La ricerca verso la
soluzione allenante maggiormente produttiva va avanti. Visti i tempi
ristretti da dedicare alle attività all'aperto, a causa di questa
vita sempre più schiavizzata dal lavoro...
Fin dal termine del UTMB
2013 sono continui i pensieri verso una nuova strategia di
allenamento efficace per la mia condizione, che mi permetta di
mantenere i risultati e contemporaneamente di restare capace di
percorrere enormi distanze a piedi.
A tal fine i test si sono
concentrati nelle ultime settimane sull'interval traning. Devo
scrivere con gran successo! Vediamo le modalità ed i risultati
raggiunti...
La scelta è stata quella
di creare un ciclo lungo 4 settimane:
- Settimana 1: 1 minuto veloce e 1 minuto lento
- Settimana 2: 2 minuti veloci e 1 minuto lento
- Settimana 3: 3 minuti veloci e 1 minuto lento
- Settimana 4: Lunga distanza in stile ultratrail
- Settimana 5: recupero totale solo se necessario
Portare i battiti del
cuore e tutto il sistema metabolico al limite è davvero una cosa
eccezionale. Il sistema energetico arriva al massimo in pochissimo
tempo, inoltre viene stimolato al miglioramento visto il basso tempo
di recupero. Dopo 1, 2 o 3 minuti di alta velocità in salita, in
piano oppure in discesa; arriverà inevitabilmente il momento di
rallentare il passo per ricaricare le riserve appena depauperate.
Ripetere una strategia così ad alto impatto ma decisamente
abbreviata rappresenta una soluzione allenate rivolta alla massima
resa fisica. In questo modo gli allenamenti sulla lunga percorrenza
potranno essere ridotti al minimo(settimana 4), con una molto minore
usura articolare conseguente! Tutto come esposto nello schema sopra
illustrato.
Ho voluto aggiungere una
quinta settimana da dedicare al riposo. Si tratta di un'opzione
facoltativa da adottare in periodi di particolare stress, dovuti
anche a fattori esterni all'allenamento, o inerenti al programma ma
derivanti da tragitti oltremodo lunghi e duri svolti nella settimana
4.
Evidenzio la situazione
elitaria del programma per l'ultratrail qui spiegato, rivolto ad
utenti esperti in questo settore. Un principiante che non ha già
completato una percorrenza di almeno 100km non trarrà alcun
beneficio dall'interval traing finalizzato alla lunghissima
resistenza!
Nel libro 'UltraTrail ed
il mono allenamento settimanale' spiego come gestire al meglio la
soluzione della singola uscita settimanale per l'ultratrail, al fine
di ridurre al minimo l'usura articolare nel lungo periodo. Con questo
articolo voglio dare un proseguimento non invasivo per l'ultratrailer
avanzato che desidera ridurre ancor di più l'impatto articolare, pur
mantenendo la performance acquisita. A dimostrazione di quello che
scrivo metto in evidenza la mia ultima avventura in solitaria di
77km completata per promuovere il nuovo libro, preparata
appositamente con la strategia dell'interval training: http://ultratrailers.blogspot.it/2013/11/ultratrail-presentazione-libro.html
Nel giro sopra indicato
le difficoltà di certo non sono mancate porò non più di quelle che
si potrebbero presentare con una preparazione 'tradizionale'. I km
sono stati portati a termine agevolmente è con una tempistica in
linea con i miei soliti rendimenti. Il risultato quindi è stato
quello desiderato, sfruttando una preparazione nelle settimane
precedenti molto abbreviata grazie all'interval training.
Sezioni principali della pagina web dedicata agli ultratrailers:
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