sabato 16 giugno 2018

Con oggi al Viso Mozzo smetto di fare ultratrail, 'Scarpe appese al chiodo'

Oggi(16-6-2018) dopo la sveglia mattutina delle 6.30 sono partito sereno e salendo in auto verso Pian Regina la giornata mi sembrava limpida. Il problema però è stato il prosieguo della mattinata, quando il cielo ha iniziato ad addensare le nuvole attorno al Monviso. Come del resto è abbastanza tipico in questa zona! Speranzoso di trovare molta meno neve della settimana scorsa non mi sono invece mai sbagliato così tanto. Infatti salendo di quota la neve è diventata davvero imponente con strati spessi e densi(vedi foto a corredo). Si poteva correrci sopra ma 'non in tutti metri' dove in vari punti si sprofondava all'improvviso fino a sopra al ginocchio. Fattore che mi ha provocato non poche ferite alle gambe. Arrivato al lago del Quintino mi sono reso conto che lassù le intemperie giunte nei mesi precedenti erano come 'cristallizzate' presentandomi un lago completamente ghiacciato. Voltando lo sguardo verso la lunga e ripidissima parete che mi avrebbe portato sulla cima del Viso Mozzo, ho tirato un sospiro di vera ansia dato che il peggio l'avrei avuto in salita ma con la preoccupazione della discesa impervia. Infatti sembrava di salire all'incontrario di uno 'scivolo da parco giochi'! Provavo a mettere i piedi di taglio, a utilizzare bene i bastoncini, alla fine sono arrivato poco prima della cima dopo dica un ora di salita, cosa che senza neve avrei terminato agilmente.
Arrivato sù non potevo fare a meno di osservare il Viso di fronte a me, e anche se ero a circa 3000m mi sentivo ancora così in basso! Il Monviso è davvero imponente, poi sentivo così tante scariche di pietre rotolanti in lontananza che faceva davvero impressione osservare quel gigante.
Dopo un veloce spuntino sono sceso osservando ancora la cima del Mozzo pochi metri più in là e in quei punti non ho potuto fare a meno di notare quei 'ponticcioli sottili di neve' che collegano i vari massi, con sotto il vuoto! Davvero pericoloso, un piede nel posto sbagliato e si finisce mille metri sotto! Iniziata la discesa, sempre prima a zino zago, poi con talloni piantati nella neve, poi ancora bastoncini. Alla fine ho optato per scendere in stile 'sci', era l'unico modo per riuscire a scorrere anche se bisognava stare attenti a non cascare per la ripida discesa e finire alla base del colle.
E' proprio vero che la neve rende tutto difficile e lento, anche le cose abitualmente facili. Dopo qualche pensiero sugli altri passaggi(cime) che avrei voluto completare nelle settimane successive, più difficili del Mozzo, ho ritenuto il caso di annullare tutto quanto il mio progetto. L'avventura che avevo preannunciato nei precedenti articoli era quella di completare il maggior numero di punte in un solo giorno per fine luglio. Questa sarebbe stata la mia ultima 'impresa' in solitaria nei confronti del mio sport preferito: l'ultratrail. Infatti è da molti mesi che ho la pressante idea di ritirarmi dall'ultratrail per vari motivi... Quindi dopo questa stagione meteorologicamente instabile annuncio questa mia intenzione prima del tempo: Con il Viso Mozzo di oggi ho completato la mia ultima uscita per questo sport.
Sento di aver perso la motivazione, un po' come se ormai non mi restasse più nulla da fare per l'ultratrail nell'ambito delle mie risorse. Un interruttore nella mia testa si è staccato. Sono comunque soddisfatto perché in questi 13 anni a partire dal 2005 nei quali mi sono affezionato alle distanze estreme a piedi, ho comunque il privilegio di aver dato un senso a tutto con il lascito della tecnica del 'Monoallenamento settimanale' che rimarrà a disposizione di tutti per sempre!
Avrei voluto completare la mia 'carriera' con un'ultima impresa in solitaria ma la neve caduta nei mesi passati è davvero troppa e a quelle quote il pericolo è sempre in agguato. Dopotutto circa un anno fa avevo promesso ad una persona a cui tengo molto, che purtroppo non ho più rivisto, che con l'avventura Pian del Re – Sestriere(luglio 2017) avrei terminato e alla fine sarà così... Una promessa premonitrice.
Come non dimenticare il mio editore Paolo Fusta per tutto il lavoro di pubblicazione...
Forse per colpa di un 2018 molto intenso, costellato di enormi stress lavorativi e soprattutto di natura personale hanno contribuito a farmi perdere la 'voglia di fare' in questa disciplina, sento crollare l'entusiasmo. Non so, ultimamente la sensazione che ho già pochi minuti dopo essere partito e che vorrei già aver finito per tornare a casa.
Voglio ringraziare tutti i 'coraggiosi' che mi hanno invitato per tenere conferenze presso le loro sedi per raccontare la mia versione di ultratrail grazie al Monoallenamento e in particolare al Cai di Susa che mi ha permesso di tenere la mia conferenza finale davanti ad un pubblico molto partecipativo ed affiatato.
Ringrazio tutti gli amici e amiche che mi hanno incoraggiato per tutti questi anni in questa grande avventura che ho vissuto che mi ha portato a conoscere i miei limiti, senza di loro il libro e la tecnica del Monoallenamento Settimanale non sarebbe mai nato! 
Sono al lavoro da alcuni mesi ad una traduzione del Monoallenamento in Inglese, questo sarà il mio unico impegno nell'ultratrail, per arrivare ad espandere questo metodo nel mondo se avrò la fortuna di riuscirci.
Continuerò ad allenarmi per conto mio con i pesi e Matevo, corsi in palestra e sport diversificati senza agonismo. Magari chissà, mi innamorerò di qualche altra bella disciplina... Mi fermo qui per ora.
Tutte le mie esperienze, tecniche, lavori sull'ultratrail restano a disposizione di tutti e liberamente consultabili presso la mia pagina web: www.bertinettobartolomeodavide.it, anche il libro è reperibile attraverso il mio indirizzo o ordinabile da qualsiasi biblioteca online.
Forse un giorno tornerò a completare avventure ultra a piedi, dopotutto è una questione di testa... Grazie al Monoallenamento sento che anche in seguito ad una pausa di anni riuscirei comunque a preparare una percorrenza di 100 e più chilometri!
Ora il sabato e la domenica saranno dedicate al cento per cento alla mia famiglia.
Ciao
Bertinetto Bartolomeo Davide

Segue il dettaglio dei link di riferimento riguardo ai miei articoli ultratrail e trail:


martedì 12 giugno 2018

Perlustrazione laghi Pian del Re



Il mio primo allenamento nei pressi del Monviso è stato inconcludente ma non per me bensì per le condizioni climatiche che si sono presentate sul posto... Infatti dopo la partenza da Pian Regina, che già doveva indicare dalla sbarra abbassata verso il Pian del Re l'avversa situazione del territorio, tutto appariva 'Nordico' con neve a chiazze, pietra viva e nessun tipo di vegetazione. Laghi circondati da neve e con piccoli iceberg sparsi sulla superficie, pietraie coperte da distese di neve sotto un cielo grigio. Nelle foto che accompagnano questo articolo si vedono le condizioni trovate.


 Lassù ho incontrato il campione ultratrailer Maxim Ioan con il quale ho compiuto un pezzo di andata ed il ritorno. E' stato emozionate tenere il suo poderoso passo in questo incontro totalmente fortuito.
Nonostante i buoni propositi alla pietraia prima del Quintino Sella abbiamo dovuto fare marcia indietro a causa della neve molle, anche dovuta all'ora ormai tarda. Il Viso Mozzo sarà l'obbiettivo della prossima uscita, partendo più presto per riuscire a correre sulla neve ancora dura senza abbondare.
Lo scorrimento sul tracciato per via delle condizioni avverse è risultato molto lento con due ore e quaranta minuti per 13km. La prossima volta certamente sarà bene partire presto per beneficiare della neve dura e calpestabile, arrivando finalmente alla vetta del Viso Mozzo.
E' comunque stato bello vedere un paesaggio così 'nordico' nella nostra Valle Po in prossimità dell'estate!


 
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