Io e Lola al Pilone di Pian Croesio in mezzo alla nebbia |
Oggi(sabato 30-03-2024) avevo voglia di uscire, di stare all'aperto, di evadere dal contesto casalingo e posare i libri per una mezza giornata.
Sveglia alle 5.00 ma poi ho dormito fino alle 6.00 viste le vacanze Pasquali... Durante la colazione sono stato indeciso se partire da Envie o salire a Paesana per uscire dalla baita già con le ciaspole ai piedi e sgambettare fin dal primo momento direttamente sulla neve. Bel dilemma, così alla fine ho deciso per la baita, una scelta che mi ha soddisfatto molto nelle ore successive!
Mappa |
Infatti cielo grigio, nuvole e un velo di pioggerellina continua. Mi piacciono le tonalità di grigio sul paesaggio. Creano un alone di tranquillità e forniscono un senso di assoluta proprietà su ogni luogo della montagna, anche se nella realtà non è così ma è comunque bella la sensazione.
Esco dalla baita con le ciaspole ai piedi, seguo i campi e vado avanti imboccando la strada verso il Rifugio Bertorello. Con me c'è anche Lola ma forse il giro per lei è un po' duro vista l'alta quantità di neve e il fortissimo dislivello in una giornata come quella di oggi, in cui pare inverno.
Salgo e mi allontano dalla quota di
partenza di 1250m per avventurarmi sempre più su per una salita che
è pressoché continua. Mentre i metri aumentano la neve cresce in
proporzione. Parto senza cappellino con visiera ma poi a quota 1500m
sono costretto ad indossarlo, per via della pioggia che aumenta.
Inizio ad intravvedere la seggiovia e cerco di osservarla bene per
capire se è in movimento oppure no, infatti è ferma ma è comprensibile dato il maltempo.
Lolina che mi corre incontro |
Continuo sulla strada e mi lascio alle spalle il parcheggio di Pian Muné, anche se dal lato del mio transito lo vedo solo, senza sfiorarlo.
La mente è carica di pensieri e medito tutto il tempo. Le idee si accavallano assieme ai passi e man mano proseguo. Vedo tante cose e a volte sono presente sul paesaggio e in altri momenti penso tra me e me, senza curarmi troppo della strada. Questo però è il bello delle uscite in solitaria, visto che si po' spaziare su tutto. In alcuni momenti ho la percezione di pensare ad ogni cosa in pochi istanti e poco dopo mi rendo conto di trovarmi nello stato opposto con la mente libera da tutto!
Cane pensieroso |
Fa freddo, sento l'aria e i granelli di ghiaccio che si staccano da terra per sbattere contro la mia faccia. Salendo la quantità di neve aumenta ancora ed inizio a non distinguere più i dettagli del 'bianco su bianco', così indosso gli occhiali... Ci vedo di nuovo e avanzo spedito, guardo Lola e mi chiedo come faccia a proseguire così tranquilla con le zampe nella neve, ma i cani sono molto forti e me ne faccio una ragione, eppure lei ci vede bene anche senza occhiali. Forse le basta vedere dove vado io e non le serve altro?! Dopotutto è incredibilmente fedele e spesso capisco che per me farebbe qualsiasi cosa, incondizionatamente.
Cascatella verso Pian Croesio |
Abbandono la seggiovia e svolto a sinistra verso pian Croesio. Lì lascio quelle pochissime persone che ho intravvisto in lontananza per essere completamente solo nel raggio di diversi chilometri. Solo neve, vento ed il rumore dell'acqua che scorre in alcuni ruscelli sotto il manto bianco. E' bellissimo.
Tutto diventa ancora più bianco, l'unica cosa che vedo sono due vecchi solchi di qualcuno che è passato con gli sci qualche giorno prima. Nuova neve si deve essere depositata nella notte e tutto si attenua, smussandosi.
Un cartello che mi fa capire di non essermi perso! |
La visibilità inizia a calare, stimo che la nebbia mi permette di osservare ad una distanza variabile tra i 20 e i 50 metri in questo punto. Intravvedo una bella cascatina a ridosso di una curva, che fotografo. Le mie ciaspole sono zeppe di neve e noto che le plastiche anteriori si sono rotte, quindi stringo ancor più forte i lacci per non perderle. Avanzo ma non ricordavo più la lentezza a cui si può arrivare con le racchette da neve, in particolare camminando su neve poco battuta. Il peso che si crea sui piedi è alto. Non mi faccio problemi e procedo verso la borgata di Pian Croesio ma non la vedo presentarsi, infatti la nebbia è in aumento, anche se non me ne curo ed ogni tanto visiono la cartina GPS su WikiLoc. Tutto d'un tratto compare qualche ombra nera di fronte a me e camminando ancora mi rendo conto di essere arrivato alla borgata per scorgere le prime baite.
Meira rimasta aperta |
Salendo le baite si moltiplicano, quasi come se si trattasse di un piccolo villaggio. Qui però d'inverno non si arriva e nemmeno in primavera(oggi) dato che siamo in prossimità dei 2000 metri. Si tratta di un luogo molto isolato. La strada è solo una mulattiera e non ci sono nemmeno pali della corrente, infatti le baite restaurate hanno sul tetto dei piccoli pannelli solari. A questo punto mi domando se qualcuno può essere ugualmente lì per trascorrere Pasqua tra la neve ma non c'è anima viva. Allora con Lola mi faccio un selfie davanti all'unico Pilone della borgata.
Altra meira da restaurare |
Il vento batte ancora più forte e mi guardo attorno per capire dove sedermi 5 minuti e fare un piccolo spuntino, da dividere con Lola. Fortunatamente intravvedo una piccola tettoia e così una breve pausa per mangiare e subito ripartire.
Mentre salgo il meteo peggiora ulteriormente e non vedo quasi più nulla, ne con gli occhiali, ne senza. La visibilità stimo che sia di 2 metri, è tutto bianco ma continuo a seguire quelle vecchie strisce di sci sulla neve. Ogni tanto mi fermo per capire dove mi trovo, dove sono ma niente non ci vedo, così ricorro ancora al GPS. Avanzo curandomi che Lola sia bene 'attaccata' a me ed infatti è subito dietro. Sgambettando controvento arrivo vicino allo skilift. Lo vedo appena comparire in lontananza.
Visibilità minima in foto ma ad occhio nudo si vedeva molto meno! |
Mi affianco alla struttura per seguirla durante l'ulteriore salita ed usarla da riferimento.
Sono abituato a servirmi di quello skilift quando è attivo con gli sci ai piedi e percorrerlo camminando con le ciaspole è davvero una gran faticaccia! Inoltre scopro che è ripidissimo! Le ciaspole affondano ad ogni passo di 30 cm, forse perché in questi giorni a quella quota è caduta altra neve!
In cima alla skilift, quasi 2100m |
Oltrepasso i tralicci, che sembrano infiniti, che per giunta non si vedono fino a quando non si è arrivati in prossimità. Non ricordavo fossero così tanti ma alla fine arrivo in cima ed inizio a scendere senza fermarmi troppo. Seguo nuovamente l'impianto ma dall'altro lato, quindi mi ricongiungo con le mie impronte appena lasciate e ripercorro la strada in direzione contraria. In discesa vado più spedito ed ogni tanto corro nonostante le ciaspole ai piedi. Lola mi segue ma la visibilità è sempre poca.
Riabbraccio la borgata di Pian Croesio, senza soste avanzo per reimboccare la mulattiera. Si nota poco e sembra tutto prato dato che forse si sono 2 metri di neve!
2 minuti di stop |
Ricomincio a vedere alberi, cosa che indica il mio spingermi al di sotto dei 2000m. Mi ricongiungo scendendo ancora, alla via della seggiovia ed incontro alcuni sciatori nella nebbia. Li riconosco e ci fermiamo a fare 'due chiacchere' veloci veloci. Loro proseguono ed io mi accodo ma pur correndo, con le ciaspole sono decisamente più lento.
Rigagnolo che si immerge sotto la neve |
Imbocco la pineta nei pressi del rifugio Bertorello e sento già aria di casa. Inizia a piovere più forte e mi sbrigo per imboccare la 'mia' strada, attraversare pascoli ed entrare nel tepore della baita.
Io e Lola a quel punto ci riposiamo e mangiamo uno spuntino.
Data di una vecchia meira |
E' fatta, con un totale di circa 2100m di dislivello complessivo su una distanza di 17,3km. Il tempo stimo(mi sono scordato di fermare il timer) sia di 5 ore e 35 minuti. La salita è stata piuttosto lenta ma ho recuperato in discesa, anche se correre con le ciastre nella neve non è ideale!
Sono contento di aver sfruttato la neve per una bella percorrenza a piedi in compagnia della mia cagnolina, cosa che ogni tanto diventa vera necessità! Camminare o correre nel contesto urbano non è lontanamente paragonabile al senso di libertà dei boschi di montagna, in particolare se innevati.
Alla prossima avventura, porgendovi un caro saluto Pasquale, vi lascio in compagnia del mio libro 'UltraTrail con il Monoallenamento'.
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