large central castle. So, the much-awaited coffee at the bar, an almost constant stop in all my walking adventures. I crossed the village without knowing it was market day, but no big deal.


Coffee break in Moretta

Retracing the cycle path towards Villafranca, I realized that the heat was becoming intense. I passed through Villafranca to head towards the San Luca hamlet, towards Cavour, and I had to wear a cap since in the summer I tend to keep my head shaved and the sun can be dangerous. So, I looked for shaded areas and fountains (completely absent) along the route from then on (11:30). Along the way, I found an isolated tree not far from the road with a shadow that caught my attention, so I sat there and it was an opportunity for a very "natural" meal. Then I continued under an increasingly intense sun, hoping to find some water at the Church of San Luca, but there was none. In that area, I even reached the point of asking a local person for water. Continuing on that long country straight, I noticed an irrigation canal full of running water, which I promptly used to wet my cap and cool down as much as possible, even though I didn't think it was a good idea to drink the water.


Snack break under a tree

Kilometer after kilometer, I finally reached Cavour, and the first place where I could find fresh water along my route was the cemetery, with welcome shade and not one, but two fountains ready to quench my massive thirst! I filled up the half-liter bottle I had with me and took the opportunity for a quick snack.


Marchierù Castle

 

A small but charming chapel

 

Moretta Sanctuary

The most challenging part, however, would come shortly after, going beyond the Rocca loop, passing through the Cursaglie area. I managed to find a fountain along the route. Then I continued towards San Martino. I have to write, though, that after 2:00 PM, I couldn't take a single running step anymore due to the extremely high temperature that surely exceeded 40°C (104°F). Once I passed San Martino di Barge, the situation worsened even more due to the heat, and the water in my water bottle was almost gone. I noticed a peach field with a drip irrigation system and went to refresh myself again in that watery environment, although it didn't seem appropriate to drink the water.


GPS data on the cell phone

Having reached the Ghiandone river once again, I felt close to home. So, I took the Via Vecchia di Barge, passed by the sewage treatment plant, and finally arrived home at 3:59 PM, the adventure concluded in 9 hours and 43 minutes total for a distance of 58.5km (36.3 miles).

LIVE YOUTUBE VIDEO:


 

This walking adventure was also prepared according to the principles of the Weekly Mono-Training technique, explained in the book 'UltraTrail with Mono-Training' - Fusta Editore.

 

Below is the detail of the reference links related to my ultratrail and trail articles:

Very long distances | Routes | Competitions | Solo adventures | Publications | Training strategy |
UltraTrail eBook  

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domenica 20 agosto 2023

La Fontana dei Sospiri - Monte Bracco sopra Envie verso San Bernardo

 

Pietra della fontana

Il giretto di mantenimento che faccio tra Madonna delle Grazie di Envie e la Cappella di San Bernardo sul Monte Bracco è il mio percorso più frequente in assoluto. Non è chilometricamente lungo dato che sono 7km scarsi però nel tragitto sono presenti molti dettagli unici e in questo caso voglio scrivere della fontana dei sospiri, anche se qualche tempo fa avevo già menzionato in un articolo specifico i 'Piloni Votivi'...

Andando su parto dalla pianura per alcune centinaia di metri e resto sull'asfalto fino ad una certa parte del tratto collinare Enviese per altri 2 km. Quindi imbocco la vecchia strada ciottolata che risale l'ultima parte del colle attraversando i frutteti, oltrepassando il solito Pilone Votivo. Ad un certo punto la strada ancora carreggiabile diventa ripida e sterrata. Proseguo ancora per circa un chilometro e arrivo al bacino dell'acquedotto. Svoltando a sinistra inizio una breve discesa e dopo 200m incontro sempre uno scolo d'acqua bagnato per tutto l'anno, ogni volta che attraverso la stradina, anche durante la siccità l'acqua qui non era mai mancata.

Sgorgo del filo d'acqua della fontana

 

Tanti anni fa, durante l'escursione organizzata dalla mia palestra Revellese, si presentava l'occasione periodica del giro del Monte Bracco in gruppo e ricordo che in una delle occasioni il caro Eugenio(RIP) passando davanti a quella roccia apparentemente normale mi aveva fermato un momento per spiegarmi che in quel luogo c'era una fontana molto piccola ma perenne, messa insieme da un suo parente e da lui. Mi aveva accennato che il suo nome era 'fontana dei sospiri'. 

Lola che si rilassa al fresco

Passo lì davanti ogni sabato che posso nei weekend che sono a casa e non ho lezione di osteopatia, anche se si tratta di un piccolo giretto Envie-San Bernardo, andata e ritorno. Qui incrocio sempre quella sorgente. Mi fermo lì un momento come 'tappa di routine' a riempire la mia bottiglietta. Quell'acqua è purissima, sgorga da una pietra e non si vedono altri rigagnoli nei dintorni. L'acqua scorre su una scalanatura di un grosso masso incastonato nella terra, tra la vegetazione del bosco per oltre un metro. Da una sporgenza alla fine della roccia scola un filo d'acqua e lì è possibile appoggiare la propria bottiglietta ed aspettare(da qui il nome azzeccatissimo di 'Fontana dei Sospiri').

Solitamente la mia cagnolina Lola si corica nello scolo a terra sulla stradina e beve da una pozza d'acqua anche lei per prendere un po' di fiato. Mentre io resto ad aspettare di fare 'provvista' d'acqua, un vero elisir purissimo che arriva dalla

Interno della Cappella di San Bernardo

natura. Si tratta di un piccolo luogo di sosta dove è presente una panchina in pietra ricavata dal bordo della montagna, tutto all'ombra per un fresco che non guasta mai, specialmente nei mesi estivi!

Anche se riempire la borraccia qui richiede tempo, poco importata dato che sono anni che non bado al tempo nelle mie escursioni lunghe o corte che siano e mi godo il relax. Così dopo proseguo verso la Cappelletta di San Bernardo, che oggi(20-08-2023) era anche aperta dato che c'era la festa, con tanta gente seduta a quei tavoli da picnic che normalmente sono sempre vuoti.

Lola in vetta che si riposa

Il Monte Bracco è un colle spartano, selvaggio, naturale e quando passa troppo tempo che non ci vai allora si sente la sensazione del richiamo, quindi ci torno molto spesso per giretti brevi come questo e altre volte molto lunghi. Qui non c'è molta urbanizzazione a parte qualche rara abitazione, anzi c'è quasi solo bosco e arrivando in cima si trovano antichi pascoli, quasi come se si trattasse di alta montagna ma in realtà la quota massima è poco sotto i 1400m. Sul Bracco esistono altre fontane sparse con acqua pura che sgorga dalla terra ma questa 'Fontana dei Sospiri' è senza dubbio la più particolare di tutte. Consiglio agli appassionati di fare un giro da quelle parti a visitarla, per apprezzarne la sua acqua.

 

Segue la traccia GPS WikiLoc, per identificare la Fontana dei Sospiri, nel percorso fino a San Bernardo da Envie:

https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/fontana-dei-sospiri-144464426/photo-91351870

 

Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:

 

 


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