domenica 7 ottobre 2018

Ventimiglia Savona a piedi con la Tecnica del monoallenamento settimanale per l'ultratrail

La Liguria, non so bene il perché, mi entusiasma da anni. Forse perché da bambino ho passato molti anni in vacanza lì... In ogni caso percorrere a piedi, in soluzione unica, gran parte del litorale è una cosa che ritornava nei miei pensieri molte volte da quando sono diventato ultratrailer.


Pieno di buoni propositi ho organizzato tutto e venerdì notte sono partito con l'auto verso la stazione di Savona per prendere l'ultimo treno delle 22.34 verso Ventimiglia. Ero un po' preoccupato perché sui colli in auto vedevo già il parabrezza con gocce d'acqua, poi a Savona un forte vento. Non erano esattamente le condizioni migliori per iniziare. Non ci ho voluto dare peso!
Arrivato a Ventimiglia a mezzanotte, alle ore 00.05 di sabato 6-10-18 sono sono partito a piedi verso il mare. Quindi da lì la lunga passeggiata di Ventimiglia che poi è diventata ciclabile fino a Bordighera.
Dopo Bordighera verso Ospedaletti solo un piccolo marciapiede sul bordo strada ma comunque confortevole per la percorrenza in sicurezza dalle automobili.

Ventimiglia - Savona 113km
Non c'era nessuno in giro mano a mano che avanzavano le ore tarde, solo qualche ubriaco a piedi che forse festeggiava con amici(Bè era la notte tra venerdì e sabato quindi la mondanità era viva) e poche macchine di tanto in tanto. Sembrava quasi di essere in alta quota ad un certo punto, tanto che c'era silenzio nonostante la zona decisamente urbana! Faceva davvero effetto!

Viaggio in treno verso Ventimiglia per iniziare a 'sgambettare'
Da Sanremo in poi ho avuto una trentina di chilometri di pace assoluta dalle automobili data la presenza della famosa ciclabile che sostituisce la vecchia ferrovia.
A San Lorenzo ho avuto qualche problema vista la strada stretta e il termine della ciclabile. Erano circa le cinque del mattino è ho provato in vari modi a continuare la percorrenza cercando passaggi sicuri ma non ne ho trovati, quindi ho optato per tornare indietro di qualche centinaio di metri e coricarmi in un posto 'comodo' sulla spiaggia a due metri dal mare. In quel momento ho sentito il sapore dell'avventura nonostante il disagio dell'interruzione momentanea della percorrenza. Fermo dalla corsa faceva freddo, così ho indossato Pile e Keeway, un berretto e poi lo zaino è diventato un cuscino, così i miei occhi si sono chiusi per circa un'ora. Fino alle 7.00. Ho atteso le prime luci del giorno ed era un'ottima occasione per approfittare del riposo per riprendere forza. Quel poco tempo mi ha rigenerato un pochino.

Tunnel ciclabile
Con il chiarore ho potuto affrontare quei pochi chilometri che mi separavano da Imperia, permettendo così alle automobili di vedermi dato il tratto di strada veramente stretto ed evitare così di farmi investire. A questo punto per molto altro tempo non ho incontrato intoppi di sorta vista la presenza di marciapiedi, l'incompiuta verso Diano e poi Cervo. Un tratto scoperto fino ad Andora e poi di nuovo una bella alternanza di marciapiedi, passeggiate sul lungo mare. Sempre con l'aiuto del giorno. Il meteo tra Arma di Taggia e Cervo è stato piovoso ad intermittenza per migliorare in modo costante fino all'arrivo a Savona.
Ho trovato monotono il tratto tra Albenga e Ceriale, fatto di puro stradone molto dritto e per nulla variato, con un gran traffico. Sembrava di essere in autostrada! Fortunatamente in quel punto la strada era larga e presentava un bordo decisamente ampio per i pedoni.
Un tratto su strada senza marciapiede
Sono stato nel giorno fino a Varigotti grosso modo ma poi il buio è di nuovo arrivato e la strada che precedeva Noli era veramente scura e pericolosa per il passaggio a piedi. In questo punto non potevo permettermi di aspettare il prossimo chiaro dato che avrebbe significato fermarsi per la notte intera! Così ho proseguito orientando la luce frontale posteriormente al capo e mettendola in 'modalità rossa'. Faceva impressione dato che la linea di bordo strada coincideva esattamente con la strada e non c'era praticamente margine per il passaggio a piedi, inoltre guardando sotto vedevo il mare a strapiombo a qualche decina di metri più in basso. Una condizione molto preoccupante a dir poco. Fortunatamente lo stratagemma della pila posta sulla nuca funzionava e le auto mi vedevano facilmente. Avevo anche il giubbottino catarifrangente e uno zaino molto riflettente, cose indispensabili per affrontare problemi di questo genere.
Dopo Noli è stato tutto un marciapiede ampio, passando per Vado e quindi la città di Savona.
In lontananza un tratto della lunghissima costa già percorsa, al tramonto
Alle 20.54 ero all'auto nei pressi della stazione ferroviaria. Per l'intera percorrenza ho usato la strategia di 15 minuti di corsa e 15 di camminata veloce con bastoncini. L'ho ritenuta una soluzione sostenibile per tutta la percorrenza, anche quando verso la fine le energie erano ormai al minimo.
Dopo quei 113km costieri la soddisfazione di essere arrivato, di aver raggiunto l'obbiettivo, è stata enorme e poi di vedere la macchina finalmente lì a disposizione è stato come vedere qualcosa di paradisiaco. Il tempo complessivo si è chiuso in 20 ore e 49 minuti.


Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:

2 commenti:

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